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Antiochia, Arcadio e la Gloria dei Romani
25.1.2018
..da Monete Imperiali Romane di Michele Monti.
Una mano a riconoscerle?
fig. 1
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Roma, 29.1.2018
Egregio,
di seguito riporto gli elementi significativi riguardanti la moneta di figura:

Æ21, zecca di Antiochia, dal 15.5.392 al 17.1.395 d. C.2, RIC IX 68(c) var.3 (pag. 294), indice di rarità "c".

Descrizione sommaria (sono indicate in rosso le parti della leggenda usurate o comunque illeggibili):
D. D N ARCADI - VS P F AVG4. Arcadio, testa diademata di rosette, busto paludato e corazzato a destra.
R. GLORIA - ROMANORVM5. Segno di zecca ANTΔ6. L'imperatore in abito militare, di fronte, testa a destra, sorregge con la mano sinistra un globo e con la destra un labaro con cristogramma.

La ricerca nel web di monete della tipologia di figura ha dato luogo ai seguenti risultati:

  1. http://wildwinds.com/coins/ric/arcadius/_antioch_RIC_068.jpg Antioch RIC IX 68c, Δ Arcadius, Antioch, AE2. 383-392 AD. 21 mm; 5,15 g. D N ARCADI-VS P F AVG, rosette diademed, draped, cuirassed bust right. GLORIA ROMANORVM, emperor standing facing, head right, holding standard and globe. Mintmark ANT Delta Ref: RIC IX Antioch 68f Contributed by Gregory Chladek, Nov 2010.
  2. https://www.beastcoins.com/RomanImperial/IX/Antioch/Z4171.jpg Arcadius, AE2, May 15, 392-January 395, Seventh Period, Antioch, Officina 2 D N ARCADI_VS P F AVG Rosette-diademed, draped, cuirassed bust right GLORIA-ROMANORVM Emperor standing facing, head right, globe in left hand, labarum in right ANTB in exergue 21mm x 24mm, 4.97g RIC IX, 68(d)1 (C).
  3. ebay Price:US $25.00 Arcadius AE22. Antioch ANTA. GLORIA ROMANORVM. Nice example!! Nice Arcadius AE22, Antioch mint, 392-395 A.D.; obverse D N ARCADIVS P F AVG, rosette diademed draped and cuirassed bust right; reverse GLORIA ROMANORVM, emperor standing facing, head right holding standard and globe, ANTA in exergue; RIC IX 68(d). 4,33 gm., 21 mm. Nice green patina. Better in hand!!
  4. https://www.lamoneta.it/topic/122116-arcadio/ Il peso è di 5,10 g, il diametro di 22 mm. diadema di peerle Ric 68c off. D.
  5. https://www.cngcoins.com/Coin.aspx?CoinID=164234 232, Lot: 408. Estimate $100. Sold for $76. Arcadius. AD 383-408. Æ (22mm, 4.64 g, 6h). Antioch mint, 4th officina. Struck AD 392-395. Pearl and rosette-diademed, draped, and cuirassed bust right / Honorius standing right, holding labarum and globe; ANTΔ. RIC IX 68d (unlisted officina); LRBC 2782. VF, brown surfaces, slightly double struck. From the Elliott-Kent Collection.
Concludo osservando che la moneta di figura, per quanto consentito da una valutazione a distanza, presenta caratteristiche generali e di stile comparabili con quelle dei conî d'epoca. Resta da controllare il peso della moneta.

Un saluto cordiale.
Giulio De Florio

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Note:

(1) Nei link di cui sopra la moneta in esame viene talora indicata come Æ2, termine con cui in epoca moderna si fa riferimento ai nominali post-costantiniani, la cui denominazione antica non ci è pervenuta, aventi diametro maggiore o uguale a 21mm e inferiore a 25mm. Traggo dai link di cui sopra le caratteristiche fisiche degli Æ2 della tipologia di figura reperiti nel web:

Fonte
-
Peso
(g) 
Diametro
(mm)
Asse di conio
(ore)
Link01 5,15 21 -
Link02 4,97 21-24 -
Link03 4,33 21 -
Link04 5,10 22 -
Link05 4,64 22 6
In assenza delle caratteristiche fisiche della moneta in esame non sarà possibile svolgere un esame comparativo con le monete autentiche del periodo.
(2) La zecca di Antiochia, batté la tipologia monetale di figura nel nome di tutti e tre gli Augusti della dinastia di Teodosio, in associazione alle seguenti leggende del dritto:
  • D N THEODO-SIVS P F AVG - RIC IX 68b (v. link);
  • D N ARCADI-VS P F AVG - RIC IX 68c;
  • D N HONORIVS P F AVG - RIC IX 68f (v. link).
La moneta in esame sarebbe stata battuta, secondo il RIC, nell'arco temporale compreso tra la morte di Valentiniano II (15.5.392) e quella dell'Augusto senior Teodosio I (17.1.395). Sovrani regnanti del periodo erano, Teodosio I, Augusto senior e i due figli Arcadio, co-governante per la metà orientale dell'Impero dal gennaio 383 e Onorio, elevato dal padre al rango di Augusto il 23.1.393, all'età di dieci anni. La moneta non fu battuta invece nel nome di Eugenio, considerato un usurpatore dai tre dinasti sopra citati il quale era stato proclamato Augusto il 22.8.392 dai Franchi guidati dal generale barbaro Arbogaste, magister militum, cioè capo dell'esercito. Con la sconfitta di Eugenio e di Arbogaste nella battaglia del Frigido del settembre del 394, seguita dal suicidio del ribelle Arbogaste e dalla decapitazione di Eugenio, l'impero romano si trovò riunificato sotto Teodosio I.
(3) Ho classificato la moneta in esame Ric 68(c) var., cioè variante, per tener conto del fatto che il categorico Ric 68(c) si applica quando il segno di zecca è ANTΔ e il diadema sul capo dell'imperatore è fatto di perle (quindi non di rosette - per la distinzione tra diademi, v. diademi). Operando in questo modo ho scelto la strada del sito wildwinds per un caso analogo (v. link). In alternativa avrei potuto indicare, come suggerito dal link5, il categorico Ric 68(d) var. per tener conto del fatto che il categorico Ric 68(d) prevede il diadema di rosette ma non il citato segno di zecca ANTΔ.
(4) Dominvs Noster ARCADIVS Pivs Felix AVGvstvs. Riprendo da Wikipedia e da Treccani la sintesi biografica che segue: "Figlio maggiore di Teodosio I e Elia Flaccilla, Arcadio nacque in Ispagna nel 377. Suo padre lo dichiarò Augusto e co-governante per la metà orientale dell'Impero nel gennaio 383 mentre nel 393 al fratello minore Onorio fu assegnata la metà occidentale. Morto Teodosio il 15 gennaio del 395, l'Impero risultò diviso in due parti, Onorio ebbe l'Occidente, cioè le due prefetture d'Italia (Italia ed Africa) e di Gallia (Gallia, Spagna, Britannia); Arcadio, l'Oriente, cioè la prefettura dell'Illirico (Dacia e Macedonia) e quella d'Oriente (Tracia, Asia, Ponto, Oriente, Egitto). Da imperatore, Onorio era sotto la tutela del magister militum Flavio Stilicone, un Vandalo romanizzato. Arcadio invece era controllato dal ministro Rufino che, ambizioso e privo di scrupoli, cercò di rendere stabile la propria posizione facendo sposare il giovane sovrano con la sua figliuola. Ma questo disegno fu mandato a vuoto da Eutropio, capo degli eunuchi ed ispiratore di una cricca di corte avversa a Rufino. Approfittando di un viaggio di Rufino ad Antiochia, Eutropio, che si era insinuato nelle grazie di Arcadio, riuscì a indurre l'imperatore a nozze, celebrate il 27 aprile 395, con Elia Eudossia, la figlia del generale franco Bauto. Si dice che Stilicone ambisse al controllo di entrambi gli imperatori e che nel 395 facesse assassinare Rufino dai mercenari Goti. Sebbene manchi la prova del coinvolgimento di Stilicone nell'assassinio, la forte competizione e le gelosie politiche incarnate dalle due figure di consiglieri imperniarono la prima parte del regno di Arcadio. Con la morte di Rufino il posto di consigliere di Arcadio fu preso da Eutropio. Ma nel 399, sotto la spinta di Elia Eudossia, Arcadio licenziò Eutropio, proprio nel momento in cui questo reggeva il consolato ed era al culmine del suo potere. Il 13 luglio dello stesso anno, Arcadio emise un editto che ordinava la demolizione immediata di tutti i templi non cristiani ancora esistenti. Eudossia, nel 400, si era fatta conferire il titolo di Augusta, suscitando le proteste dell'imperatore Onorio. Ad opporsi all'influenza di Eudossia fu Giovanni Crisostomo, il Patriarca di Costantinopoli, il quale riteneva che la donna facesse uso delle ricchezze di famiglia per tenere sotto controllo l'imperatore. Nel 404 Eudossia usò la sua influenza per far deporre Crisostomo ma alla fine dello stesso anno morì. In vita Eudossia aveva dato ad Arcadio quattro figli, tre femmine ed un maschio, il futuro imperatore Teodosio II. Per il resto dei suoi giorni Arcadio fu dominato da Antemio, il prefetto del pretorio che fece la pace con Stilicone in Occidente. Arcadio, più interessato ad apparire un pio cristiano che primo attore nelle questioni politiche e militari, resse solo nominalmente l'Impero fino al termine dei suoi giorni (il 10 maggio 408).
(5) GLORIA ROMANORVM (la Gloria dei Romani). Questa leggenda fu usata, come nuovo titolo onorifico personale, sotto Costantino il Grande (v. link). La stessa epigrafe apparve sulle monete, non solo sotto i costantinidi, Costantino il giovane, Costante e Costanzo; ma allo stesso modo sotto Nepoziano, Vetranione, Magnenzio, Costanzo Gallo, Giuliano II, Valentiniano, Valente, Procopio, Graziano, Valentiniano II, Teodosio il Grande, Arcadio, Onorio, ecc.
(6) Il segno di zecca ANTΔ si compone di due parti, l'indicativo di zecca ANT (che sta per ANTiochia) e la lettera Δ (Δ=4) che rimanda alla quarta di quattro officine al tempo attive nella zecca.
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