Roma, 13.7.2012
Egregio
Lettore,
riporto di
seguito i dati significativi pertinenti al medaglione
di fig. 2, trovato a Pompei nel 1759 e ora custodito
nel Museo Archeologico Nazionale di Napoli:
Multiplo1, zecca di Lugdunum, 1-4 d. C., RIC I
204 (pag. 55), BMC I
solo citata (pag. 87), Cohen
I 177 (pag. 87), indice di rarità
"R5"
Descrizione
sommaria:
D. CAESAR AVGVSTVS - DIVI F
PATER PATRIAE (in senso
antiorario, a partire dal basso).2 Testa di Augusto
laureata a sinistra.
R. IMP - XV,3 a sinistra e a
destra nel campo. In esergo SICIL.4 Al centro
Diana gradiente a destra, sorregge un arco col
braccio sinistro proteso ed estrae una freccia
dalla faretra.5
La
ricerca nel web di monete della
tipologia di fig. 2 non ha prodotto
risultati, né poteva essere altrimenti
dal momento che quello conservato nel
museo archeologico di Napoli è
l'unico esemplare conosciuto di
questa tipologia monetale (v. BMC
I, nota a pag. 87).
Passiamo ora all'esame
della moneta di fig. 1 e osserviamo
le differenze rispetto al multiplo
di fig. 2.
Descrizione
sommaria:
D.
CAESAR AVGVSTVS - D.V. F PATER PATRIAE (in
senso antiorario, a partire dal basso).
Testa di Augusto laureata a sinistra.
R. IMP
- XV, a sinistra e a destra
nel campo. In esergo SICIL. Al centro
Diana gradiente a destra, sorregge un arco col
braccio sinistro proteso ed
estrae una freccia dalla faretra.
Balza palese alla vista la
differenza di stile tra la testa di
Augusto nella moneta di Pompei e la
pallida riproduzione che di essa si
osserva nel campione di
fig. 1. Si noterà anche, nella
moneta del lettore, la non corretta
formulazione della leggenda del dritto,
con la sostituzione della parola DIVI
con le lettere D.V. e l'addensamento
delle lettere della leggenda in
corrispondenza al nome CAESAR rispetto
al resto della leggenda.
Concludo osservando che la moneta del
lettore è incastonata in una cornice
d'oro il cui stile potrebbe suggerire ad
un esperto di arte orafa l'epoca di
realizzazione della riproduzione.
Un'ipotesi suggestiva sarebbe che moneta
e cornice siano stati realizzati poco
dopo il
rinvenimento del tesoretto quando, per
il grande scalpore della scoperta,
qualche orefice,
nell'impossibilità di disporre di un
calco della moneta originale,
potrebbe essere stato indotto al
maldestro tentativo di riproduzione che
si osserva in fig. 1.
Un saluto cordiale.
Giulio
De Florio
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Note:
(1) Il multiplo da
4 aurei (detto anche quaternione)
conservato nel Museo Archeologico di
Napoli possiede le seguenti
caratteristiche fisiche: 30,88g, 33mm
(v. RIC
I 204, pag. 55), 0h (?) contro i
7,95g. dei normali aurei augustei. Si
tratta di un esemplare unico, parte di
un ripostiglio di monete d'oro emerso
durante uno scavo effettuato a Pompei
nel 1757. Il ripostiglio conteneva,
oltre al quaternione, undici aurei con
eccellenti ritratti della famiglia
imperiale, comprendenti Tiberio,
Caligola, Claudio (ma non Nerone),
quasi una raccolta destinata al culto
pubblico della famiglia imperiale che
richiama similari cicli scultorei. La
moneta fu emessa a Lugdunum (Lione),
in quegli anni la principale zecca di
monete in metallo prezioso. I multipli
da quattro aurei di Augusto, per via
delle caratteristiche di peso e
dell'aspetto formale possedevano
probabilmente un potere liberatorio
teorico non dissimile da quello
assicurato da quattro aurei; tuttavia
è da escludere che venissero
utilizzati come circolante.
L'eccezionalità dell'emissione, il
significato simbolico dei simboli, la
sacralità insita nel meccanismo della
donazione imperiale, ne facevano
oggetti destinati alla conservazione
e, in caso di furto, ad essere fusi
per evitare il rischio di
riconoscimento degli autori del furto
(v. link)
Il 20 febbraio del 1977 il quaternione
di Pompei, insieme a seimila altre
monete, furono sottratti al Museo
sopradetto nel corso di una rapina a
mano armata. Nel 1995 il quaternione
fu recuperato (v. link),
insieme ad una parte della refurtiva,
dagli agenti del Nucleo Tutela
Patrimonio Artistico dei Carabinieri e
restituito al museo ove oggi è
visionabile in vetrina (purtroppo al
presente solo dalla parte del dritto).
Non è difficile immaginare che proprio
il timore di essere scoperti abbia
dissuaso i potenziali acquirenti
dall'acquisto.
(2) CAESAR
AVGVSTVS - DIVI F PATER PATRIAE
(Cesare Augusto, figlio del dio, padre
della Patria). La leggenda del dritto
reca, al primo posto il nome (CAESAR)
che il sovrano aveva assunto all'atto
dell'adozione da parte di Caio Giulio
Cesare. DIVI F. sta per DIVI Filius,
figlio del divino Cesare; divino in
quanto >il Senato Romano (v. link),
alla morte di Giulio Cesare (44 a.
C.), ne aveva decretato l'apoteosi. Il
titolo di PATER PATRIAE era stato
concesso ad Augusto il 5 febbraio del
2 a. C.. Conformemente alla tradizione
ellenistica risalente ad Alessandro
Magno, il ritratto di Augusto sul
dritto della moneta non è la
fotografia del personaggio bensì una
rappresentazione ideale nella quale
convergevano tutti i tratti
fisiognomici che, secondo la
tradizione, erano gli indici del rango
e delle elevate virtù fisiche e morali
dell'imperatore; all'immagine ideale
si aggiungeva poi qualche elemento
personale che permetteva di
distinguere Augusto come persona
fisica.
(3) IMPerator XV.
Augusto ricevette la 15.ma
acclamazione imperatoria l'1 d. C. e
la 16.ma il 4 d. C. (?) d. C. (v. BMC I. In questo arco
temporale si deve dunque supporre
avvenuta l'emissione del quaternione
in esame.
(4) SICILia. La
leggenda d'esergo allude alla
sconfitta di Sesto Pompeo nella
battaglia navale di Nàuloco (località
tirrenica in prossimità di Milazzo,
di incerta localizzazione) nella quale
la flotta di Augusto, al comando di
Marco Vipsanio Agrippa, nel 36 a. C.,
aveva battuto quella di Sesto Pompeo e
determinato, con la riconquista della
Sicilia, il ripristino delle forniture
di grano nella capitale. La vittoria,
secondo la propaganda augustea,
sarebbe stata propiziata da Diana, per
questo rappresentata sul rovescio
della moneta, così come, cinque anni
più tardi, nel 31 a. C., la vittoria
navale di Azio (al largo dell'odierna
Preveza in Grecia), nella quale
Ottaviano aveva battuto le flotte
congiunte di Marco Antonio e
Cleopatra, sarebbe stata stata
propiziata da Apollo, come testimonia
un aureo la cui leggenda d'esergo reca
le iniziali ACT (v. link)
(che stanno per ACTium, Azio in
latino). Sia il quaternione che
l'aureo sopradetto si propongono di
accreditare un immagine di Ottaviano
come uomo vincente e fortunato,
benvoluto dagli dei.
(5) L'immagine del
rovescio deriva da un modello
scultoreo neoattico (v. link).
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