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 Costantino I e il Sole invitto
5.5.2015
Salve Sig. Giulio,
  ..moneta romana riportante la seguente dicitura "IMP CONSTANTINVS P F AVG" dietro "SOLI INVICTO COMITI" TARL.
3,89 gr
Il diametro é di 19mm
La moneta non é attratta da calamita.
Da una mia ricerca su internet sono riuscito a capire solo che proviene da Londinium...
Mi faccia sapere il valore e la vericità della moneta se possibile... .
Ringraziandola
Cordiali saluti
fig. 1
Cliccare sulle figure per ingrandire
Roma, 14.05.2015
Egregio Lettore
riporto di seguito gli elementi che mi è stato possibile raccogliere sulla moneta di figura:

AE Follis1, zecca di Arles, 313-315 d. C., RIC VII 41 var. (pag. 237)2, indice di rarità "r4".

Descrizione sommaria:
D. IMP CONSTANTINVS P F AVG3. Costantino I, busto laureato e corazzato a destra.
R. SOLI IN-VI-CTO COMITI 4. Il Sole radiato, stante a sinistra, solleva la mano destra e sorregge globo con la sinistra, chlamys pendente dalla spalla sinistra5. Segno di zecca: TARL5.

La ricerca nel web di monete simili a quella di figura ha prodotto i seguenti risultati:

  1. http://www.acsearch.info/search.html?id=609075 CGB.fr http://www.cgbfr.com/. MONNAIES 38 1180 (« | ») 30. April 2009 - - Description: CONSTANTIN Ier LE GRAND(25/07/306-22/05/337) Flavius Valerius ConstantinusAuguste (25/12/307-22/05/337) Follis ou nummus N° v38_1180 Date : 313-315. Nom de l'atelier : Viennoise, Arles Métal : billon. Diamètre : 20,5mm. Axe des coins : 6h. Poids : 2,69g. Degré de rareté : R1. Etat de conservation : TTB Prix de départ : 90 € Estimation : 150 € lot invendu. Commentaires sur l'état de conservation : Exemplaire sur un flan mince et large, bien centré. Beau portrait. Usure importante, mais parfaitement lisible et identifiable. Patine marron superficielle. N° dans les ouvrages de référence : RIC.41 var. (R4) - C.514 - F.156 bis - EMA.3 /26-3 Titulature avers : IMP CONSTANTINVS P F AVG. Description avers : Buste lauré et cuirassé de Constantin à droite Ier avec pan de paludamentum sur l’épaule, vu de trois quarts en avant (B*01). Traduction avers : “Imperator Constantinus Pius Felix Augustus”, (L’empereur Constantin pieux heureux auguste). Titulature revers : SOLI IN-VI-CTO COMITI/ -|-// TARL. Description revers : Sol (Le Soleil) radié à demi nu, debout à gauche, levant la main droite et tenant un globe de la gauche. Traduction revers : “Soli Invicto Comiti”, (Au Compagnon le Soleil Invincible). Commentaire à propos de cet exemplaire : Poids très léger. Rubans de type 3. Cuirasse lisse. Epaulière cloutée. Ptéryges fines. Semble inédit et non recensé pour la troisième officine (Ferrando). Commentaires : L'atelier d'Arles ouvrit ses portes en 313. En 328, Arles change de nom et devient Constantia, en l'honneur de Constantin II né dans cette ville. Historique : Constantin est né en 274, fils de Constance Chlore et d'Hélène. Il est nommé césar à la mort de son père le 25 juillet 306 et est proclamé auguste le 25 décembre 307. Il épouse Fausta, la fille de Maximien Hercule, qui lui donnera cinq enfants dont trois augustes. Les vingt premières années de son règne sont consacrées à s'imposer comme principal auguste contre Maximien Hercule, Galère, Maxence, Maximin II et Licinius. Il est reconnu comme le premier empereur chrétien, bien que baptisé seulement sur son lit de mort le 22 mai 337.
  2. http://www.acsearch.info/search.html?id=1097 Forvm Ancient Coins http://www.forumancientcoins.com/ Description: Constantine the Great, early 307 - 22 May 337 A.D. Ex Aiello Collection. A699. Bronze AE 3, RIC VII 40 var (reverse legend breaks), VF, Arelate mint, 2.95g, 19.0mm, 180°, 313 - 315 A.D.; obverse IMP CONSTANTINVS P F AVG, laureate, draped and cuirassed bust right; reverse SOLI INVICTO COMITI, Sol standing left holding globe in left and raising right, TARL in ex; fantastic glossy olive patina; rare; SOLD.
  3. http://www.beastcoins.com/RomanImperial/VII/Arles/ConstantineI-RICVII-41-PARL.jpg Constantine I, AE Follis, 313-315, Arles, Officina 1 IMP CONSTANTINVS P F AVG Laureate, cuirassed bust right SOLI INV_I_CTO COMITI Sol, radiate, standing facing, head left, chlamys across left shoulder, right hand raised, globe in left PARL in exergue. 20mm x 21mm, 3.35g. RIC VII, 41 (R4).
Concludo osservando che, per quanto consentito sulla base di un esame a distanza, le caratteristiche fisiche, generali e di stile della moneta appaiono non difformi da quelle dei conî d'epoca. La moneta nel presente stato di conservazione non dovrebbe, a mio avviso, valere più di 50,00€.

Un saluto cordiale.
Giulio De Florio

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Note:

(1) Follis (bronzo). Raccolgo in tabella le caratteristiche fisiche dei follis della tipologia di figura presenti nei link di cui sopra:

Riferimenti Peso (g.) Diametro (mm.) Asse di conio (h)
Link1 2,69 20,5 6
Link2 2,95 19 6
Link3 3,35 20-21 -
Dalla tabella si evince che il follis di figura ha un diametro (19mm) non difforme da quello dei conî d'epoca mentre il peso è superiore alla media del periodo (ho calcolato che su 70 follis pubblicati dall'American Numismatic Society e battuti dalla zecca di Arles nel periodo 310-320, solo 5 possiedono un peso uguale o superiore a quello della moneta in esame).
(2) La ragione di classificare il tipo di figura come una variante di RIC VII 41 sta nel fatto che RIC VII 41 è una moneta con leggenda del rovescio spezzata, SOLI INV-I-CTO COMITI, diversa quindi dal caso in esame nel quale la leggenda è diversamente spezzata (SOLI IN-VI-CTO COMITI).
(3) IMPerator CONSTANTINVS Pius Felix AVGustus. In altra pagina di questo sito (cliccare qui) si è tracciata una sintesi storica della tetrarchia, dalle origini sino alla conferenza di Milano del gennaio-febbraio del 313 che aveva sancito la parità di culto tra la religione cristiana e quella pagana, ma sopra tutto, dal punto di vista politico, affermato l'alleanza tra Costantino, Augusto d'Occidente e Licinio, Augusto d'Oriente. Ma la pace tra i due non era destinata a durare, Costantino infatti, per contenere il potere di Licinio, aveva avviato con lui negoziati per la creazione di uno stato cuscinetto tra i due reami comprendente la Rezia e la Pannonia alla testa del quale intendeva mettere Bassiano, suo cognato, una volta elevato al rango di Cesare. L'annuncio dell'elevazione doveva essere dato a Treviri il 25 luglio del 315, nella ricorrenza del primo decennale di regno di Costantino. Ma in quell'occasione Costantino svelò invece un complotto ordito contro di lui dallo stesso Bassiano e da Licinio che doveva trovare esecuzione per mano di Senecio, fratello di Bassiano. Seguì un periodo di guerra fredda tra i due Augusti con scambi di note diplomatiche, culminato con la rottura finale nell'agosto-settembre del 316 quando le zecche occidentali (Arles, Treviri, Roma, Ticinum, sotto il controllo di Costantino) cessarono di battere moneta anche nel nome di Licinio e le operazioni belliche ebbero inizio. Licinio, battuto a Cibalae (l'attuale Vinkovici nella Croazia orientale), si ritirò in Tracia ad Adrianopoli (l'odierna Edirne). Per assicurarsi la lealtà dell'esercito in Europa, Licinio durante la ritirata aveva elevato al rango di Augusto un suo generale, Valerio Valente, con responsabilità sulla Mesia Inferiore (l'odierna Macedonia). Costantino, come contromossa, aveva elevato al rango di Cesare, i figli Crispo e Costantino jr. L'avanzata di Costantino fu fermata a Filippopoli (Plovdiv, nell'odierna Bulgaria) da negoziati alla fine risultati infruttuosi. La parola tornò alle armi e i due eserciti si scontrarono di nuovo a Campus Ardiensis (una città posta a metà strada tra Sofia in Bulgaria e Nis in Serbia) in una battaglia non risolutiva nella quale Licinio fu comunque ancora una volta battuto. Costantino avanzò ancora sino a Bisanzio sulle tracce dell'avversario che però si era ritirato a Beroea (nel nord dell'attuale Grecia, v. mappa). Ora ciascuno dei due contendenti rischiava di vedersi tagliate le linee di rifornimento. Perciò nuovi negoziati furono intrapresi, Licinio dovette accettare la perdita di gran parte del territorio europeo e l'esecuzione di Valente, ma ottenne di poter conservare il trono. La pace fu sancita ufficialmente a Serdica, il 1.3.317 e furono riconosciuti come Cesari Costantino jr e Crispo, figli di Costantino I e Licinio jr, figlio di Licinio I. La  partita finale tra i due Augusti era ancora una volta rimandata ... [n.d.r.; notizie storiche tratte dal RIC].
Stante lo stato di crisi dei rapporti tra i due sovrani, nel periodo 313-315 la moneta fu battuta in piccole quantità nel nome di entrambi gli Augusti dalla zecca di Arles, al tempo sotto il controllo di Costantino. Ritroviamo perciò monete della zecca menzionata, con lo stesso tipo del rovescio ma con le seguenti leggende del dritto:
  • IMP CONSTANTINVS P F AVG; Costantino 1° (il Grande), figlio di Costanzo 1° e di Elena, nato c. nel 282, Cesare il 24.7.306, Augusto nel 307, sposato con Fausta, figlia di Massimiano il 31.3.307, morto il 22.5.337.
  • IMP LICINIVS P F AVG; Licinio 1°, nato c. 250, Augusto 11.11.308, sposato a Milano con Costanza, sorella  di Costantino, all'inizio della primavera del 313, deposto dal cognato dopo la battaglia di Nicopoli il 18.9.324, ucciso a Tessalonica nel 325. Non è stato possibile trovare nel web, in ragione della rarità, esempi del tipo RIC VII 43 con cui viene classificato il SOLI INVICTO COMITI di Licinio di Arles.
(4) SOLI INVICTO COMITI (al compagno "Sole Invitto"). Invitto era l'epiteto di tre diverse divinità, El Gabal (divinità siriaca), Mitra (divinità  di origine persiana), il Sole (il dio protettore dell'imperatore Aureliano) che venivano festeggiate insieme il 25 dicembre, "dies natalis solis invicti". La festa, secondo http://en.wikipedia.org/wiki/Sol_Invictus, fu introdotta da Elagabalo (218-222) e raggiunse l'apice della popolarità sotto Aureliano che la promosse in tutto l'impero. Quando Giulio Cesare introdusse il calendario giuliano, il 25 dicembre corrispondeva approssimativamente alla data del solstizio d'inverno. Dunque, proprio nel giorno più corto dell'anno, il Sole dimostrava la sua natura invitta perché dava inizio ad un nuovo ciclo di crescita. La moneta richiama il culto del dio, presente in tutta la monetazione di Costantino e, con la stessa leggenda, anche in quella precedente sin dai tempi di Adriano. Secondo P.M. Bruun, l'adozione dell'immagine del Sole sulle monete di Costantino, piuttosto che come una professione di fede, va interpretata come una sfida all'ideologia tetrarchica di Diocleziano che voleva l'imperatore "gioviano", figlio di Giove. Poiché la moneta di figura fu coniata pochi anni dopo la battaglia di Ponte Milvio del 28.10.312, si pone il problema dell'apparente contraddizione tra la famosa visione di Costantino ("in hoc signo vinces", con riferimento al cristogrammo , nella vulgata popolare segno  premonitore della vittoria su Massenzio) e l'omaggio al dio Sole, simbolo palese di paganesimo. In realtà la contraddizione é solo apparente, Costantino era a capo di un impero pagano e pagano egli fu durante il corso della sua vita, pare infatti che si facesse battezzare solo poco prima della  morte. Come sovrano, egli pretese gli onori divini, nel suo caso facendosi riconoscere quale incarnazione del dio Sole; tuttavia nel 313, con l'editto di Milano, egli aveva legalizzato e protetto la religione cristiana, concesso benefici al clero e personalità giuridica alle comunità cristiane, i suoi stessi figli erano stati educati nello spirito della religione cristiana.  Insomma è probabile che, pur rimanendo legato al paganesimo, fonte del suo potere, promuovesse la convivenza, nella reciproca tolleranza, tra il paganesimo e il cristianesimo intuito come la religione del futuro. Quanto al cristogramma e alla sua interpretazione cristiana, esso appartiene ad una tradizione successiva agli eventi a cui viene comunemente riferito (la battaglia di ponte Milvio).
(5) Il segno di zecca TARL si compone di due parti:
  • la prima lettera T sta per Tertia e indica l'officina monetale che ha battuto la moneta, la terza di quattro al tempo attive nella zecca.
  • le lettere ARL (forma breve di AReLatum, l'odierna Arles, nella Gallia Narbonensis, oggi Francia) identificano la città sede della zecca.
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