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Geta e l'amore materno
22.11.2009
Si tratta di una moneta di Geta che non riesco a identificare. Le caratteristiche sono le seguenti:
Peso  12,5 gr. (sembrerebbe un dupondio)
Diametro  25 mm
Spessore max.  4 mm
Patina bruno-marrone
Asse di conio ore 6
Materiale AE
Assenza di materiale ferroso
URL: http://www.forumancientcoins.com/monetaromana/consulenza.html
D/ IMP  ???  SEPT GETA ???  AUG, Testa radiata a destra. 
 R/ PONTIF TRP ?? COS II – La Pieta’ volta a destra, scettro nella mano sinistra; due bambini alla sua destra. 
S C ai lati del campo. (??? le lettere che non si vedono)
Ho trovato una moneta quasi identica a questo link http://www.dirtyoldcoins.com/natto/id/geta.htm
RIC 174a, BMC 277, C 153 Ma la leggenda del dritto non corrisonde
Grazie per la Sua disponibilità e cordiali saluti
P.S. La autorizzo all’utilizzo delle foto e immagini inviate

fig. 1
Cliccare sulle immagini per ingrandire
Assemini, 23.11.2009
Egregio Lettore, 
di seguito riporto i dati significativi che mi è stato possibile raccogliere sulla sua moneta: 

Dupondio1, zecca di Roma, 210 d. C.2, RIC IV/I 161a (pag. 338), BMC V 221 (pag. 403), indice di rarità "S"

Descrizione sommaria (sono indicate in rosso le parti della leggenda usurate o comunque non più leggibili):
D. IMP CAES P - SEPT GETA PIVS AVG3. Geta, busto radiato a destra, leggero drappeggio sulla spalla sinistra.
R. PONTIF TR P II - COS II4. La Pietas5, stante a destra, sorregge uno scettro con la mano destra e con la sinistra allontana un lembo della veste dal petto; di fronte a lei, ai suoi piedi due piccole figure con le braccia sollevate.

La ricerca nel web di monete di tipologia simile a quella di figura ha permesso di individuare solo monete della stessa tipologia ma di diversa leggenda del dritto e del rovescio. Eccone due esempi:

  1. http://www.acsearch.info/record.html?id=287127 ID: 287127 Last change: 01.05.2009 Company A. Tkalec AG Auction Auction 2002 (18.02.2002) Lot 193 Price realized 1050 CHF (~617 USD) Source No longer available! RöMISCHES KAISERREICH GETA No.: 193 Rufpreis-Opening bid: CHF 1000.- GETA 209 - 212 OR - Dupondius 14,01g Rom 211 Av: P SEPTIMIVS GETA PIVS AVG BRIT; Strahlenbekrönter Kopf nach rechts. Rv: PONTIF TR P III COS II/S-C; Stehende weibliche Personifikation (Pietas?) nach rechts, hält Zepter und läßt aus einer Falte ihres Brusttuches kleine mondsichelförmige Gegenstände (Gebäck?) fallen, nach welchen zwei kleine Kinder, die vor ihr stehen, greifen. RIC 174(a). BMC 277. Coh 153. Selten, Dunkelgrüne Patina Vorzüglich.
  2. http://www.coinarchives.com/a/lotviewer.php?LotID=325680&AucID=582&Lot=410 Numismatik Lanz München > Auction 147 Auction date: 2 November 2009 Lot number: 410 Price realized: 750 EUR (approx. 1,107 USD as of the auction date) Note: Prices do not include buyer's fees. Lot description: RÖMISCHE MÜNZEN KAISERREICH GETA (209 - 211) Caesar (197-205) Dupondius, 210, Rom. P SEPT GETA PIVS AVG BRIT. Portraitbüste mit Strahlenkrone nach rechts. Perlkreis. Rs: PONTIF TR P III COS II/ S - C. Weibliche Figur nach rechts stehend, vor ihr zwei Kinder mit erhobenen Armen. Abschnittslinie, Perlkreis. RIC 161b. 14,87g. St. 12. Selten. Vorzüglich. Estimate: 600 EUR.
Concludo osservando che, per quanto consentito da una valutazione a distanza, le caratteristiche generali e di stile della moneta appaiono coerenti con quelle dei conî d'epoca.

Un saluto cordiale. 
Giulio De Florio
 

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Note:

(1) Dupondio (oricalco). Secondo  BMC, la media su 14 esemplari di dupondi del regno congiunto di Sett. Severo, Caracalla e Geta, dava un valore di 11,94g. Raccolgo in tabella le caratteristiche fisiche dei dupondi della tipologia di figura  tratti dai link di cui sopra e dal manuale BMC: 

Riferimenti Peso (g.)  Diametro (mm) Asse di conio (h)
Link1 14,01 - -
Link2 14,87 - -
BMC221 12,81 25,4 6
BMC222 11,42 25,4 6
Dalla tabella si evince che le caratteristiche fisiche del dupondio di figura comunicate dal lettore (12,5g, 25mm, 6h) non si discostano da quelle degli equivalenti d'epoca.
(2) La datazione della moneta viene fatta tenendo conto che Geta prese il secondo consolato nel 208, all'inizio della campagna oltre Manica, mentre nel 209 prese il titolo di Augusto e nel 210 fu investito per la seconda volta dei poteri di tribuno. Nel corso dello stesso anno si fregiò, insieme al padre e al fratello del titolo di BRITannicus, perciò si deve ritenere che la moneta fu battuta agli inizi del 210.
(3) IMPerator CAESar Publius SEPTimius GETA PIVS AVGustus. Lucio Settimio Geta nacque a Mediolanum (Milano) il 26 maggio del 189 d.C., figlio  di Settimio Severo e Giulia Domna, fratello minore di Caracalla. Nel 197, dopo che il padre, eliminati i propri avversari, ebbe esteso il potere su tutto l'impero, prese parte alla campagna militare contro i Parti. Nel 198, quando il fratello fu fatto Augusto, Geta fu nominato Cesare e nel 200 Pontefice. Nel contempo mutò il  nome, per ragioni non note, da Lucio a Publio, mutuandolo da quello dello zio (P. Settimio Geta), uomo privo di importanza nella vita politica del tempo.  Da quel momento, sino al 211, Geta mantenne il titolo di Pontefice nella titolatura che va sotto il suo nome, segno dell'importanza che veniva attribuita, all'epoca, all'aspetto religioso dei doveri imperiali. Accompagnò padre e fratello in Bretagna a partire dal 208, mentre nel 209 fu elevato al rango di Augusto. Alla morte di Settimio Severo, [Eburacum (York) - 4 febbraio del 211] i due fratelli riportarono a Roma le ceneri paterne e regnarono insieme. Ma si odiavano e, dopo un anno di regno congiunto, Caracalla uccise il fratello tra le braccia della madre per poi decretarne la "damnatio memoriae". Tutti i suoi ritratti furono perciò distrutti o cancellati (come quello che lo ritrae insieme al fratello, nell'atto di sacrificare, all'interno del fornice dell'arco degli Argentari a Roma - v. link). Con lui vennero massacrati i i suoi partigiani. 
(4) PONTIFex TRibunicia Potestate II COnSul II. Si noterà che il titolo concesso a Geta fu quello di Pontefice, non di Pontefice Massimo, di spettanza imperiale. 
(5) La Pietas include nel proprio ambito la santità degli affetti familiari, materni e filiali, come pure la religione dello stato. In questo caso, con il gesto protettivo nei confronti delle due piccole figure simboleggianti i due giovani imperatori, la Pietas esprime l'amore materno verso i figli (BMC, pag. clxxxiv).
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