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Denario, Settimio Severo e la Vittoria sui Parti
29.1.2018
..da Monete Romane di Michele Monti.
Qualcuno mi dà una mano?
Grazie.
fig. 1
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Roma, 16.2.2018
Egregio,
di seguito riporto gli elementi significativi riguardanti la moneta di figura:

AR Denario1, zecca di Roma, tardo 198-200 d. C.2, RIC IV/I 142 (pag. 108), BMC V 137 (pag. 178), Cohen IV 741 (pag. 77), indice di rarità "C".

Descrizione sommaria (sono indicate in rosso le parti della leggenda non più leggibili):
D. L SEPT SEV AVG IMP XI - PART MAX3. Settimio Severo, testa laureata e barbata a destra.
R. VICT PA-RT-HICAE4. La Vittoria, alata e drappeggiata, gradiente a sinistra, con la mano destra protesa porge una corona e con la sinistra sorregge un trofeo piegato in alto a sinistra; ai piedi, a sinistra, un prigioniero seduto a terra, con berretto a punta e manto sino ai piedi, testa girata a destra e mani legate dietro la schiena.

La ricerca nel web di monete della tipologia di figura ha dato luogo ai seguenti risultati:

  1. https://www.acsearch.info/search.html?id=84647 CGB.fr http://www.cgbfr.com/ MONNAIES 13 371 30.July 2001 Description: SEPTIME SEVERE (13/04/193-4/02/211) Lucius Septimius Severus Denier N° v13_0371 Date: 198 Nom de l'atelier: Rome Métal: argent Diamètre: 17,5mm Axe des coins: 6h. Poids: 3,06g.Etat de conservation: SUP/TTB+ Prix de départ: 152€ Estimation: 289€ Prix réalisé: 152€  Nombres d'offres: 1 Offre maximum: 282€. Commentaires sur l'état de conservation: Très beau portrait. Faiblesse de frappe au revers sur la légende. Exemplaire d’un grand intérêt historique. N° dans les ouvrages de référence: C.741  - RIC.142 a - RSC.-741  - H.2/355  - RC.1795 (50£). Titulature avers: L SEPT SEV AVG IMP - XI PART MAX. Description avers: Tête laurée de Septime Sévère à droite (O*). Traduction avers: 'Lucius Septimus Severus Augustus Imperator undecimus Parthicus Maximus' (Lucius Septime Sévère auguste revêtu de la onzième acclamation impériale grand Parthique). Titulature revers: VICT PA-RT - HI-CAE. Description revers: Victoria (la Victoire) marchant à gauche, tenant une couronne de la main droite et une palme de la main gauche ; à ses pieds à gauche, un captif parthe assis à gauche, les mains liées dans le dos. Traduction revers: “Victoriو Parthicو”, (A la Victoire parthique). Commentaires: L’émission de ce denier est liée à la victoire parthique de Septime Sévère et à la prise de Ctésiphon en 198 qui règle temporairement le problème diplomatique avec le royaume Parthe. Historique: Septime Sévère est né en 146 à Leptis Magna en Afrique (Libye). Après une brillante carrière militaire sous les règnes de Marc Aurèle et de Commode, il fut consul suffect en 185. Au moment de la mort de Pertinax, il est gouverneur de Pannonie supérieure. Acclamé empereur le 13 avril 193, il élimine rapidement Dide Julien, son compatriote (28 juin), et associe au pouvoir Albin comme césar avant de combattre Pescennius Niger en Orient. En 195, il entre fictivement dans la famille antonine en se faisant adopter post-mortem. Il bat et fait exécuter Niger et mène une brillante campagne en Arabie. En 197, il se débarrasse de son dernier adversaire, Albin, qui s'était proclamé auguste. Sévère prépare l'établissement de sa dynastie en donnant en 194 le titre d'augusta à Julia, sa femme, de césar à Caracalla, en 196, puis d'auguste en 198 quand Géta, son second fils, devient césar. Sévère va passer quinze ans à consolider les frontières de l'empire en remportant de nombreuses victoires sur les Parthes (197-198), puis en Afrique (207), enfin en Bretagne (208-211) où il meurt.
  2. https://www.acsearch.info/search.html?id=1908980 Auktionshaus H. D. Rauch GmbH http://www.hdrauch.com/ Auction 94 1058 9. Apr. 2014 Description: RÖMISCHE KAISERZEIT. Septimius Severus (193-211). (D) Denarius (3,82g), Roma, 198-200 n. Chr. Kopf mit Lorbeerkranz / Victoria mit Kranz und Tropaeum sowie Captivus. RIC 142a, RSC 741. vzgl.
  3. vcoins Septimius Severus AR Denarius. Rome Mint 198-202 AD. Obverse: L SEPT SEV PERT AVG IMP X, laureate head right. Reverse: VICT PARTHICAE, Victory advancing left holding wreath and palm, captive at feet. RIC IV: 142a, RSC III 741, BMC 137, SRCV II 6373. Size: 17mm, 3.71g. Numismatic Notes: EF and more attractive in hand! Some mint luster! US$112.50 €72.89. Rates for: 02/16/18.
  4. https://en.numista.com/catalogue/pieces85302.html Features: Country Rome (ancient) Type Common coin Years 198-202 Value     Denarius (1/25) Metal Silver (.500) Weight 2.63g Diameter 17mm Shape Round Orientation     Coin alignment ↑↓ Demonetized yes. References: RCV II# 6373, RIC IV-1# 142a, RSC# 741, Cohen# 741, BMC RE# 672.
  5. http://www.forumancientcoins.com/catalog/roman-and-greek-coins.asp?zpg=4480 RS02331. Silver denarius, RIC IV 142a, RSC III 741, BMCRE V 137, SRCV II 6373, VF, Rome mint, weight 3.42g, maximum diameter 17.4mm, die axis 180o, 198 - 200 A.D.; obverse L SEPT SEV PERT AVG IMP X, laureate head right; reverse VICT PARTHICAE (victory over the Parthians), Victory walking left, wreath in right hand, palm frond in left hand, captive at feet; SOLD.
  6. http://yorkcoins.com/sv26-septimius_severus.htm SV26 - Septimius Severus (A.D. 193-211), Silver Denarius, Rome mint, (A.D. 198-200), laureate bust of Severus right, L SEPT SEV AVG IMP XI PART MAX, rev., Victory advancing left, holding wreath and trophy, at feet left a captive, VICT PARTHICAE (RIC 142), very fine. $40.
Concludo osservando che, per quanto consentito da una valutazione a distanza, la moneta di figura presenta caratteristiche generali e di stile comparabili con quelle dei conî d'epoca. In assenza delle caratteristiche fisiche, non sarà possibile esprimersi in modo definitivo sull'autenticità. Se autentica, nel presente stato di conservazione, potrebbe valere sui 40-50€,

Un saluto cordiale.
Giulio De Florio

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Note:

(1) Denario (argento). Il peso medio del denario di Settimio Severo durante il regno congiunto con Caracalla è indicato dal BMC (pag. 20) in 3,24g  (media su 458 monete). Di seguito riporto le caratteristiche fisiche dei denari della tipologia di figura tratti dai link di cui sopra:

Riferimenti Peso (g.) Diametro (mm) Asse di conio (ore)
Link1 3,06 17,5 6
Link2 3,82 - -
Link3 3,71 17 -
Link4 2,63 17 -
Link5 3,42 17,4 6
In assenza delle caratteristiche fisiche della moneta non sarà possibile svolgere un esame comparativo con le monete autentiche del periodo.
(2) La datazione, "tardo 198"-200 d. C. è determinata sulla base della 11.ma acclamazione di Settimio Severo (v. BMC V, pag. cxxvi) e della conquista di Ctesifonte.
(3) SEVERVS PIVS AVG. Traduco liberamente dal sito http://biography.jrank.org/pages/5336/Lucius-Septimius-Severus-emperor.html le note (non più online) di Anthony R. Birley sulla vita di Lucio Settimio Severo:
"I Settimi erano d'origine punica mentre la famiglia materna era di discendenza italica. Il nonno di Lucio, di classe equestre, era stato un personaggio di primo piano a Leptis Magna sotto Traiano; il padre non aveva rivestito alcuna carica ma due Settimi erano già senatori al tempo della nascita di Settimio nel 145. Uno dei due ottenne per Lucio da Marco Aurelio il conferimento del rango senatorio. Sia Lucio che suo fratello condussero una normale carriera sotto Marco Aurelio e Commodo. Console nel 190, a quel tempo unito in seconde nozze con Giulia Domna e padre di due figli, Lucio nel 191 divenne governatore della Pannonia Superiore (più o meno corrispondente oggi alla Slovenia). Dodici giorni dopo l'assassinio, ad opera della guardia pretoriana, di Pertinace (marzo del 193) e la sua sostituzione con Didio Giuliano, Lucio era stato acclamato imperatore dalle truppe a Carnuntum con il proposito dichiarata di vendicare Pertinace. Con l'avvallo di tutte e sedici le legioni di stanza sul Reno e sul Danubio, assicuratosi l'appoggio di Clodio Settimio Albino, governatore della Britannia, a cui era stata promessa l'elevazione al rango di Cesare, Lucio Settimio Severo marciò su Roma. Il primo giugno del 193 il Senato ordinò la soppressione di Didio Giuliano, l'Augusto allora in carica, ed elevò al rango di Augusto Settimio Severo che era ormai giunto a 60 miglia a nord di Roma. La guardia pretoriana fu sciolta, ne fu formata una nuova, due volte più numerosa, con elementi scelti delle legioni danubiane. Furono costituite tre nuove legioni, la I e la III Partica, e la II Partica di stanza ad Alba Longa. Tenuto conto dell'incremento nel numero dei vigili e delle coorti urbane, la guarnigione a presidio della città subì un radicale ampliamento. Le paghe dell'esercito furono aumentate (per la prima volta dall'84) e il personale militare ottenne nuovi privilegi, come il diritto a contrarre matrimonio e portare la moglie al seguito (contubernium). Poi Severo mosse contro Pescennio Nigro che nel mese di aprile era stato acclamato imperatore dalle truppe di stanza in Siria. Nigro fu battuto, catturato e ucciso (nella battaglia di Issus, oggi Dörtyol in Turchia a nord di Antiochia). A questo punto Severo condusse con successo una prima spedizione punitiva contro i vassalli partici che avevano sostenuto Nigro. Nel 195 Severo si autoproclamò figlio adottivo del deificato Marco Aurelio e fratello di Commodo, il figlio di Marco Aurelio anch'egli deificato; poi mutò il nome del proprio figlio primogenito (Caracalla), chiamandolo Marco Aurelio Antonino ed elevandolo al rango di Cesare, mentre attribuì alla propria moglie Giulia Domna il titolo di “mater castrorum”. Le scelte menzionate, di stampo chiaramente dinastico, indussero Clodio Albino, che due anni prima aveva ricevuto l'investitura come Cesare, a ribellarsi e a scendere in Gallia dove però fu battuto a Lugdunum da Settimio prontamente accorso (197). Seguirono rappresaglie contro i sostenitori di Clodio Albino, nel corso delle quali trovarono la morte 29 senatori e numerosi personaggi di spicco in Gallia, Spagna e Africa. Nell'estate del 197 Severo saldò i conti in via definitiva anche con i Parti conquistandone (28 gennaio del 198) la capitale Ctesifonte, posta sulla riva sinistra del Tigri (nell'attuale Irak). Nello stesso giorno Settimio si autoproclamò Parthicus Maximus, elevò Caracalla al rango di Augusto ed il secondogenito, Settimio Geta, a quello di Cesare. A presidio della nuova provincia mesopotamica furono trasferite due delle legioni partiche di nuova costituzione (la I e la III) e fu nominato, come governatore, un prefetto di rango equestre. Dopo circa un anno di permanenza in Siria, la corte imperiale passò in Egitto dove sostò un anno. La provincia fu riorganizzata e ad Alessandria e ad altre città importanti fu concesso il consiglio cittadino. Alla fine del 200 d. C. Severo tornò in Siria per un altro anno e ad Antiochia assunse il terzo consolato, avendo Caracalla come secondo console (1.1.202). Nella prima estate, tornato a Roma, celebrò con grandi giochi il primo decennale di regno, rinunciando al trionfo che il Senato aveva già votato per lui. Seguì il matrimonio di Caracalla con Fulvia Plautilla, la figlia dell'onnipotente prefetto del pretorio Gaio Fulvio Plauziano. Nell'autunno del 202 Severo si trasferì in Africa con la famiglia e lì concesse alla nativa Lepcis (oggi più nota come Leptis), a Cartagine e ad Utica lo ius italicum (uguaglianza  legale e di privilegi con le città italiche). Sconfisse quindi le tribù del deserto dislocate oltre la Tripolitania. Dal 203 al 208 soggiornò in Italia ove organizzò nel 204 i giochi secolari. Il 22 febbraio 205 il prefetto Plauziano, accusato di complotto contro l'imperatore e percepito come pericoloso da  Caracalla e dalla sua influente madre Giulia Domna, fu giustiziato. Lo sostituì nella carica Papiliano che, insieme a due colleghi giuristi, Ulpiano e Paolo, rese quella severiana l'epoca d'oro del diritto romano. Nel 208 disordini secondari in Bretagna indussero Severo a trasferirsi ad Eburacum (l'odierna York) in prossimità del vallo che l'imperatore Adriano aveva fatto costruire con l'intento di sottomettere il resto della Britannia. A questo fine Settimio costituì una base avanzata a Carpow sul Tay e nel 210 annunciò l'avvenuta vittoria che gli consentì di aggiungere l'appellativo Britannicus alla titolatura sua e a quella dei suoi figli. Nel 209 Geta fu elevato al rango di Augusto al fine di predisporre una successione congiunta e pacifica. Il 4 febbraio del 211, malato di gotta, Severo si spense a York non senza aver prima raccomandato nel letto di morte ai figli: "non litigate, coprite d'oro i soldati e ignorate tutto il resto" (dalla Storia di Roma di Cassio Dione libro 77, para. 15/2 - "ὁμονοεῖτε, τούς στρατιώτας πλουτίζετε, τῶν ἄλλων πάντων καταφρονεῖτε").
(4) VICToriae PARTHICAE ..[dedicato alla] Vittoria Partica. La moneta in esame commemora la Vittoria conseguita sui Parti: "Durante la guerra contro Pescennio Nigro nel 194 (v. link), Severo attraversò l' Eufrate per punire Vologases IV per il sostegno offerto al Nigro. Il successo ottenuto consentì di annettere all'impero romano  Osrhoene e Adiabene. Nel 196, Vologases approfittò dell'impegno di Severo nella lotta contro Albino per invadere e recuperare temporaneamente le sue province perdute. Nel 197 tuttavia Severo tornò nella regione e rapidamente espulse i Parti. Poi invase la stessa Partia e distrusse i Parti a Ctesifonte. Quindi fece ritorno lentamente a Roma, dove giunse nel 202 d. C.. Suo figlio Antonino (detto Caracalla) fu fatto Augusto nel 197 d. C. (all'età di circa 9 anni) e condivise con lui il trionfo nel 202 d. C.".
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