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Umbria - aes grave
02.12.2001
rev.
Ciao Giulio 
ti invio questa moneta per l'esame. La moneta ovale pesa 24,7 grammi. Ciao a presto.
Sore

fig. 1

fig. 2
Caro S.,
di seguito ti propongo l'identificazione dello "strano oggetto", fatta da un lettore della mia rubrica, il sig. Mauro Perilli, il quale sostiene che:

"Il pezzo in bronzo fuso, pur con qualche residuo di dubbio derivante dal cattivo stato di conservazione, è identificabile con un biunx o sextans appartenente alla serie delle cosiddette "monete ovali", che presentano il tipo della clava al diritto ed il segno di valore al rovescio (in questo caso due globetti) attribuibili a qualche zecca di area umbra.
La serie è tagliata su di un piede ponderale che vede l'asse (l'unità di valore), legata ad un peso teorico di g 151,60, il quale lascia comprendere che si tratti di un adattamento successivo della misura e non di un valore ponderale autonomo, in relazione alla riduzione semilibrale dell'asse romano (libbra romana = g 327,45) avvenuta negli anni intorno alla seconda guerra punica.
Considerando che l'asse romano si divideva in dodici once, il pezzo dovrebbe avere un peso teorico di [(151,60/12)*2]= g 25,27, ma potrebbe presentare variazioni nell'ordine del 10-15%."

In assenza di un riferimento bibliografico certo, non sono in grado di fornire una valutazione autonoma di quanto asserito dal sig. Perilli.

Ti saluto cordialmente.
Giulio De Florio

25.05.2002
Caro S.,
ho trovato finalmente conferma alla tesi del sig. Perilli circa l'origine umbra della moneta in oggetto. In fig. 2 ho riprodotto una moneta simile alla tua, tratta dal  riferimento bibliografico che troverai cliccando su questa riga (v. moneta n° 35). Essa viene così descritta:
Sestante
D. Clava
R. Segno di valore (due globetti)
Bronzo fuso 24,97 g, 21/27 mm
zecca incerta, 273÷268 a.C.
Il peso da te dichiarato è assolutamente compatibile con il campione di fig. 2 e con il peso teorico indicato dal sig. Perilli. Quanto alla datazione, noterai una certa differenza tra quella sostenuta dal sig. Perilli (seconda guerra punica) e quella da me indicata, essenzialmente ripresa dal Sydenham (per il rif.to bibliografico, clicca qui). Gli autori dell'articolo da cui ho tratto le mie considerazioni (il primo dei rif.ti bibliografici da me citato) riferiscono che, nella seconda metà del 4° secolo, quindi addirittura cinquanta anni prima di quanto indicato dallo stesso Sydenham, "probabilmente sotto la spinta di una forte componente inflazionistica, siano state fuse le prime grosse monete in bronzo che, dalla presenza, su una o su entrambe le facce, di indicazioni esplicite di valore, acquistavano capacità liberatoria indipendentemente dalla quantità di metallo in esse contenute. Monete di questo tipo furono emesse in Etruria e in altri centri non sempre facilmente identificabili, in Umbria (è il caso della nostra moneta; n.d.r.) e a Todi, nel Lazio, a Roma e presso i Vestini, i Piceni, gli Apuli." 
La differenza sopra citata deriva dal fatto che i dati scientifici a disposizione non consentono al momento di indicare con certezza un'unica data ma solo di formulare ipotesi che portano tuttavia a risultati non univoci.

Ti saluto cordialmente.
Giulio De Florio

17.09.2002
Caro S.,
sul sito numismatico:
http://www.vcoins.com/nilus/store/viewItem.asp?idProduct=312
ho trovato in vendita una moneta molto simile a quella di fig. 2 . Di seguito te ne fornisco gli elementi  descrittivi di accompagnamento.

Roman Republic 
Cast: Uncertain of Umbria 
225-213 BC

Obv:  Two dots.
Rev:  Almond shaped club.

21.7 gm.
T/V 172

Price $150.00 
 

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Questa pagina é stata revisionata il 17.9.2002