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Galba e la Vittoria
10.7.2002
Nei cataloghi in mio possesso non ho trovato indicazioni per individuare la zecca di questo sesterzio di Galba di cui allego la foto, spero possiate aiutarmi.
Paolo


fig. 1
Roma, 29.7.2002
Egregio Signore,
di seguito riporto la descrizione della moneta da lei inviatami, catalogata al n° 98 della voce "Galba" nel 1° volume del Mattingly (v. bibliografia), con la solita precisazione di indicare con il colore rosso le parti ricostruite della leggenda:

Sesterzio (in oricalco). Bronzo, 26,39 g., diametro 35,6mm. (tali sono le caratteristiche fisiche dell'esemplare conservato nel British Museum).
D.  Testa di Galba laureata a destra.
R. S C a lettere grandi a destra e a sinistra nel campo. La Vittoria, drappeggiata, in movimento verso destra, sorregge una corona con la mano destra e una palma con la sinistra. 

Allo scopo di inquadrare il senso della sua domanda, mi pare necessario introdurre per i lettori qualche elemento cronologico: Nerone si suicidò il 9 giugno del 68 d.C. e il Senato elevò subito, al comando dell'impero, Galba il cui regno tuttavia non ebbe formalmente inizio sino a che i legati inviati dal Senato non lo raggiunsero a Narbona, verosimilmente agli inizi di luglio dello stesso anno. Dunque, fino a quel momento, Galba non batté moneta con il titolo di Augusto. Galba raggiunse poi Roma attorno alla metà di ottobre, portando con sè personale di zecca originario della Gallia, tanto che lo stile delle monete coniate a Roma dopo il suo arrivo ne fu influenzato. Le monete coniate a Roma da quel momento in poi si distinsero da quelle del periodo precedente anche per il fatto che il nuovo sovrano adottò, come prenome, l'attributo di "Imperator". Considerato che nella leggenda della moneta in suo possesso questo titolo non fa da prenome, essa fu certamente coniata prima dell'ottobre, o in Gallia o a Roma. Tuttavia le monete coniate in Gallia presentavano un piccolo globo sotto il busto e si distinguevano dalle altre per uno stile marcatamente diverso. Si notino, a titolo di confronto, quelle illustrate nel sito della Numismatische Bilddatenbank - Katholische Universität Eichstätt (http://www.ifaust.de/nbe/) ove però purtroppo la questione della zecca non viene trattata. Si rileverà la netta differenza di stile tra le monete con globetto (galliche, secondo il Mattingly) e quelle prive.
Il problema dunque della sua moneta sembrerebbe risolto a favore della zecca di Roma, stante l'assenza del globetto. A complicare le cose c'è però che il Mattingly, nel classificare (senza per altro fornirne l'immagine) l'esemplare in possesso del British Museum, asserisce, sulla base di considerazioni puramente stilistiche, che essa presenti lo stile "gallico", pur in assenza del globetto. 
Quali conclusioni dunque trarre?
A mio avviso:

  1. dalla rassegna dell'Università di Eichstätt appare che le monete con globetto sono, stilisticamente parlando, marcatamente diverse da quelle prive di globetto, al punto che anche un "non specialista" è in grado di distinguere le une dalle altre;
  2. ma se le monete con globetto sono certamente galliche, allora siamo in grado di riconoscere quelle galliche anche solo per lo stile;
  3. la sua moneta, stilisticamente parlando, non ha nulla di gallico, dunque direi che fu coniata dalla zecca di Roma, prima del trasferimento di Galba nell'Urbe.
Le suggerisco di raffrontare le caratteristiche fisiche della sua moneta (che lei non mi ha comunicato) con:
  1. quelle dell'esemplare presente nel British Museum (26,39 g., diametro 35,6mm.);
  2. quelle della moneta illustrata nel sito dell'Università Eichstätt (23,74 g.)
  3. e infine con quelle della moneta presente nel sito: http://www.perseus.tufts.edu/cgi-bin/ptext?doc=Perseus:text:1999.04.0040&query=Boston%2000.288

  4. (27.73 g. diametro: 37 mm.)
Ciò allo scopo di chiarire qualche differenza di colore esistente tra le monete a cui ho fatto cenno e la sua, forse dovute all'usura del tempo o ad un processo drastico di pulizia che ha fatto scomparire la patina verde dalla sua moneta.

La saluto cordialmente.
Giulio De Florio



 
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