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Un gettone anepigrafe di piombo
29.4.2011
Gentile sig. De Florio,
mi permetto di disturbarla ancora per un parere su questa moneta recentemente giunta in mio possesso.
Le dimensioni sono: diametro circa 1,8 cm
Il materiale sembrerebbe bronzo. La sensazione che mi da è quella di essere molto vecchia (il materiale non è decisamente "ferro"). Speravo potesse essere qualcosa di gallico o celtico ma davvero non saprei.
Autorizzo l'utilizzo incondizionato delle immagini inviate.
Cordiali saluti
fig. 1
Cliccare sulle immagini per ingrandire
Roma, 12.5.2011
Egregio Lettore,
come noto, mi occupo di monetazione romana. Ciò nondimeno, nell'intento di assecondare comunque la sua richiesta, di seguito le sottopongo, senza pretesa di rigore scientifico, i risultati della ricerca da me effettuata nel web:

Gettone1,

Descrizione sommaria:
D. Tipo floreale2 a sei petali. Tra i petali, lungo il bordo, elementi triangolari a forma di V con la punta rivolta al centro.
R. Tipo floreale a quattro petali. Tra i petali, lungo il bordo, elementi triangolari a forma di V con la punta rivolta al centro. All'interno di ciascun petalo un globetto.

La saluto cordialmente.
Giulio De Florio

Note:

(1) Vista l'incertezza manifestata dal lettore a proposito della tipologia metallica del tondello di figura, avanzo l'ipotesi che possa trattarsi di piombo piuttosto che di bronzo. Escluso che l'oggetto sia una moneta celtica, i cui tipi si presentano di solito molto stilizzati, propendo a ritenere che sia invece un gettore a disegno floreale. Il gettone, Reckoning Counter in inglese (letteralmente gettone per la contabilità) ovvero più genericamente nella stessa lingua Token, Jeton in francese, Rechen-Pfenning in tedesco (v. link) era un dischetto metallico, non dissimile nell'aspetto da una moneta, utilizzato per fare di conto prima dell'introduzione dei numeri arabi (v. link). Di solito era battuto su un tondello di rame o d'ottone, ma anche d'argento(nel secolo 17° soprattutto) e molto di rado d'oro. Se ne conoscono anche di piombo, come ritengo sia il campione in esame. Ci sono gettoni provenienti dall'Inghilterra, Francia, Olanda, Germania, Austria, Polonia, Cecoslovacchia, Ungheria, Italia, Portogallo, Spagna e probabilmente da altri paesi. I primi gettoni su un tondello di circa 20mm, sembrano essere stati francesi della metà del 13° secolo, i primi inglesi sono dell'ultimo quarto del 13°. Norimberga è stata la prima sorgente di produzione dei gettoni destinati alla  Gran Bretagna dalla metà del 16° secolo. A partire dalla metà del 16° secolo, il nome dell'incisore iniziò ad essere riportato sul tondello. Alcuni gettoni di Norimberga sono straordinariamente comuni, in particolare quelli di Hans Krauwinkel (v. link). I gettoni di Norimberga continuarono ad essere prodotti come fiches da gioco quando cessò l'utilizzo nella contabilità. La produzione continuò fino alla prima guerra mondiale allorché Lauer, il principale produttore, passò alla produzione di monete d'emergenza o gettoni.
Una pagina web del sito http://www.colchestertreasurehunting.co.uk/numbers/15thCtokens.htm, dedicata ai ritrovamenti di gettoni nelle campagne inglesi mediante l'ausilio di metal detector, fornisce qualche indicazione circa la probabile funzione dei gettoni di piombo (lead tokens): "Il piombo, in quanto metallo morbido e incline all'ossidazione, è stato raramente utilizzato nella monetazione, e mai in Inghilterra. Tuttavia, dal momento che il piombo è economico e facile da fondere, oggetti simili a monete, realizzati in piombo e talvolta anche in peltro e stagno, sono stati largamente utilizzati dal medioevo fino al XIX secolo. Essi svolgevano probabilmente una gamma diversificata di funzioni, costituendo forse la versione più economica dei "reckoning counter" sopra citati e, sostituendo la moneta ufficiale nei piccoli commerci e, più certamente, venendo impiegati come note di debito, scontrini o passi. Enti ecclesiastici li utilizzarono per registrare le presenze alle cerimonie religiose. Nella maggior parte dei casi, se anepigrafi, è impossibile risalire alla particolare funzione di questi manufatti."
(2) Per rimanere nel campo dei gettoni anepigrafi, i tipi floreali sono abbastanza comuni (v. link). Si veda ad esempio il tipo a sei petali tratto dal link, http://www.tokensociety.org.uk/topics/lead/index.shtml:


o quello a 4 petali, con quattro globetti nello spazio esterno ai petali, come nel link, http://www.mernick.org.uk/leadtokens/newsletters/LTT1011.pdf:


o quello a 4 petali ma con i globetti disposti all'interno del petalo, come nel link, http://www.mernick.org.uk/leadtokens/newsletters/LTT0606.pdf:


Ad ogni modo, sebbene i tipi floreali siano tra i più comuni, altri ne esistono, come si evince dal link che segue: http://www.mernick.org.uk/leadtokens/newsletters/LTT0508.pdf.

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