Duisburg,
16.8.2010
Di seguito
riporto gli elementi che mi è stato possibile
raccogliere sul riconio di figura:
Siliqua (argento),
zecca di Aquileia, 17.11.375 ÷ 9.8.378 d. C.1, RIC IX 13 (pag.
96), indice di rarità "R"
Descrizione:
D. D N
VALENTINIANVS
IVN
P F AVG2.
Valentiniano II, testa diademata di perle, busto drappeggiato e
corazzato
a destra.
R.
VOTIS/V/MVLTIS/X3. su tre
righe all'interno d'una corona d'alloro. In esergo, 4.
La ricerca nel web
di monete uguali a quella in esame non ha dato risultati. Riporto
pertanto i link a due monete comparabili, la prima perché del
tutto simile tranne che per il marchio di zecca, la seconda
perché presenta lo stesso marchio di zecca ma differisce per il
resto:5
- http://www.acsearch.info/ext_image.html?id=156824
stesso tipo;
- http://www.tantaluscoins.com/coins/11654.php.
stesso
marchio
di
zecca.
Concludo osservando
che il riconio è una povera imitazione dell'originale. Si
noterà, ad esempio, come le lettere in esergo siano state
riprodotte in maniera approssimativa (la A è priva della
stanghetta orizzontale, la Q è diventata una O e l'ultima
lettera, la S, è mancante.
Un saluto cordiale.
Giulio De Florio
---------
Note:
(1) La
moneta
fu
battuta,nell'arco temporale compreso tra la morte di
Valentiniano I
(17.11.375) e quella di Valente (9.8.378) [si
veda la
nota successiva], nel nome dei seguenti sovrani che in questo modo
si davano, come era d'uso all'epoca, un segnale di mutuo riconoscimento
politico:
- Valente (DN
VALEN-S PF AVG - RIC14a)
- Graziano (D
N GRATIA-NVS P F AVG - RIC14b)
- Valentiniano II
(DN VALENTINIANVS IVN P F AVG).
Dominus
Noster
VALENTINIANVS
IVNior
Pius Felix AVGustus. Valentiniano II, nel
cui
nome fu coniata la moneta di figura, era figlio di secondo letto di
Valentiniano
I che, poco prima di morire nel 375 d.C., lo aveva investito, a soli
quattro
anni di età, del titolo di Augusto, in subordine rispetto al
fratello
maggiore Graziano che era diventato Augusto nel 367 e nel 375, alla
morte
del padre, sovrano d'Occidente. Imperatore d'Oriente dal 364
era Valente, fratello minore di Valentiniano I. Data la giovane
età,
Valentiniano II, che formalmente aveva la responsabilità
del
governo dell'Italia, dell'Illirico e dell'Africa, operava sotto la
tutela
della madre Giustina e indirettamente sotto quella del fratello
maggiore
Graziano. Nel 378 Valente moriva in battaglia ad Adrianopoli nel
tentativo
di contrastare l'invasione della Tracia da parte dei Goti, degli Alani
e degli Unni. Graziano elevò allora al rango di Augusto
d'Oriente
un suo valente generale, Teodosio, e lo incaricò di respingere
l'invasione
dei Goti; la guerra si concluse nel 382 con il trattato di
Costantinopoli
con il quale i Goti furono autorizzati a fissare dimora nella Mesia e,
in qualità di alleati, furono obbligati a prestare servizio
militare.
Nel 383 scoppiò una rivolta in Gallia provocata dallo
scontento
dell'ambiente aristocratico romano nei confronti di quello barbarico
sostenuto
da Graziano. La rivolta era comandata da Magno Clemente Massimo,
governatore
della Britannia e si risolse con la morte di Graziano che, abbandonato
dalle sue legioni, fu assassinato in Gallia dove si era portato per
sedare
la rivolta. Massimo fu riconosciuto da Teodosio che gli riserbò,
come parte d'Occidente, la Gallia, la Spagna e la Britannia, il resto
rimanendo
al giovane Valentiniano II del quale Teodosio si era fatto protettore.
Teodosio s'ispirava a Costantino nella concezione dei rapporti tra
Stato
e Chiesa, affermando che spettava all'imperatore la decisione ultima in
fatto di ortodossia dei vescovi; ciò provocò gravi
dissensi
in Occidente. Inoltre Giustina, che era ariana, aveva attirato
l'opposizione
del clero ortodosso. La situazione di malcontento che si era diffusa
all'interno
dell'Italia attorno ai fatti sopra menzionati indusse Magno Massimo ad
approfittarne e a rompere i patti attraversando le Alpi nel 388.
Teodosio
inviò allora il generale barbaro Arbogaste a contrastare Massimo
che fu sconfitto, catturato e infine giustiziato ad Aquileia. La Gallia
fu riconquistata e Valentiniano II insediato nella regione. Formalmente
nel 388 la situazione politica era dunque la seguente: Teodosio era
l'Augusto
senior, Valentiniano II l'imperatore d'Occidente e Arcadio, figlio di
Teodosio,
quello d'Oriente (dal 383). Nella sostanza però Valentiniano II
era passato dalla tutela della madre Giustina, morta nel 388, sotto
quella
del generale Arbogaste, un franco romanizzato di fede pagana che gli
faceva
da ministro ma con cui venne presto in contrasto. Della disputa tra i
due
fu investito anche Ambrogio, vescovo di Milano, ma prima che questi
potesse
raggiungere la sede imperiale a Vienne (cittadina della Francia
meridionale,
a 25 km da Lione), Valentiniano II fu trovato impiccato il 15 maggio
del
392 [informazioni tratte dal Dizionario Enciclopedico Italiano].
(4)
VOTIS/V/MVLTIS/X , voti per il quinto anniversario
di regno e dieci a venire.
(5)
In
esergo
, dove le prime due lettere indicano la zecca
(AQ=Aquileia).
|