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Costantino ed il Protettore della sua città
9.1.2018
.. da S.P.Q.R Coins - Monete Antiche.
La seguente moneta è un Follis di COSTANTINO 1° CESARE coniata sotto MASSENZIO. La cosa che non mi convince è quella specie di R a lato sinistro del Tempio. Sull'inserzione è scritto che è della zecca di Roma Cohen 80, ma, secondo me, è un'Aquileia RIC VI 117, anche se non ne sono sicuro. Sul retro vi è CONSERV VRB SVAE 6,19 grammi 27mm e in esergo solo la Q. La R è l'unico altro identificativo. Potete darmi una vostra opinione? Vera, falsa, qualche indicazione per identificarla meglio. Grazie
fig. 1
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Roma, 13.1.2018
Egregio,
di seguito riporto gli elementi significativi riguardanti la moneta di figura:

Follis1, zecca di Roma, inverno 307-308 d. C.2, RIC VI 203 (pag. 377)3, indice di rarità "r"

Descrizione sommaria (sono indicate in rosso le parti della leggenda usurate o comunque illeggibili):
D. CONSTANTINVS NOB CAES4. Costantino Cesare, testa laureata a destra.
R. CONSERV VRB SVAE5. Segno di zecca 6. Roma, assisa di fronte in un tempio esastilo, testa a sinistra, sorregge un globo con la mano destra e con la sinistra uno scettro, scudo verticale alla sua sinistra; timpano con corona e vittorie come acroteri negli angoli del frontone.

La ricerca nel web di monete della tipologia di figura ha dato luogo ai seguenti risultati:

  1. https://www.acsearch.info/search.html?id=310788 CGB.fr http://www.cgbfr.com/ MONNAIES 26 464 22. Juni 2006 Beschreibung: CONSTANTIN Ier LE GRAND(25/07/306-22/05/337) Flavius Valerius Constantinus César (25/06/306-25/12/307) Follis ou nummus N° v26_0464 Date: 307 Nom de l'atelier: Rome Métal: cuivre Diamètre: 26,5mm Axe des coins: 12h. Poids: 6,67g. Degré de rareté: R2 Etat de conservation: SUP/TTB Prix de départ: 120€ Estimation: 180€ Prix réalisé: 120€  Nombres d'offres: 1 Offre maximum: 145€. Commentaires sur l'état de conservation: Flan large et complet. Beau portrait. Patine marron glacé. Petite faiblesse de frappe au revers. N° dans les ouvrages de référence: C.74 (1f.) - RIC.203 (R) - RC.3830 (40£). Titulature avers: CONSTANTINVS NOB CAES. Description avers: Tête laurée de Constantin Ier césar à droite (O*). Traduction avers: “Constantinus Nobilissimus Cوsar”, (Constantin très noble césar). Titulature revers: CONSERVAT-O-RES VRB SVAE/ H|-// RQ. Description revers: Temple hexastyle de Rome posé sur trois degrés avec fronton triangulaire; au centre une statue de Rome assise de face, tournée à gauche, tenant un globe et un sceptre long ; derrière, un bouclier ; le fronton triangulaire est orné d’une couronne. Traduction revers: “Conservatores Urbis Suو”, (Les protecteurs de leur ville). Commentaire à propos de cet exemplaire: Il semble bien que cette émission soit taillée au 1/48 L. (poids 6,77 g) et non pas au 1/40 L. (8,12 g). La réduction pondérale est intervenue au cours de l’année 307. Commentaires: Constantin Ier fut reconnu comme césar à Rome après la mort de son père survenue à York, le 25 juillet 306. Cette situation perdura à Rome jusqu'à ce que Maxence s'empare du pouvoir le 28 octobre 306. Constantin fut maintenu comme césar alors que Maximien Hercule reprenait le titre d'auguste et apportait son soutien à son fils, Maxence. Lors des émissions du début 307, Constantin Ier était encore césar. Quand Maximien se brouilla avec son fils et vint trouver refuge auprès de Constantin Ier, une rupture définitive se produisit entre Constantin Ier et Maxence. Le temple de Rome avait été dédicacé en 141 par Antonin. Il figure sur de nombreuses monnaies, en particulier sous Philippe Ier pour commémorer le millénaire de Rome. Le temple fut détruit par un incendie en 307. Historique: Constantin fut proclamé auguste à la mort de son père à York en 306. Pour ne pas choquer Galère et Sévère, il se contenta du titre de césar qui lui fut reconnu par Galère devenu 'Senior Augustus'. Constantin contrôlait les Gaules et la Bretagne. Il reprit le titre d'auguste le 25 décembre 307 après avoir épousé Fausta, la fille de Maximien Hercule.
  2. https://www.romancoinshop.com/en/constantine-i-temple-rare Rare F+ Constantine I as Caesar follis of Rome. Issued by Maxentius. 7.04g, 26mm. RIC VI:203 for Rome. Struck 307 AD. OBV.: Constantine I right, CONSTANTINVS NOB CAES. REV.: Roma seated facing in hexastyle temple, right hand holding globe, left a scepter, CONSERVATORES VRBS SVAE, RQ in exergue. RIC 203 RARE.
Concludo osservando che, per quanto consentito ad un esame a distanza, le caratteristiche fisiche, generali e di stile della moneta appaiono comparabili con quelle dei conî d'epoca di pari tipologia.

Un saluto cordiale
Giulio De Florio

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(1) Follis. Traggo dai link di cui sopra le caratteristiche fisiche delle monete della tipologia di figura reperite nel web:

Fonte
-
Peso
(g) 
Diametro
(mm)
Asse di conio
(ore)
Link1 6,67 26,5 12
Link2 7,04 26 -
Si evince dalla tabella che le caratteristiche fisiche della moneta in esame (6,19g, 27mm, 12h) rientrano nello spazio di variabilità delle monete d'epoca dello stesso tipo.
(2) Il 307 è l'anno della riduzione ponderale del follis che passa da 1/40 di libbra (8,12g) a 1/48 di libbra (6,77 g). La datazione riportata dal Ric scaturisce da varie considerazioni, legate alla titolatura e al particolare periodo politico nel quale la coesistenza pacifica tra Massenzio, Massimiano e Costantino ancora  giustificava che la zecca di Roma, sotto il controllo di Massenzio, potesse battere moneta nel nome di tutti e tre i sovrani, presentati come "Conservatores" della città di Roma.
(3) Trae in inganna, nella lettura e catalogazione della moneta in esame, il fatto che la presenza di una R, accanto alla Q, nell'esergo sia sfuggente. Ritengo tuttavia che, osservando la moneta attentamente, il particolare della R sia rilevabile. Da qui l'attribuzione della moneta alla zecca di Roma ed il categorico RIC VI 203 indicato in premessa.
(4) CONSTANTINVS NOBilis CAESar. L'imperatore Costanzo, appena poco prima di morire ad Eburacum (l'odierna York al confine con la Scozia), il 25.7.306, conferì l'imperium a Costantino alla presenza entusiasta dei soldati che lo avrebbe acclamato immediatamente Augusto se non fosse stato per l'insistenza di Costantino di accettare solo il titolo di Cesare evitando così lo scontro con Galerio e Severo, gli Augusti in carica. Nello stesso periodo scoppiarono a Roma tumulti popolari causati delle tasse imposte da Galerio anche alla popolazione romana che, per tradizione secolare, non era abituata a pagarle. Approfittò della situazione Massenzio che, postosi a capo della rivolta, il 28.10.306 si fece acclamare dal popolo e dai pretoriani. Nella speranza che Galerio accettasse il fatto compiuto, Massenzio evitò in un primo tempo di usare il titolo di Augusto limitandosi a farsi chiamare "princeps", l'appellativo adottato secoli prima da Ottaviano Augusto. Ma alla fine, per dare una legittimità di facciata al suo regime chiese ed ottenne dal padre Massimiano Erculio il riconoscimento formale del suo status in cambio di un analogo riconoscimento da parte del figlio nei confronti del ritorno del padre sulla scena politica. La rottura tra Costantino e Massenzio si ebbe quando Massimiano, entrato in conflitto con suo figlio, cercò e ottenne rifugio nelle terre di Costantino. Prima di allora i rapporti tra Massenzio e Costantino si erano mantenuti su un piano di reciproca tolleranza tanto che a Roma follis della tipologia di figura furono battuti nel nome di Massenzio Augusto - v. ric 202a, di Massimiano Erculio Augusto - v. ric 202b e di Costantino Cesare (la moneta in esame).
(5) CONSERVator VRBis SVAE ("Protettore della sua città"). La tipologia di Roma assisa nel tempio esastilo, con la leggenda "Protettore della sua città", è propria di Massenzio. Altrove era invece ampiamente diffusa la tipologia del Genio del Popolo Romano (v. link), tipologia che era stata a suo tempo scelta da Diocleziano per sottolineare la sua visione ecumenica della romanità. Con l'inizio delle lotte di successione, la tipologia del Genio del Popolo Romano, costituì di fatto l'elemento discriminante tra il potere degli Augusti "legittimi" che si davano reciproco riconoscimento e quello dei non riconosciuti (tra cui Massenzio che scelse la tipologia del "Protettore della sua città").
(6) Il segno di zecca si compone di tre parti, in esergo il nominativo di zecca R seguito dal numero dell'officina monetale (Q=quarta), più in alto, a sinistra, la lettera H che contraddistingue l'emissione monetale del 307-308.
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