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Sesterzio, Gordiano III e la terza elargizione
15.12.2017
Questa è molto rovinata.
Diametro 3,00 - 2,8cm
Spessore 0,4mm
Peso 16g


fig. 1
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Roma, 24.12.2017
Egregio Lettore,
riporto di seguito gli elementi significativi riguardanti la moneta di figura:

Sesterzio1, zecca di Roma, 239-240 d. C., RIC IV/III 283a (pag. 46)2, Cohen V 143 var. (pag. 45), indice di rarità "S"

Descrizione sommaria (sono indicate in rosso le parti della leggenda usurate o comunque non più leggibili):
D. IMP GORDIANVS PIVS FEL AVG3. Gordiano III, busto laureato e corazzato a destra.
R. LIBERALITAS AVG III4. S C a sinistra e a destra in basso nel campo. La Liberalitas, stante di fronte, testa a sinistra, sorregge con la mano destra un abaco5 e con la sinistra una doppia cornucopia.

La ricerca nel web di monete della tipologia di figura ha dato luogo ai seguenti risultati (in realtà solo il primo attinente ad una moneta dalla cornucopia doppia):

  1. https://www.acsearch.info/search.html?id=1143534 Emporium Hamburg http://www.emporium-hamburg.com/ Auction 66 387 17. Nov. 2011    Beschreibung: RÖMISCHES REICH, Gordian III, 238-244, AE Sesterz (240), Rom. Belorb. Büste r. Rs.Liberalitas mit Abacus und Füllhorn, in Umschrift AVG III, Sear 2489, RIC 283, kaum sichtbarer Sf., ss.
  2. https://www.vcoins.com/it/stores/ancient_imports/8/product/gordian_iii_198_sestertius__liberalitas/653262/Default.aspx Attribution: RIC IV 290a Rome Date: 240 AD. Obverse: IMP GORDIANVS PIVS FEL AVG; Laureate draped cuirassed bust right. Reverse: LIBERALITAS AVG III, S - C; Liberalitas standing left, holding money dispenser and cornucopia. Size: 30.94mm Weight: 16.4g Description: good Fine+.
  3. ebay Gordian III - Roman Emperor: 238-244 A.D. - Bronze Sesterius 32mm (16.07 grams) Rome mint: 240 A.D. Reference: RIC 290; Cohen 143 IMP.GORDIANVS PIVS FEL. AVG, laureate draped bust right. LIBERALITAS AVG III SC, Liberalitas standing facing, holding abacus & cornucopiae.
Concludo osservando che le caratteristiche fisiche, generali e di stile della moneta, appaiono coerenti con i conî autentici d'epoca. Ai fini della corretta catalogazione andrebbe verificata a vista l'effettiva presenza di una doppia cornucopia in mano alla Liberalitas.

Un saluto cordiale
Giulio De Florio

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Note:

(1) Sesterzio. Non essendo disponibile in rete un numero sufficiente di monete della tipologia di figura (con la cornucopia doppia), raccolgo in tabella le caratteristiche fisiche dei sesterzi tipologicamente simili ma con la cornucopia singola, reperiti nel web:

Riferimenti Peso(g.) Diametro(mm) Asse di conio(h)
Link2 16,4 30,94 -
Link3 16,07 32 -
Dalla tabella si evince che le caratteristiche fisiche del sesterzio di figura (16g, 28÷30mm, 12h) sono comparabili con quelle dei conî d'epoca.
(2) Il categorico RIC IV/III 283a deriva dal presupposto che la cornucopia che la Liberalitas tiene in mano nel rovescio di figura sia effettivamente doppio; nel caso invece che, all'osservazione diretta, la cornucopia si rivelasse singola, la moneta andrebbe catalogata RIC IV/III 290. Il Cohen non prevede la doppia cornucopia in associazione alle leggenda del dritto riportata nella descrizione sommaria, da ciò deriva l'annotazione var. ad inizio paragrafo.
(3) IMPerator GORDIANVS PIVS FELix AVGustus. La tragica storia dei Gordiani si consumò nell'arco di soli sei anni, tra il 238 e il 244 d.C. Il futuro Gordiano I, personaggio di nobile e ricca famiglia, aveva ricevuto dall'imperatore Alessandro Severo l'incarico proconsolare in Africa e ivi si trovava quando, nel 238 d.C., regnante Massimino (Alessandro Severo era stato assassinato tre anni prima), scoppiò una ribellione dei locali proprietari terrieri, timorosi di vedere i propri beni confiscati dalla politica predatoria del nuovo sovrano. I ribelli, dopo aver ucciso il legato imperiale, avevano imposto a Gordiano di scegliere tra l'acclamazione ad imperatore e la morte. Gordiano accettò l'incarico condividendolo con il figlio (Gordiano II) e inviò a Roma una legazione con l'incarico palese di perorare presso il Senato la causa dei ribelli e quello segreto di eliminare Vitaliano, capo dei pretoriani e uomo forte del regime di Massimino. La missione riuscì, gli ambasciatori sparsero la voce della morte di Massimino, il popolo si sollevò, il Senato appoggiò gli ammutinati contro i fautori della conservazione e, senza attendere la conferma ufficiale della morte di Massimino, convalidò l'elevazione al trono dei due Gordiani. Il loro regno doveva tuttavia durare meno di un mese. Capelliano, legato della Numidia, che in un primo tempo aveva appoggiato la causa dei Gordiani, si rivoltò contro i due Gordiani allorché ritenne che le sue aspettative non fossero state tenute nella giusta considerazione e poiché aveva al proprio comando un esercito forte e bene addestrato, batté agevolmente a Cartagine l'esercito raccogliticcio dei suoi oppositori, sicché Gordiano I si suicidò e Gordiano II finì ucciso in battaglia. Le notizie provenienti dall'Africa della morte dei due Augusti crearono il panico nella città di Roma, dove si era sparsa la voce che Massimino, dato per morto, era invece ancora vivo e ben deciso a difendere le sue prerogative. Al Senato, ormai compromesso, non restò che scegliere al proprio interno, come successori, due suoi membri, Pupieno e Balbino, con il compito di preparare la guerra. Ma il popolo non gradì il risorgere del potere senatorio, ne seguirono tumulti e il Senato dovette accettare il compromesso di proclamare Cesare (cioè sovrano in pectore) il tredicenne Marco Antonio Gordiano, il cui nonno materno era stato Gordiano I e il cui zio materno Gordiano II. Poco dopo, una rivolta dei pretoriani pose fine alla vita dei due Augusti regnanti, sicché l'ultimo dei Gordiani, Cesare da pochi mesi, divenne Augusto nel luglio del 238, passando alla storia come Gordiano III. L'anno 238 fu fatale anche per Massimino: la resistenza opposta dall'esercito senatorio ostacolò il suo ritorno a Roma e una rivolta della 2^ Legione Partica ne causò la morte. Gordiano III, data la giovane età, era docile strumento nelle mani dei pretoriani e del loro capo Timesiteo che lo aveva mantenuto al potere e gli aveva dato in moglie la propria figlia. Ma il suo regno durò quanto la vita di Timesiteo. Quando questi morì, pare avvelenato, durante una campagna militare in Oriente, il nuovo prefetto dei pretoriani, Marco Giulio Filippo, figlio di uno sceicco arabo, passato poi alla storia  come Filippo I l'Arabo, lo fece assassinare dai suoi sicari nel 244 facendosi proclamare Augusto al suo posto. Il Senato e le province riconobbero subito il nuovo sovrano, favorito delle legioni orientali.
(4) LIBERALITAS AVGusti III. Nel corso del suo mandato da imperatore Gordiano III promosse quattro elargizioni (in latino Liberalitas). Il RIC ne fornisce le seguenti indicazioni temporali:
  • Liberalitas I, non registrata dalle monete, risale al periodo nel quale Gordiano era ancora Cesare, imperatori Pupieno e Balbino;
  • Liberalitas II risale al 1° gennaio 240;
  • Liberalitas III segue la seconda, nello stesso anno;
  • Liberalitas IIII risale probabilmente al tempo del matrimonio di Gordiano con Sabina Tranquillina, nel 241.
Il sito francese http://www.inumis.com/ressources/rome/articles/gordien_iii/gordien3.html nella sua articolata tabella delle emissioni della zecca di Roma fornisce le seguenti indicazioni:
  • Liberalitas II, dalla metà alla fine del 239;
  • Liberalitas III dalla fine 239 all'inizio del 240;
  • Liberalitas IV, inizio del 241.
(5) La Liberalitas è riconoscibile dai suoi attributi: la cornucopia singola o quella doppia (doppia ad indicare un donativo di entità doppia nella circostanza) e la tessera o abaco che dir si voglia impugnato con la mano destra. Lo Stevenson (v. link) parla di tessera attraverso cui si poteva dimostrare il diritto ad esigere il donativo; altri sostengono si trattasse di un abaco, strumento antico di calcolo. Curtis Clay (v. link) ha sostenuto che ciò che vediamo rappresentato sulla moneta sia in realtà una tavoletta di legno munita di fori rotondi, molto simile ad un moderno contenitore di monete da collezione che, infilata nel sacco delle monete ed estratta, poteva essere scosso fino a colmare i fori col previsto numero di monete.
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