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Costanzo II ed il cavaliere trafitto
28.12.2016
.. da S.P.Q.R. coins.
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fig. 1
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Roma, 2.1.2017
Egregio,
riporto di seguito gli elementi significativi pertinenti alla moneta di figura:

Follis1, zecca di Roma2, 6.11.355 ÷ estate 361 d. C., RIC VIII 309 (pag. 278), indice di frequenza "c"

Descrizione sommaria (sono indicate in rosso le parti della leggenda usurate o comunque non più leggibili):
D. D N CONSTAN - TIVS P F AVG3. Costanzo II, testa diademata di perle, busto paludato e corazzato a destra.
R. FEL TEMP-REPARATIO4. Segno di zecca  5. Soldato elmato volto a sinistra, con il braccio sinistro tiene sollevato uno scudo, con una lancia nella mano destra trafigge un cavaliere finito a terra sul suo cavallo, con il ginocchio sinistro lo tiene fermo; scudo a terra a destra. Il cavaliere, barbato e a capo scoperto, ha il braccio e la testa protesi verso l'aggressore.

La ricerca nel web di monete della tipologia di figura ha prodotto i seguenti risultati:

  1. http://www.ancientimports.com/cgi-bin/lotinfo.pl?id=21763 Attribution: RIC VIII 309 Rome Secondary Attribution: Failmezger 463 CS c Date: 357 AD Obverse: DN CONSTAN-TIVS PF AVG, Rosette-diademed draped cuirassed bust right Reverse: FEL TEMP RE-PARATIO, Soldier spearing fallen horseman left, R(wreath)P in ex. Size: 18.21 mm Weight: 2.2 grams Rarity:  5 Description: Ex George DAmbrosio, 1991.
  2. http://www.tantaluscoins.com/coins/28362.php Coin type: Roman Imperial Entered by: Chijanofuji Added on: Jan 1, 2008 Ruler: Constantius II (Augustus) Coin: F Bronze AE3 DN CONSTANTIVS P F AVG - Constantius II, his laureate, rosette-diademed and cuirassed bust right. FEL TEMP REPARATIO , R wreath Z in Exergue. - Helmeted soldier advancing left, with shield on left arm, spearing falling horseman. Horseman is bare-headed, turns to face soldier and extends arm towards soldier; shield on ground at right. Exergue: Mint: Rome (357 A.D.) Wt./Size/Axis: 1.48g / 17.95mm / 225 Rarity: S References: RIC VIII, Rome, 310 Failmezger 464b5CS LRBC 687 var. Van Meter 100 Acquisition/Sale: Joe Blazick eBay #Lot of uncleaned Austrian AE €1.67 December 11, 2002 Notes: Jan 1, 08 - See also: http://www.chijanofuji.com/Constantius2FallenHorseman4.html.
  3. http://picclick.de/SBC-Constantius-II-Ancient-Roman-Battle-Scene-Coin-322326234284.html The Roman Empire. Constantius II. Caesar 324-337 A.D., Augustus 337-361 A.D. Half centenionalis, Æ 18mm, 2.6g. DN CONSTANTIVS PF AVG / FELTEMP REPARATIO / R wreath P. Grade: Very Fine; dark gray-brown patina, good metal. Reference: RIC VIII Rome 309.
  4. blogspot Coin: AE3 Obverse: D N CONSTAN-TIVS P F AVG, pearl-diademed, draped and cuirassed bust facing to the right. Reverse: FEL TEMP-REPARATIO, Legionary, spearing a fallen horseman who is bare-headed and reaches back. Weight: 1.91g Diameter: 18.5 x 18.5 x 0.7mm Die axis: 180° Mintmark: R Ω P (Rome), 348-350 A.D. Reference: RIC VIII Rome 309.
  5. http://4.bp.blogspot.com/_D8o7Ya377Xw/SGo3IRwa6pI/AAAAAAAAAWM/k7vWycQ-5wo/s1600-h/059.JPG Constantius II 337-361 A.D. Bronze Rome Obverse: DN CONSTANTIVS PF AVG; Diademed, draped and cuirassed bust right. Reverse:FEL TEMP REPARATIO; Soldier spearing falling horseman; R wreath B in ex. 17.15mm 1.90gm RIC VIII Rome 309.
  6. ebay Constantius II AE18. Rome R wreath B. FEL TEMP REPARATIO. 1,85grs. 18mm. Nice green patina. Better in hand! US $10.00.
  7. https://www.forumancientcoins.com/monetaromana/corrisp/a748/a748.html Peso: 2g Diametro: 18mm
Concludo osservando che, per quanto consentito da una valutazione a distanza, le caratteristiche generali e di stile della moneta riflettono quelle dei conî autentici d'epoca; tuttavia, in assenza di elementi sulle caratteristiche fisiche di cui in calce alla nota1, non sarà possibile esprimere un parere esaustivo sull'autenticità.  Il tipo è piuttosto comune, pertanto la moneta, se autentica, in considerazione dello stato di conservazione, non dovrebbe valere più di una ventina di euro.

Un saluto cordiale.
Giulio De Florio

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Note:
(1) Follis (bronzo). Il follis di figura fu battuto dalla zecca di Roma sia nel nome di Costanzo II che in quello di Giuliano lungo l'arco temporale compreso tra il 6.11.355 (elevazione di Giuliano al rango di Cesare) e l'estate 361 (quando Giuliano si impadronì di Roma, v. RIC VIII, pag. 246). RIC VIII fornisce per questa tipologia monetale le seguenti caratteristiche fisiche di massima: diametro 17-19mm, peso 2,45g. Di seguito riporto le caratteristiche fisiche di monete di pari tipologia tratte dai link di cui sopra:

Riferimenti Peso (g.)  Asse di conio (ore) Diametro (mm)
Link1 2,2 - 18,21
Link2 1,48 - 17,95
Link3 2,6 - 18
Link4 1,91 6 18,5
Link5 1,90 - 17,15
Link6 1,85 - 18
Link7 2 - 18
Non essendo disponibili elementi sulle caratteristiche fisiche del campione in esame (peso, diametro, asse di conio, reazione alla calamita), non sarà possibile svolgere un esame comparativo con le monete autentiche del periodo sopra menzionate.
(2) Come si è detto, la zecca di Roma batté la tipologia monetale di figura sia nel nome di Costanzo II che in quello di Giuliano Cesare sino a che quest'ultimo non prese possesso dell'Urbe nell'estate del 361. Ciò significa che si danno monete tipologicamente simili ma con le seguenti leggende del dritto: 
  • D N CONSTAN-TIVS P F AVG (Costanzo II, v. ad es. il link - RIC VIII 309)
  • D N CL IVL-IANVS N C (Giuliano, v. ad es. il link - RIC VIII 311).
(3) Dominvs Noster CONSTANTIVS Pivs Felix AVGvstvs. L'imperatore Costanzo Cloro aveva avuto sei figli legittimi dalla moglie Teodora, tra questi: Giulio Costanzo, padre di Costanzo Gallo e di Giuliano (passato alla storia come l'Apostata) e Delmazio senior. Diversi anni prima del matrimonio, però, aveva avuto un figlio di nome Costantino da Elena, donna di umili origini con la quale aveva convissuto in regime di concubinato, come allora si usava quando le differenze di ceto sociale non consentivano l'unione legale. Alla morte di Costanzo Cloro, fu Costantino, allora trentenne, ad assumere, per ragione di età ed esperienza (i figli di Teodora erano piccoli), l'eredità paterna; la famiglia di Teodora visse così all'ombra di Costantino. Divenuto imperatore, Costantino condivise con i figli la responsabilità di governo, sicché Costantino jr. ebbe il governo della Spagna, della Gallia e della Britannia, Costante dell'Italia, dell'Illiria e dell'Africa e Costanzo delle province asiatiche e dell'Egitto, mentre Costantino mantenne per sé la penisola balcanica. Prima di morire, nel 337, Costantino si ricordò nel testamento dei nipoti, Delmazio jr e Annibaliano, figli di Delmazio senior, fratellastro di Costantino e ad essi lasciò rispettivamente la penisola balcanica e il governo dell'Armenia e della costa del Ponto. Ciò fu causa della loro disgrazia perché, alla notizia della morte del padre, Costanzo si precipitò a Costantinopoli dove organizzò una rivolta contro gli zii e cugini discendenti di Teodora. Due fratellastri di Costantino, tra cui Delmazio senior e Giulio Costanzo, il padre di Giuliano e sette suoi nipoti, tra cui Delmazio jr. e Annibaliano, furono trucidati. Per caso si salvarono dal massacro Giuliano che all'epoca aveva sei anni e il fratello Gallo che ne aveva 12. Il crudele e sospettoso Costanzo risparmiò loro la vita ma li relegò in due diverse città dell'Asia Minore. Successivamente, in un momento di turbolenze nell'impero occidentale, Costanzo, sentendo il bisogno di avere in Oriente una figura simbolica a rappresentare la famiglia imperiale, convocò a corte Gallo, che era il più anziano dei cugini sopravvissuti alla strage seguita alla morte di Costantino I, gli diede in isposa la sorella Costantina e lo fece Cesare a Sirmium, il 15 marzo del 351. Gallo e il nuovo prefetto pretorio dell'Est, Talassio, senza por tempo in mezzo,
si trasferirono in Oriente e si insediarono ad Antiochia a metà maggio, nel momento in cui si vociferava del fenomeno meteorologico o astronomico della croce celeste, almeno creduto tale. Poiché la situazione al confine persiano si manteneva piuttosto tranquilla, Gallo ebbe vita relativamente facile. Le agitazioni degli Isauri e degli Giudei, specie di questi ultimi, furono represse con grande brutalità. Certo è che il suo governo fu caratterizzato da grande irresponsabilità e violenze che culminarono con l'istigazione al linciaggio del prefetto Domiziano e del questore Monzio. A seguito di questo accadimento Gallo fu richiamato, ufficialmente per essere trasferito in Gallia, ma in realtà per essere privato delle prerogative di comando ed essere processato e poi decapitato a Flanona presso Pola nel dicembre del 354 (v. link). Dopo la morte di Gallo, Giuliano, nominato Cesare, fu inviato in Gallia. Da solitario e filosofo che era , egli si trasformò presto in abile condottiero e pragmatico uomo di stato. Nel 357 sbaragliò gli Alemanni in una grande battaglia presso Argentorate (l'odierna Strasburgo). In seguito passò tre volte il Reno ottenendo successi militari, combatté vittoriosamente contro i Franchi, sebbene dovette permettere ad una parte di loro di trasferirsi in territorio romano, sulla sponda sinistra del Reno. Nel frattempo Costanzo combatteva sul Danubio contro i Quadi e i Sarmatì. Nel 359, il re persiano Sapore II passò il Tigri con grandi forze, attaccando i territori romani. L'imperatore fu costretto a recarsi in Oriente e richiese a Giuliano l'invio di reparti ausiliari. La richiesta dell'imperatore trovò però resistenza da parte delle truppe galliche, poiché Giuliano, in forza di un trattato concluso con i barbari che servivano nel suo esercito, non aveva il diritto di inviarli fuori dalla Gallia. Scoppiò così una rivolta che terminò nell'inverno del 360, a Parigi, con l'acclamazione di Giuliano ad Augusto, acclamazione dovuta alla grande popolarità di cui Giuliano godeva fra i Galli per le sue capacità militari e amministrative. Giuliano dapprima chiese a Costanzo di riconoscerlo come Augusto e di evacuare le truppe dall'Occidente; ma non avendo ricevuto risposta dall'imperatore, che continuava la guerra contro i Persiani, mosse alfine verso la penisola balcanica. Costanzo si avviò per incontrarlo, ma il 5 ottobre 361 morì per cause naturali in Asia Minore. Giuliano fu riconosciuto da tutto l'Impero.
(4) Mentre trasparente è il significato della leggenda allusiva al "ritorno dei tempi felici" (forse quelli in cui Roma riusciva ancora a mantenere l'ordine interno  e a proteggere la popolazione dalle invasioni), non del tutto certa è l'espansione della leggenda "FEL TEMP REPARATIO", potendo essere FELix TEMPorvm  REPARATIO oppure FELicium TEMPorum REPARATIO oppure FELicis TEMPoris REPARATIO.
Sulle FEL TEMP REPARATIO (in breve, FTR) ha scritto un interessante articolo Dough Smith (v. http://www.forumancientcoins.com/dougsmith/ftr.html) da cui attingerò per  la breve sintesi che segue. La riforma monetaria del 348 di Costante e Costanzo II portò in circolazione tre nominali in bronzo argentato, nei seguenti tipi, tutti caratterizzati dalla leggenda del rovescio FTR:
Nominali Tipi
maggiore (biglione - argento al 3%) - grande AE2 "Cavaliere trafitto" (tema del rovescio preferito da Costanzo II)
"Galea pilotata dalla Vittoria" (tema del rovescio preferito da Costante perché verosimilmente onorava lo sbarco di Costante in Britannia nel 342)
intermedio - piccolo AE2 - busti a sinistra
"Barbaro portato fuori dalla capanna" (tema del rovescio preferito da Costante forse per esaltare il tema della ricolonizzazione dei territori conquistati) 
"Sovrano con due prigionieri" (tema del rovescio preferito da Costanzo II)
minore - AE3 "La Fenice"
Con la morte di Costante, il "Cavaliere trafitto" rimase l'unico FTR in circolazione. Durante i suoi 13 anni di vita, il "Cavaliere trafitto" subì molte modifiche nel peso e dimensioni. Le prime monete erano quelle che i collezionisti definiscono AE2 in quanto misuravano 21÷23 mm di diametro; le ultime emissioni scesero a 16 mm, nemmeno qualificabili come AE3. Spesso queste ultime monetine sono dette AE3/AE4 per indicare che si collocano nella fascia di confine tra AE3 e AE4. Anche il peso progressivamente scemò, così come il contenuto, in partenza già basso, d'argento.
Il "Cavaliere trafitto" fu coniato grosso modo in quattro varianti. Tutte avevano in comune la presenza di un cavaliere ferito a morte da una lancia. La prima mostra il cavaliere in ginocchio a terra dinanzi al cavallo. La seconda lo mostra seduto a terra davanti al cavallo. La terza, che è quella pertinente alla moneta di figura, lo vede ancora in arcioni ma con il braccio e la testa protesi all’indietro verso l'aggressore. L'ultima lo vede schiantarsi a terra abbracciato al collo del cavallo.
Come giustamente osserva Dough Smith il "Cavaliere trafitto" è una tipica moneta da collezione perché soddisfa tre criteri:
  • Economia, in quanto nessuna moneta del "Cavaliere trafitto" è terribilmente costosa; si va dagli esemplari in peggiore stato di conservazione a meno di un dollaro per arrivare a quelli veramente perfetti del costo di  100$.
  • Varietà, in quanto all'interno di ciascuna delle quattro tipologie sopra illustrate, si possono osservare numerose varianti atte a soddisfare le pignolerie dei collezionisti specializzati.
  • Espandibilità, perché partendo dal "Cavaliere trafitto" ci si può allargare a tutti i temi della FEL TEMP REPARATIO e poi a tutte le monete d'epoca costantiniana.
(5) è il segno di zecca. Esso si compone di tre parti, la lettera R, indicativo di zecca (R sta per Roma), la coroncina che identifica l'emissione monetale, la lettera P (illeggibile) che, convenzionalmente in questo caso, indica che la moneta è stata battuta da una delle sette officine all'epoca attive nella zecca.
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