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Carlo di Borbone, infante di Spagna
19.04.2010
Salve, un po' di tempo fa avevo mandato alcune foto di una moneta e lei mi ha risposto dicendomi che le foto erano sfocate. Spero che queste fotografie vadano bene, la moneta pesa 13 grammi  e il diametro è 3 centimetri. In attesa di una sua risposta le invio cordiali saluti

fig. 1
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Roma, 22.04.2010
Egregio Lettore,
la monetazione settecentesca non rientra nell'area di mia conoscenza e approfondimento. Tuttavia, allo scopo di soddisfare almeno in parte la sua richiesta e nei limiti di quanto affermato, di seguito riporto gli elementi significativi che mi è stato possibile raccogliere sulla moneta di figura dopo una ricerca condotta esclusivamente nel web:

6 Tarí (Argento)1, zecca di Palermo, 1754-5, indice di rarità "N C".

Descrizione sommaria (sono indicate in rosso le parti della leggenda non leggibili):
D.
CAROLVS D G SIC ET HIE REX2 Busto di Carlo di Borbone a destra.
R. HIS/PAN/INF/ANS. 3 Croce greca a bracci scanalati con corona sopra ed ai lati; negli angoli, tra i bracci, giglio dei Borboni; in basso, ai lati,
P – N 4; in basso, nel giro 175?.

La ricerca nel web di monete di tipologia identica a quella di figura ha prodotto i seguenti risultati:

  1. http://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-CBRS/27 Busto laureato del Re volto a destra Dritto CAROLVS • D • G • SIC • ET • HIE • REX Verso: Croce greca con corone ai lati, globetti e gigli negli angoli, sigle P N HIS / PAN / INF / ANS in basso 1754 Contorno: foglie in rilievo Nominale: 6 Tarí Materiale: Ag Diametro: 32 mm Peso: 12,90-13,70 g.
  2. http://www.coinarchives.com/w/lotviewer.php?LotID=759357&AucID=555&Lot=175 Lot number: 175 Price realized: Unsold Lot description: Monete di zecche italiane Palermo Da 3 tarì 1757, AR 6,68 g. CAROLVS D G SIC ET HIER REX Busto laureato e drappeggiato a d. Rv. HIS – PA – IN – FANS Croce greca a bracci scanalati con corona sopra ed ai lati; in basso, ai lati, P – N (Placido Notarbartolo, maestro di zecca) e in basso, nel giro, 1757. Spahr 122. MIR 577/5. Raro. Leggera patina di medagliere, graffietti di conio al rv., q.Spl Estimate: 650 EUR.
  3. http://www.icollector.com/Palermo-Carlo-di-Borbone-1734-1759-Da-3-tar-1753_i8693500 Palermo. Carlo di Borbone, 1734-1759. Da 3 tarì 1753, AR 6,67g. CAR D G SIC ET HIER REX Busto drappeggiato a d. Rv. HIS – PA – IN – FANS Croce greca a bracci scanalati con corona sopra ed ai lati; in basso, ai lati, P – N (Placido Notarbartolo, maestro di zecca) e in basso, nel giro, 1756. Spahr 115. MIR 577/1. Raro. Leggera patina iridescente, usuali graffi di conio al rv. Spl. SOLD 500.00€.
Concludo osservando che dalla figura non è possibile trarre indicazioni circa l'autenticità della moneta. Quanto al valore venale, posto che la moneta sia autentica, non sono disponibili elementi diretti di confronto. Osservo tuttavia che le due monete da tre-tarì di cui ai punti 2 e 3 precedenti, con indici di rarità, rispettivamente "R" e "R2", sono valutate intorno ai 500-650€, pur presentando dei graffi di conio. Dunque sarei portato a ritenere che anche la moneta in esame, se autentica, potrebbe attestarsi attorno agli stessi valori, anche se il suo indice di rarità (NC) è inferiore a quello delle due monete sopra citate.
Ad integrazione di quanto sopra ho avuto il parere di un numismatico professionale il quale mi fa sapere che la moneta in esame potrebbe valere sui 120/150 € (se BB), 300/330 € (se SPL).

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Note:
(1) Sei-tarì, argento. Traggo dal sito, http://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-CBRS/27 le seguenti notizie concernenti la moneta di figura: il sei-tarì (12,90-13,70 g, 32mm) fu battuto dalla zecca di Palermo negli anni compresi tra il 1754 e il 1755. Nelle monete emesse nel periodo il busto di Carlo di Borbone si presenta talora laureato, talora senza corona di alloro e quindi diversamente classificato a seconda delle circostanze. Poiché le immagini inviate dal lettore sono poco chiare non è possibile scegliere la classificazione più adatta per la moneta in esame, né stabilire se il tondello sia effettivamente di metallo nobile (argento), come ci si dovrebbe attendere, nel caso di un tarì. Aggiungo che, tipologia metallica a parte, il peso e il diametro comunicati dal lettore sono compatibili con quelli indicati dal sito di numismatica di cui sopra. Il sei-tarì era parte del sistema monetario attivo in Sicilia  nel tempo, ben distinto da quello in vigore nel regno di Napoli di cui Carlo di Borbone era anche titolare (per un approfondimento sui sistemi monetari in vigore nei due regni si rimanda al sito della Banca d'Italia (v. link). In buona sostanza la Sicilia ed il regno di Napoli erano al tempo due stati distinti, ancorché retti dalla stessa persona. Verranno uniti solo nel 1815 col congresso di Vienna, che sancirà la nascita del regno delle due Sicilie. Per un approfondimento riguardo agli aspetti giuridici della questione si rimanda al link.
(2) CAROLVS D G SIC ET HIE REX. CAROLVS Dei Gratia SICiliae et HIErusalem REX. Si evince dalla titolatura che la moneta fu battuta da Carlo di Borbone in quanto re di Sicilia. Per un approfondimento sulla vita di Carlo di Borbone, si rimanda al link.
(3) HIS/PAN/INF/ANS (HISPANIArum INFANS). Carlo di Borbone, infante di Spagna, cioè erede designato al trono di quel paese, alla morte del fratello Ferdinando VI, diventò re di Spagna con il nome di Carlo III (v. link). Poco prima, il 6 ottobre 1759, aveva promulgato la pragmatica sanzione, con cui si separavano definitivamente i troni di Napoli e Sicilia da quello spagnolo e abdicato in favore del figlio Ferdinando che divenne così re di Napoli e re di Sicilia.
(4) P-N sta per Placido Notarbartolo, maestro di zecca a Palermo nel periodo 1754-5.

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