Assemini,
7.7.2009
Egregio Lettore,
come la precedente,
anche
questa moneta è attribuibile a Costanzo II. Prendo atto che la
scritta
in esergo, poco chiara nell'immagine, ad un esame diretto, è
interpretabile
come SMHA. Alla luce di quanto detto di seguito riporto gli elementi
significativi
che ho potuto raccogliere:
Æ2,1
zecca di Eraclea2,
351 ÷ 355 d. C., RIC
VIII 82 (pag. 436), indice di
rarità
"c2"
Descrizione
sommaria (sono
indicate in rosso le parti della leggenda usurate o comunque non
più
leggibili):
D. D
N CONSTAN - TIVS P F AVG3.
Costanzo II, testa diademata di perle, busto paludato e corazzato a
destra.
R. FEL TEMP
RE - PARATIO4.
Soldato elmato volto a sinistra, con il braccio sinistro imbraccia uno
scudo mentre con la destra trafigge con la lancia un cavaliere che
cade,
scudo a terra sulla destra. Il cavaliere, barbato e a capo scoperto, ha
il braccio e la testa protesi all’indietro verso l'aggressore. Segno di
zecca, 5.
La ricerca nel web
di monete
simili a quella di figura ha prodotto i seguenti risultati:
- http://www.imperialcoins.com/itemdetail.asp?type=S&item=1352
CONTS31
-
Constantius
II
AE
Centenionalis "Fel Temp" US$ 15
€ 10,72 £ 9,18 SFr. 16,30 Rates for 7/3/2009 Stock
No. CONTS31 Item #: CONTS31 - Constantius II Constantius II Cent "Fel
Temp"
AE Centenionalis Date: 324-361AD Size: 23mm/4.9g Obverse: D N
CONSTANTIVS
P F AVG - Diademed bust right, draped and cuirassed. Reverse: FEL TEMP
REPARATIO - Soldier right and looking left, spears a fallen horseman
reaching
back towards soldier with arm. Exe: ? \ SMHA Mint: Heraclea Reference:
RIC VIII.
- http://www.vcoins.com/ancient/ccb/store/viewItem.asp?idProduct=598&large=0&cid=2855020090609045900
CONSTANTIUS II, AE-2, AD 337-361, Heraclea mint, Struck 351-355 AD,
(22mm,
4.75 gm) - RIC VIII 82 CONSTANTIUS II. AD 337-361 Struck 351-355 AD
(Bronze)
AE-2, (22mm, 4.75 g) Heraclea mint. Obverse: D N CONSTANTIVS P F AVG -
diademed, draped & cuirassed bust right. Reverse: FEL TEMP
REPARATIO
- Soldier right & looking left, spearing fallen horseman with
pointed
beard, G left, SMHEG in exergue. Reference: RIC VIII 82. Grade: near
Very
Fine. Item Number: E 1263. Price US$ 28.00 € 20.01 £
17.14 AUD$ 35.07 CHF 30.42 CAD$ 32.54.Rates for 7/3/2009.
- http://www.wildwinds.com/coins/ric/constantius_II/_heraclea_RIC_viii_082.jpg
*AAH* Constantius II Cent "Fallen Horseman" Constantius II AD 324-361
Centenionalis
(22-23mm) "These are the good times." Obv: D N CONSTAN-TIVS P F AVG -
Diademed
bust right, draped and cuirassed. Rev: FEL TEMP RE-PARATIO - Soldier
right
and looking left, spears a fallen horseman with a pointed beard and
reaching
back towards soldier with arm. Exe: (gamma) \ SMHA Heraclea mint: AD
351-355
= RIC VIII, 82, page 436 - LRBC #1893/ 5.70 g.Coin sold at 27/04/2005
(dd/mm/yyyy)
Final sale value in local currencies GBP 2.05 USD 3.90 JPY 413.37 AUD
5.01
RUB 108.26 CAD 4.86 EUR 3.00.
Concludo osservando
che le caratteristiche
generali e di stile della moneta appaiono non difformi da quelle dei
conî
d'epoca. La moneta è piuttosto comune e, in considerazione del
suo
stato di conservazione, ha un valore venale di pochi Euro.
Un saluto cordiale.
Giulio De Florio
-------------------------------
Note:
(1)
Follis
(bronzo). Il follis di figura fu battuto dalla zecca di Heraclea sia
nel
nome di Costanzo II che in quello di Costanzo Gallo lungo l'arco
temporale compreso tra il 15.3.351 (promozione di Costanzo Gallo al
rango
di Cesare) e l'inverno 354 (esecuzione di Costanzo Gallo), poi
continuò
ancora ad essere battuto solo nel nome di Costanzo II sino al 6.11.355
(data dell'elevazione di Giuliano al rango di Cesare). RIC VIII
fornisce
per questa tipologia monetale le seguenti caratteristiche fisiche:
diametro
23-24mm, peso 4,90g. Di seguito riporto le caratteristiche fisiche di
monete
coeve, tratte dai link di cui sopra e dal data
base
dell'ANS
(American Numismatic Society):
Riferimenti |
Peso
(g.) |
Asse
di conio (ore) |
Diametro
(mm) |
Link1 |
4,90 |
- |
23 |
Link2 |
4,75 |
- |
22 |
Link3 |
- |
- |
22-23 |
ANS1 |
5,73 |
12 |
- |
ANS2 |
4,47 |
12 |
- |
ANS3 |
5,42 |
5 |
- |
ANS4 |
3,59 |
4 |
- |
ANS5 |
3,59 |
4 |
- |
ANS6 |
4,58 |
4 |
- |
ANS7 |
4,51 |
11 |
- |
ANS8 |
6,90 |
4 |
- |
ANS9 |
4,39 |
6 |
- |
ANS10 |
6,21 |
12 |
- |
ANS11 |
4,98 |
12 |
- |
ANS12 |
4,78 |
11 |
- |
ANS13 |
5,65 |
6 |
- |
ANS14 |
4,52 |
12 |
- |
ANS15 |
5,10 |
5 |
- |
ANS16 |
4,10 |
5 |
- |
ANS17 |
4,85 |
12 |
- |
ANS18 |
4,70 |
4 |
- |
ANS19 |
4,92 |
12
|
- |
ANS20 |
4,70 |
5 |
- |
Da quanto sopra si
evince che
la moneta del lettore presenta caratteristiche fisiche (21mm, 5,34g,
12h)
che non si discostano da quelle dei conî d'epoca.
(2)
Come
si è detto, la zecca di Heraclea batté la tipologia
monetale
di figura nel nome di Costanzo II e in quello di Costanzo Gallo sino
alla
morte di quest'ultimo. Ciò significa che ritroviamo monete con
gli
stessi rovesci e con le seguenti leggende del dritto:
- D N
CONSTAN-TIVS P
F AVG (Costanzo
II, v. ad es. il link
- RIC VIII 82)
- D N
CONSTAN-TIVS
NOB C (Costanzo
Gallo, v. ad es. il link
- RIC VIII 84).
(3)
Dominvs
Noster CONSTANTIVS Pivs Felix AVGvstvs. L'imperatore Costanzo Cloro,
aveva
avuto sei figli legittimi dalla moglie Teodora, tra questi Giulio
Costanzo,
padre di Costanzo Gallo e del futuro Giuliano l'Apostata, e Delmazio
senior.
Diversi anni prima del matrimonio, però, aveva avuto un figlio
di
nome Costantino da Elena, donna di umili origini con la quale aveva
convissuto
in regime di concubinato, come allora si usava quando le differenze di
ceto sociale non consentivano l'unione legale. Alla morte di Costanzo
Cloro,
fu Costantino, allora trentenne, ad assumere, per ragione di età
e di esperienza (i figli di Teodora erano piccoli), l'eredità
paterna;
la famiglia di Teodora visse così all'ombra di Costantino.
Divenuto
imperatore, Costantino condivise con i figli la responsabilità
di
governo, sicché Costantino jr. ebbe la Spagna, la Gallia e la
Britannia,
Costante l'Italia, l'Illiria e l'Africa e Costanzo le province
asiatiche
e l'Egitto, mentre Costantino mantenne per sé la penisola
balcanica.
Prima di morire, nel 337, Costantino si ricordò nel testamento
dei
nipoti, Delmazio jr e Annibaliano, figli di Delmazio senior,
fratellastro
di Costantino e ad essi lasciò rispettivamente la penisola
balcanica
e il governo dell'Armenia e della costa del Ponto. Ciò fu causa
della loro disgrazia: alla notizia della morte del padre, Costanzo si
precipitò
a Costantinopoli dove organizzò una rivolta contro gli zii e
cugini
discendenti di Teodora. Due fratellastri di Costantino, tra cui
Delmazio
senior e il padre di Giuliano e sette suoi nipoti, tra cui Delmazio jr.
e Annibaliano, furono trucidati. Per caso si salvarono dal massacro
Giuliano
che all'epoca aveva sei anni e il fratello Gallo che ne aveva 12. Il
crudele
e sospettoso Costanzo risparmiò loro la vita ma li relegò
in due diverse città dell'Asia Minore. Successivamente, in un
momento
di turbolenze nell'impero occidentale, Costanzo, sentendo il bisogno di
avere in Oriente una figura simbolica a rappresentare la famiglia
imperiale,
convocò a corte Gallo, che era il più anziano dei cugini
sopravvissuti alla strage seguita alla morte di Costantino I , gli
diede
in isposa la sorella Costantina e lo fece Cesare a Sirmium, il 15 marzo
del 351. Gallo e il nuovo prefetto pretorio dell'Est, Talassio, senza
por
tempo in mezzo, partirono per l'Oriente e si insediarono ad Antiochia a
metà maggio, nel momento in cui si vociferava del fenomeno
meteorologico
o astronomico della croce celeste, almeno creduto tale. Poiché
la
situazione al confine persiano si manteneva piuttosto tranquilla, Gallo
ebbe vita relativamente facile. Le agitazioni degli Isauri e degli
Giudei,
specie di questi ultimi, furono represse con grande brutalità.
Certo
è che il suo governo fu caratterizzato da grande
irresponsabilità
e violenze che culminarono con l'istigazione al linciaggio del prefetto
Domiziano e del questore Monzio. Dopo questo accadimento Gallo fu
richiamato,
ufficialmente per essere trasferito in Gallia, ma in realtà per
essere privato delle prerogative e processato a Flanona, un'isola al
largo
della costa orientale dell'Istria, dove fu decapitato verso la fine del
354. Costanzo morì per cause naturali il 3 novembre del 361
mentre
muoveva col suo esercito per reprimere la rivolta di Giuliano, fratello
di Costanzo Gallo.
(4) Mentre
il significato della leggenda allusiva del "ritorno dei tempi felici"
(forse
quelli in cui Roma riusciva ancora a mantenere l'ordine interno e
a proteggere la popolazione dalle invasioni) è trasparente, non
del tutto certa è l'espansione della leggenda, FELix
TEMPorvm
REPARATIO oppure FELicium TEMPorum REPARATIO oppure FELicis TEMPoris
REPARATIO.
Sulle FEL TEMP
REPARATIO (in
breve, FTR) ha scritto un interessante articolo Dough Smith (v. http://dougsmith.ancients.info/ftr.html)
da
cui
attingerò
per
la
breve sintesi che segue. La riforma
monetaria del 348 di Costante e Costanzo II portò in
circolazione
tre nominali in bronzo argentato, nei seguenti tipi, tutti
caratterizzati
dalla leggenda del rovescio FTR:
Nominali |
Tipi |
maggiore
(biglione
-
argento
al
3%)
- grande AE2 |
"Cavaliere
disarcionato" (tema
del rovescio preferito da Costanzo II) |
"Galea
pilotata dalla Vittoria"
(tema del rovescio preferito da Costante perché verosimilmente
onorava
lo sbarco di Costante in Britannia nel 342) |
intermedio
-
piccolo
AE2
-
busti
a sinistra |
"Barbaro
portato fuori dalla
capanna" (tema del rovescio preferito da Costante forse per esaltare il
tema della ricolonizzazione dei territori conquistati) |
"Sovrano con
due prigionieri"
(tema del rovescio preferito da Costanzo II) |
minore - AE3 |
"La Fenice" |
Con la morte di
Costante, il "Cavaliere
disarcionato" rimase l'unico tipo degli FTR in circolazione. Durante i
suoi 13 anni di vita, il "Cavaliere disarcionato" subì molte
modifiche
in peso e dimensioni. Le prime monete erano quelle che i collezionisti
definiscono AE2 in quanto
misuravano
21÷23 mm di diametro; le ultime emissioni scesero a 16 mm,
nemmeno
qualificabili come AE3. Spesso queste ultime monetine sono dette
AE3/AE4
per indicare che si collocano nella fascia di confine tra AE3 e AE4.
Anche
il peso progressivamente scemò, così come il contenuto,
in
partenza già basso, d'argento.
Il "Cavaliere
disarcionato"
fu coniato grosso modo in quattro varianti. Tutte avevano in comune la
presenza di un cavaliere ferito a morte da una lancia. La prima mostra
il cavaliere in ginocchio a terra dinanzi al cavallo. La seconda lo
mostra
seduto a terra davanti al cavallo. La terza, che è quella
pertinente
alla moneta di figura, lo vede ancora in arcioni ma con il braccio e la
testa protesi all’indietro verso l'aggressore. L'ultima lo vede
schiantarsi
a terra abbracciato al collo del cavallo.
Come giustamente
osserva Dough
Smith il "Cavaliere disarcionato" è una tipica moneta da
collezione
perché soddisfa tre criteri:
- Economia, in
quanto nessuna moneta
del "Cavaliere disarcionato" è terribilmente costosa; si va
dagli
esemplari peggiori a meno di un dollaro per arrivare a quelli veramente
perfetti al costo di 100$.
- Varietà,
in
quanto
all'interno
di
ciascuna
delle quattro tipologie sopra illustrate, si possono
osservare
numerose varianti atte a soddisfare le pignolerie del collezionista
specializzato.
- Espandibilità,
perché
partendo
dal
"Cavaliere
disarcionato"
ci si può allargare a
tutti
i temi della FEL TEMP REPARATIO e poi a tutte le monete d'epoca
costantiniana.
(5)
è il marchio di zecca. A parte il contrassegno dell'emissione
monetale
(la lettera G a
sinistra nel campo del rovescio), si noterà in esergo la
sequenza
SMHA nella quale l'ultima lettera, A, denota l'officina monetale (A= 1^
officina, prima di cinque attive nel periodo), mentre le prime tre
lettere
costituiscono l'indicativo di zecca (SMH=Sacra Moneta Heracleae). La
zecca
di Eraclea si trovava in Tracia (v. mappa all'indirizzo: http://snible.org/greek/map2g.jpg),
sulla
sponda
europea
del
Mar
di Marmara. |