Roma,
23.9.2009
Caro G.,
di seguito trascrivo i
dati
significativi pertinenti alla tua moneta:
Zecca di Cizico1,
Antoniniano2,
270 - 275 d. C.3, RIC
V/I 347var. (pag. 304)4, indice
di rarità: "C".
D. IMP
C AVRELIANVS
AVG5.
Busto di Aureliano radiato e corazzato a destra.
R. RESTITVT-OR
ORBIS6.
In esergo *B7.
Donna in piedi a destra porge una corona ad Aureliano in piedi a
sinistra
che sorregge con la mano sinistra uno scettro.
La ricerca nel web
di monete
simili ha portato ai risultati più avanti elencati:
- http://www.vcoins.com/ancient/imperialcoins/store/viewItem.asp?idProduct=1384
AUR34 - Aurelian AE Antoninianus Item #: AUR34 - Aurelian AE
Antoninianus
Date: 270-275 AD Size: 23mm/3.6g Obverse: IMP C AVRELIANVS AVG -
Radiate
bust right, cuirassed. Reverse: RESTITVTOR ORBIS - Woman standing
right,
presenting wreath to Aurelian. Exe: (star) B Mint: Cyzicus Reference:
RIC
Vi, 347 Price US$ 14.50 € 9.80 £ 8.85 AUD$ 16.60 CHF 14.84 CAD$
15.49 Rates for 9/23/2009.
- http://www.vcoins.com/ancient/beastcoins/store/viewItem.asp?idProduct=812
Aurelian, AR Antoninianus, Period II, Cyzicus, Officina 2. IMP C
AVRELIANVS
AVG Radiate, cuirassed bust right. RESTITVT O_RBIS Orbis Terrarum
standing
right, presenting wreath to emperor standing left, scepter in left. B
in
exergue. RIC V, Part I, 347. Price US$ 25.00 € 16.90 £ 15.26
AUD$ 28.62 CHF 25.59 CAD$ 26.71 Rates for 9/23/2009.
Le caratteristiche
fisiche e di
stile della moneta appaiono compatibili con i conî d'epoca.
Giulio De Florio
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Note:
(1)
Cizico
è
una
località
sulla
sponda
asiatica
del
Mar
di Marmara,
come si evince dalla mappa consultabile all'indirizzo: http://www.inumis.com/rome/articles/aurelien/6carte-fr.html.
(2)
La
moneta
in
esame
viene
indicata
convenzionalmente
come
antoniniano
(le
fonti
storiche non ci illuminano sul nome antico di questo nominale).
(3)
La
datazione
270
-
275
d.
C.
indicata
dal
RIC, è del tutto generica
in quanto copre l'intero arco del regno di Aureliano.
Jérôme
Mairat è invece molto più specifico sostenendo che la
moneta
fu battuta nell'ambito della 7a emissione della zecca di Cizico, in
tutto
il periodo che va dall'autunno del 272 fino agli onizi del 273 (si veda
in proposito http://www.inumis.com/rome/articles/aurelien/15cyzique-fr.html).
(4)
La
moneta
corrispondente
al
RIC
V/I
347
(v.,
ad
es., il link2
di
cui sopra) ha una "B" in esergo e non "*B", come la moneta di
figura;
per questa ragione ritengo che la moneta di figura sia da considerarsi
una variante del RIC V/I 347. Un esempio di questa variante è
presente
in rete (v. link1). Tuttavia, qualora da un esame
diretto della moneta, si evidenziasse la presenza di un supplice
inginocchiato
tra la donna che porge la corona e l'imperatore, allora si dovrebbe
parlare
di variante del RIC V/I 349, variante perché il RIC V/I 349
descrive
una moneta la cui leggenda del dritto è "IMP AVRELIANVS AVG" e
non
"IMP C AVRELIANVS AVG".
(5)
IMPerator
Caesar
AVRELIANVS
AVGustus.
Per
una
sintesi
storica
sulla
vita di
Aureliano
si rimanda all'articolo di Jérôme Mairat pubblicato nel
sito http://www.inumis.com/rome/articles/aurelien/15cyzique-fr.html
(per una parziale traduzione dal francese in italiano, vedere la pagina
a27a
di questo sito).
(6)
RESTITVTOR
EXERCITI,
ORBIS,
ORIENTIS,
GALLIARVM,
SAECVLI,
GENERIS
HVMANI
sono
altrettante
monete
della "restituzione" emesse sotto Aureliano, finalizzate a
rassicurare
il popolo sulla capacità delle istituzioni e, per esse,
dell'imperatore
di salvaguardare la vita dei sudditi contro i pericoli esterni. Si
ricorderà
che appena 11 anni prima dell'ascesa di Aureliano, un altro imperatore,
Valeriano, aveva subito l'onta della cattura da parte dei Persiani e la
morte in prigionia. Il popolo dunque aveva bisogno di essere
rassicurato
e, come riferisce Kovaliov
"Aureliano gettò tutte le forze nella lotta contro i barbari che
continuavano a minacciare i confini dell'Impero. La tribù degli
Jutungi, che viveva nella Germania meridionale, irruppe in Italia
attraverso
le Alpi, devastando selvaggiamente la zona prima che Aureliano
riuscisse
a raggiungerli e a sconfiggerli definitivamente (270). Subito dopo
questo
episodio l'imperatore dovette accorrere in Pannonia contro i Sarmati e
i Vandali. Anche queste tribù furono sconfitte e i Vandali
furono
obbligati a dare per l'esercito romano 2.000 cavalieri in servizio
permanente.
In generale, Aureliano associò all'esercito romano contingenti
barbari
in misura maggiore che i suoi predecessori. Nel 271, mentre
l'imperatore
si trovava in Pannonia, Alemanni, Jutungi, Marcomanni e altre
tribù
nordiche in massa compatta irruppero nuovamente in Italia. Questi
popoli
esigevano il pagamento dei consuetudinari sussidi in denaro ai quali
erano
stati abituati dai predecessori di Aureliano. L'imperatore, lasciata
sul
Danubio una parte dell'esercito, accorse col rimanente in Italia. La
valle
del Po era già stata saccheggiata, le fortezze di Piacenza,
Pollenza
ed altre erano state prese d'assalto. Una delle armate di Aureliano fu
sconfitta; i barbari passarono gli Appennini. Con grandi sforzi
Aureliano
riuscì a ricompletare i suoi eserciti e sul fiume Metauro
arrestò
l'avanzata dei barbari. A poco a poco questi ultimi furono ricacciati
nella
valle del Po e infine, sul Ticino, i Romani conseguirono una vittoria
decisiva.
Istruito
dall'esperienza degli
ultimi decenni, in cui la stessa capitale più di una volta si
era
trovata esposta a gravi pericoli, Aureliano diede inizio ai lavori per
cingere Roma di un grandioso sistema di mura fortificate. L'opera fu
poi
compiuta dai suoi successori."
(7)
Le
officine
operanti
nel
periodo
erano
tre,
contrassegnate
dalle
lettere
greche
A, B, G.,
precedute o meno da un "*". La moneta di figura fu dunque battuta dalla
seconda officina della zecca di Cizico.
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