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Elagabalo e Zeus - Nicopolis ad Istrum
22.6.2014
Gent.mo Sig. De Florio,
le invio i dati di questa moneta che non riesco a identificare:
Diametro: 25 mm
Peso: 12,85 g
Asse di conio: ore 1
Colore/materiale: bronzo
Aspetto generale: si presenta di colore scuro.
Note ulteriori: Dovrebbe essere un asse provinciale di Elagabalo.
Cordiali saluti.
 fig. 1
Cliccare sulle immagini per ingrandire
Roma, 25.6.2014
Egregio Lettore,
di seguito riporto gli elementi che ho potuto raccogliere sulla moneta di figura:

AE25, zecca di Nicopolis ad Istrum1, 218-222 d. C., BMC III 60 (pag. 50), Varbanov 40982

Descrizione (sono indicate in rosso le parti della leggenda usurate o comunque illeggibili):
D. AΥT K M AΥΡ - ANTΩNEINOC.3 Busto di Elagabalo laureato, paludato, corazzato a destra.
R. ΥΠ NOBIOΥ ΡOΥΦOΥ NIKOΠOΛITΩN ΠΡ/OCI-CTΡ/O - N4. Zeus nudo, stante a sinistra, sorregge con la mano destra una patera e con la sinistra uno scettro. Segno del punzone al centro.5

La ricerca nel web di monete di pari tipologia ha prodotto i seguenti risultati:

  1. https://sites.google.com/site/provincialromancoins/ELAGABAL-107.jpg Obverse: Laureate, draped, and cuirassed bust right. Reverse: vP nobiov povFov NikoPoLitVn Ppoc ictpon (Vp NOBIOV POVfOV NIKOpOLITwN pPOC ICTPON) Zeus standing left, holding patera and sceptre. The diameter is 27mm and is 10.43g, die axis 225 deg. Reference: Moush-1404, Varbanov 4096/8 depending on obverse legend, BMC III (Thrace) 60 depending on obverse legend.
  2. http://www.cngcoins.com/Coin.aspx?CoinID=111778 174, Lot: 90. Estimate $150. Sold for $90. This amount does not include the buyer’s fee. MOESIA INFERIOR, Nicopolis ad Istrum. Elagabalus. AD 218-222. Æ 25mm (12.60 g). Novius Rufus, consular legate. Laureate, draped and cuirassed bust right, seen from behind / Zeus standing left, holding patera and scepter. AMNG I 1896; SNG Budapest 448 var.; Varbanov 4098. Good VF, dark green, almost black patina, small flan crack.
  3. http://www.ebay.com/itm/251569824851?item=251569824851 38 218-222AD Elagabalus Zeus NAKED Nicopolis - RARE Aliz 25mm, 12,98g Starting bid: US $74.99
  4. http://www.deamoneta.com/artemideaste/view/17140 Elagabalo (218-222). AE 26 mm. Nicopolis ad Istrum (Moesia Inferior). D/ ANT M AVP AN[TΩNINOC]. Busto laureato, drappeggiato e corazzato a destra. R/ YΠ NOBIOY POYΦOY NIKOΠOΛITΩN ΠΡΟC ICTΡON. Zeus stante a sinistra tiene patera e scettro. Varbanov 4098 (R3). g. 12.85 R. BB. Prezzo  € 50 OGGETTO VENDUTO IL 2014-05-06!
Concludo osservando che l'occasione offertami di studiare la moneta di figura si è rivelata per me molto interessante, ma non mi è del tutto chiaro il quesito del lettore. La moneta di figura in effetti coincide in ogni dettaglio con quella di cui al link4; l'unica differenza sta nell'immagine fotografica, tecnicamente perfetta quella di cui al link, non altrettanto quella inviatami dal lettore ed è corredata, quella del link, di tutti gli elementi necessari per l'identificazione.

Un saluto cordiale.
Giulio De Florio
 

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Note:

(1) Nicopolis ad Istrum in Bulgaria ("ad Istrum", cioè dell'Ister, nome con cui nell'antichità si indicava il Danubio, v. mappa) sorgeva nei pressi dell'odierno villaggio di Nikyup, nel distretto di Veliko Turnovo, a 20 km dalla suddetta città. Era stata fondata da Traiano per ricordare la vittoria sui Daci. La città era abitata da gente di lingua greca e batteva moneta a circolazione locale (provinciale).
(2) Il riferimento bibliografico è ripreso dal link4 in quanto non dispongo del catalogo del Varbanov (Varbanov Ivan, Greek Imperial Coins And Their Values, volumes I - III. - Bourgas, 2005 - 2007).
(3) AΥTokράτωρ Kαĩσαρ Mάρκος AΥΡήλιος ANTΩNEINOC, equivalente al latino "Imperator Caesar Marcus Aurelius Antoninus", cioè l'imperatore Elagabalo. Interessante storia quella di Vario Avito Bassiano, detto Elagabalo (o Eliogabalo) dal nome del dio Elagabal (o El_Gabal) di cui era sacerdote. Dovette la sua ascesa alla nonna materna, Giulia Mesa, sorella dell'imperatrice Giulia Domna, moglie dell'imperatore Settimio Severo, della cui vita si è accennato in altra pagina di questo sito (cliccare qui). Si ricorderà che Giulia Domna, dopo l'assassinio del figlio Caracalla ad opera del prefetto pretorio Marco Opellio Macrino, era stata esiliata con tutta la famiglia ad Emesa, sua città natale e, non sopportando la nuova condizione, si era lasciata morire di fame. Dopo la morte di Caracalla, Macrino era stato immediatamente elevato al soglio imperiale ma non aveva saputo soddisfare le aspettative di chi l'aveva appoggiato nell'ascesa, in primo luogo l'esercito. Una sfortunata campagna militare contro i Parti, seguita da una pace comprata a peso d'oro, creò presto un clima di sedizione di cui approfittò Giulia Mesa la quale, vantando dalla sua parte la tradizione di prodigalità dei Severi e di Caracalla e valendosi delle sue immense ricchezze, complottò con gli ambienti militari convincendoli ad appoggiare l'elevazione del nipote Vario Avito Bassiano. Bassiano divenne imperatore assumendo il nome di Marco Aurelio Antonino che era stato anche quello di Caracalla e quello di Commodo prima di lui. Macrino fu sconfitto sotto Antiochia, poi catturato e ucciso mentre fuggiva in occidente. Lasciata Emesa, Elagabalo non abbandonò i doveri sacerdotali. Il senato fu costretto ad accogliere nel pantheon romano «l'invitto dio sole Elagabalo», di cui sommo sacerdote era lo stesso imperatore. Al nuovo dio fu elevato un tempio vicino al palazzo imperiale sul Palatino, dove fu trasferito l'altare della dea Vesta insieme ad altre reliquie sacre dello Stato romano. Questo fatto dimostra non solo la stravaganza dell'imperatore, ma anche la servilità del senato; esso svela pure che in Italia e nelle regioni orientali dell'Impero si erano diffuse in quell'epoca varie credenze e culti orientali che avevano creato una variegata mescolanza religiosa. Questo sincretismo religioso creò la base sulla quale proprio a quel tempo cominciò rapidamente a diffondersi il cristianesimo. Tuttavia la svolta decisiva di apertura verso l'Oriente non poté non determinare la protesta di vasti circoli sociali. L'opposizione alla politica orientale di Elagabalo fu rafforzata dal malcontento determinato dalla condotta del giovane imperatore e della cricca di corte. È vero che, al riguardo, a Roma non rimaneva molto di che meravigliarsi, ma ciò che succedeva alla corte di Elagabalo superava qualsiasi misura di impudenza. Nonostante la giovane età, l'imperatore era estremamente corrotto. Egli era un pervertito sessuale; le scene di dissolutezza che si svolgevano sul Palatino superavano di gran lunga le orge di Caligola, Nerone e Commodo. Le persone più vicine all'imperatore, la madre Semia, il favorito Ierocle, il prefetto di Roma Fulvio, il ministro delle finanze Eubulo e altri dissipavano apertamente il denaro dello Stato e si permettevano inauditi abusi. La nonna di Elagabalo, Giulia Mesa, che all'inizio dirigeva tutti gli affari di Stato, comprese presto che la sua « creatura » era assolutamente incorreggibile e che non solo sarebbe stata incapace di consolidare la dinastia, ma al contrario l'avrebbe inevitabilmente rovinata. Perciò ella convinse Elagabalo ad adottare il cugino Alessandro, figlio di Mamea (la più giovane delle figlie di Giulia Mesa), e a proclamarlo Cesare. Subito dopo Elagabalo, allora diciottenne, insieme a sua madre Giulia Semia e a tutta la loro cricca (inizio del 222) furono uccisi dai pretoriani. Gli elementi biografici sul regno di Elagabalo sono stati tratti dal Kovaliov.
(4) ΥΠάρχου NOBIOΥ ΡOΥΦOΥ NIKOΠOΛITΩN ΠΡOC ICTΡON; ove le prime tre parole costituiscono un genitivo etnico e quindi .. [moneta battuta nel nome] di Novio Rufo, prefetto dei cittadini di Nicopolis ad Istrum. Novio Rufo era al tempo governatore della Mesia Inferiore. Zeus era la divinità greca in assoluto più importante, assimilabile a Giove per i Romani.
(5) Il segno del punzone al centro è comune a molte monete provinciali. Riferisce Mark Lehman in "An introduction to roman provincial coinage" (v. link), "spesso le monete provinciali mostrano delle piccole depressioni (inglese, dimples) o "fossette di centraggio", al centro del dritto e/o del rovescio. Queste fossette sono un artificio utilizzato in un processo poco compreso finalizzato alla preparazione dei tondelli destinati alla coniazione  - forse serviva per la rifilatura dei bordi, la levigatura delle superfici, o per entrambi".

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