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Denario con sigla 
17.5.2008
Buonasera Gentilissimo Sig. Giulio De Florio,
volevo un suo parere sull'autenticità di questo denario, come sempre la ringrazio in anticipo.
Peso 3,87 gr.
Diametro 19mm
Colore Argento
Asse di conio 12h
Argento
No presenza Ferro.
Autorizzo lo scrivente all'uso incondizionato delle foto a me inviate.
Cordiali Saluti.
fig. 1

fig. 2

fig. 3
Cliccare sulle immagini per ingrandire
Roma, 26.5.2008
Egregio Lettore,
di seguito trascrivo i dati significativi pertinenti alla sua moneta:

Bigato1, zecca di Roma, 194-190 a. C.2, Crawford 136/1 (pag. 212), Sydenham 326 (pag. 36), indice di rarità "(4)".

Descrizione sommaria (sono indicate in rosso le parti della leggenda usurate o comunque illeggibili):
D. Testa elmata di Roma a destra; dietro .3 Bordo perlinato. 
R. Luna in biga4 a destra con cavalli impennati; sopra .5 Bordo lineare.

La ricerca nel web di monete di tipologia identica a quella di figura ha prodotto i seguenti risultati:

  1. http://www.coinarchives.com/a/lotviewer.php?LotID=175654&AucID=223&Lot=413 Numismatica Ars Classica > Auction 40 Auction date: May 16th, 2007 Lot number: 413 Price realized: 625 CHF (approx. 513 U.S. Dollars as of the auction date) Lot description: Roman Republic Struck Coinage The mint is Roma unless otherwise stated No.: 413 Estimate: CHF 300 d=21 mm An. or Au. Denarius circa 194-190, AR 3.76 g. Helmeted head of Roma r.; behind, X. Rev. Luna in prancing biga r.; above, AV ligate. Below, ROMA in linear frame. B. Aurelia 1. Sydenham 326. Crawford 136/1. Rare. Lightly toned and extremely fine.
  2. http://www.coinarchives.com/a/lotviewer.php?LotID=144989&AucID=174&Lot=644 Münzen & Medaillen Deutschland GmbH > Auction 19 Auction date: May 16th, 2006 Lot number: 644 Price realized: 230 EUR (approx. 296 U.S. Dollars as of the auction date) Lot description: RöMISCHE MüNZEN Sammlung GIBBONI – Münzen der Römischen Republik mit wichtigen Serien geprägterBronzemünzen vor ca. 150 v. Chr. EMISSIONEN MIT BEIZEICHEN, MONOGRAMMEN ODER MüNZMEISTERNAMEN No.: 644 Schätzpreis/Estimate: EUR 250.- d=19 mm AN oder AV, 194-190. Denar. Romakopf. Rv. ROMA in einem Linienrechteck; Luna im langen Gewand, Mondsichel auf dem Kopf, eine Biga im Galopp n. r. führend; oben ***. 3,93 g. Cr. 136/1. Syd. 326. Selten. überprägungsspuren auf dem Rv.Vorzüglich Aus Auktion H. H. Kricheldorf Nachf., Freiburg i. Br. 46 (Stuttgart 1998), 90.
  3. http://www.coinarchives.com/a/lotviewer.php?LotID=140527&AucID=167&Lot=224 Numismatica Ars Classica > Auction 33 Auction date: April 6th, 2006 Lot number: 224 Price realized: 200 CHF (approx. 155 U.S. Dollars as of the auction date) Lot description: The Roman Republic An. or Au. No.: 224 Estimate: CHF 250 d=20 mm An. or Au. Denarius circa 194-190, AR 3.86 g. Helmeted head of Roma r.; behind, X. Rev. Luna in prancing biga r.; above, AV ligate. Below, ROMA in linear frame. FFC 182. B. Aurelia 1. Sydenham 326. Crawford 136/1. Lightly toned and about extremely fine.
  4. http://www.coinarchives.com/a/lotviewer.php?LotID=98672&AucID=105&Lot=288 Numismatica Ars Classica > Auction 29 Auction date: May 11th, 2005 Lot number: 288 Price realized: 400 CHF (approx. 332 U.S. Dollars as of the auction date) Lot description: The Roman Republic No.: 288 Schätzwert/Estimation: CHF 500.- d=18 mm Denarius circa 194-190, AR 3.92 g. Helmeted head of Roma r.; behind, X. Rev. Luna in biga r. with prancing horses; above, AV ligate and below ROMA in linear frame. FFC 182. B. Aurelia 1. Syd. 326. Cr. 136/1. Scarce. Lightly toned and about extremely fine Ex NAC sale I, 1999, 1384.
  5. http://www.wildwinds.com/coins/rsc/aurelia/aurelia1.jpg Roman Republic - AV 194-190 B.C. AR Denarius. 3.698 grams. Obverse: Helmeted head of Roma r.; behind, X. Reverse: Luna in biga r., with horses prancing; above, AV; in linear frame, ROMA. RRC 326. Crawford 136/1. Extremely Fine of beautiful metal. RARE! Currently $200.00 Aug-07-01.
  6. http://ancientcoinscatalog.narod.ru/crawford/page2/page2.htm An. or Au. Denarius circa 194-190, AR 3.86 g. Helmeted head of Roma r.; behind, X. Rev. Luna in prancing biga r.; above, AV ligate. Below, ROMA in linear frame. FFC 182. B. Aurelia 1. Sydenham 326. Crawford 136/1. 155 U.S.
Veniamo ora alla questione dell'autenticità. Come già osservato in nota (1), la moneta ha caratteristiche fisiche (peso e diametro) compatibili con il bigato d'epoca, tuttavia l'aspetto esteriore della moneta presenta le seguenti criticità:
  1. un segno evidente di giuntura (seam in inglese) al centro del taglio (edge);
  2. forma rotonda del taglio;
  3. vistoso residuo di colame (sprue) sul bordo esterno della moneta (rim);
  4. tipo del rovescio più lisciato rispetto al tipo del dritto;
  5. segmento di incerta origine e funzione che unisce uno dei raggi inferiori al cerchio della ruota, assente nei conî originali.
Poiché la presenza congiunta su una moneta dei segni di cui ai punti a e c precedenti viene di solito considerata con sospetto (si veda, ad esempio, quanto riferisce il sito http://www.artsandcoins.com/FakesPage1.html), ho ritenuto opportuno investire della questione i forum di numismatica "http://www.lamoneta.it/" e "moneta-L" di Yahoo, cosa che ha comportato il ritardo di una settimana nella conclusione dell'inchiesta. Purtroppo i pareri che ho ricevuto non sono convergenti, come si evince dai dettagli riportati nella nota (6). Io sono dell'opinione che la moneta sia probabilmente non autentica, anche se ammetto che, per un parere professionale, sarebbe necessario un esame ravvicinato, possibilmente con una lente di ingrandimento. 

Un saluto cordiale. 
Giulio De Florio
 

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Note:
(1) Come riferisce http://it.wikipedia.org/wiki/Bigato, "bigato" (latino bigatus, pl. bigati) è il nome usato da autori latini per indicare quei denari che avevano come tipo del rovescio una biga. Raccolgo in tabella le caratteristiche fisiche dei bigati della tipologia di figura  tratti dai link di cui sopra

Riferimenti Peso (g.)  Diametro (mm)
Link1 3,76 21
Link2 3,93 19
Link3 3,86 20
Link4 3,92 18
Link5 3,70 -
Link6 3,86 -
Dalla tabella si evince che le caratteristiche fisiche della moneta comunicate dal lettore (19 mm, 3,87g, 1h) sono comparabili con quelle dei conî d'epoca. 
(2) Secondo uno studio della dottoressa Rosa Maria Nicolai della terza università di Roma, pubblicato on line all'indirizzo http://www.monetaecivilta.it/denario_repubblicano/considerazioni.pdf, la moneta potrebbe essere stata battuta quattro anni prima di quanto ipotizzato dal Crawford e dunque nel periodo 200-196 a. C. E' singolare notare, secondo quanto si rileva dallo studio, che il bigato di figura è ancora presente in alcuni ripostigli della seconda metà del primo secolo, dunque a 150 anni dalla sua ipotizzata coniazione.
(3) X è il segno del valore (un denario=10 assi).
(4) Riferisce il Crawford che il tipo della Luna in biga affiancò quello dei Dioscuri dalla prima decade del secondo secolo sino al 170 circa quando il denario cessò di essere battuto. Al ritorno sulla scena del denario nel 157 ritroviamo i Dioscuri come tipo del rovescio mentre la Luna in biga è soppiantata dalla Vittoria in biga a simboleggiare il predominio romano sul Mediterraneo dopo la battaglia di Pydna.
Secondo il Crawford non è disponibile una spiegazione soddisfacente per l'adozione della Luna come tipo del rovescio sebbene si sostenga che la città di Roma fosse sotto la tutela della Luna e che Luna fosse associata ai Dioscuri nello specchio di Preneste e si riconosca che un tempio dedicato a Luna fosse presente dal 182. Quanto all'identificazione dell'auriga con Luna piuttosto che con Diana, il Crawford osserva che le due dee si identificano tra loro nella monetazione di Giulia Domna anche se la prima delle due si distingue dall'altra proprio perché reca, come segno distintivo, la falce di luna sulla testa.
(5) La sigla  sta per AV o AN. Riferisce lo studio di cui alla nota (2), che "il Crawford non riconosce alcun nome nella sigla sul R., mentre il Babelon attribuiva la serie alla gens Aurelia.
La lettura delle lettere potrebbe riportarci a un Aurelius, a un Annius o a un Antonius e negli anni a cavallo tra il III e il II sec. a.C. sembra più probabile un riferimento agli Aurelii che nel 200 a.C. annoverano un console. C. Aurelius Cotta, il cui esercito, al comando del pretore M. Furius, aveva represso la prima sollevazione dei Celti, guidati da Amilcare dopo la sconfitta dei Cartaginesi, se così fosse il monetiere potrebbe essere il L. Aurelius quaestor nel 196 a.C.
La sigla compare però sul R. di una serie di didracme tarantine dell'ultima fase e, se si trattava semplicemente di una sigla di zecca, la lettura delle vicende di questi denari a leggenda AV potrebbe essere completamente diversa e ci riporterebbe alla zecca di Taranto per la loro coniazione. A sciogliere il dubbio potrebbe essere l'analisi metallografica di un campione significativo delle due serie."
(6) I pareri ricevuti sulla questione sono di seguito riassunti:
  • La superficie delle due facce della moneta non è liscia ma "vescicata". L'usura non è uniforme ed i graffi sul dritto sembrano fatti apposta. Nel rovescio le zampe dei cavalli sembrano troppo spesse, il che si adatterebbe all'ipotesi di una copia "cast". Bah, una moneta così non la comprerei. Comunque è fatta molto bene. [Parere di un collezionista].
  • ... Riguardo al denario da Lei proposto, non sarei così certo che sia falso. Chiaramente la moneta andrebbe visionata di persona, meglio con un microscopio. Le giunture sul bordo che ho visto in alcune monete sandwich sono diverse e l'immagine postata sembra buona. Certo che falsi ottenuti per microfusione sono in grado di ricreare delle effigi perfettamente convincenti e questo potrebbe essere il caso. Se io avessi in mano la moneta andrei a cercare segni "certi " di circolazione, segnetti o sfrisetti osservabili a microscopio.  [Forum "lamoneta].
  • L'unica cosa un po' strana mi pare quella "tripla immagine" nella prima foto del bordo, mentre il codolo residuo alla fusione del tondello non è per niente strano. Al diritto io ci vedo piuttosto dei graffi da pulitura energica, e semmai delle chiazze nerastre che fanno pensare a rame emergente: ti pare suberato? è rame quello che si vede? A me non sembra un fuso.  [Forum "lamoneta].
  • .. Secondo me è buono.  [Forum "lamoneta].
  • Ritengo corretta la tua valutazione [Forum "Moneta-L"].
  • Credo di aver avuto un denario così. Fu giudicato falso da ... e da me, ritengo che le due facce siano state riprodotte per galvanoplastica da un originale sincero e poi incollate insieme con un’amalgama a bassa temperatura di fusione. Sto cercando di esaminare con lo XRD (difrattometro a raggi X) il dritto e il bordo. Penso che dritto e rovescio siano di argento quasi puro e che il bordo mostrerà la presenza di stagno (la solita lega per saldatura argento/rame). Ad ogni modo la mia presenta le caratteristiche della tua, dritto e rovescio di argento bianco e bordo grigiastro. Mia moglie la descrive come “la moneta incollata". [Risposta privata dal Forum "Moneta-L"].
  • Non penso sia possibile pervenire a conclusioni definitive sulla base della sola immagine. La giuntura sul bordo è forse un problema, ma non corre completamente attorno al taglio ed è forse il residuo della fusione del tondello vergine. La moneta non può essere condannata su questa base e la maggior parte dei falsi moderni di ultima generazione provenienti dalla Bulgaria non mostrano alcuna traccia di giuntura. Per quanto  concerne la forma del taglio, rotondo e non tagliato di netto, non capisco che vuoi dire. La maggior parte dei denari antichi presentano un taglio piuttosto rotondo senza traccia di colame derivante dal processo iniziale di formazione del tondello, solo una percentuale minima ne possiede uno. Compare sul taglio una resezione che potrebbe essere il punto di rimozione di un grosso colame (il che indicherebbe un falso) oppure la rimozione di una montatura applicata ad una moneta genuina utilizzata in gioielleria. Sospetto però che la moneta sia una copia ottenuta per fusione per altri motivi, il più importante dei quali sono quelle che appaiono come due pseudo crepe del tondello, crepe che all’esterno si presentano come intrappolate nella fusione ma prive della struttura interna delle crepe [insomma nella moneta originale ci sarebbero state delle crepe che nella copia non risulterebbero riprodotte alla perfezione; N.d.R.]. Ne vedo una sotto lo zoccolo del cavallo che sta davanti ed un’altra appena sotto, leggermente alla destra del centro della M di ROMA. Moneta alla mano, questi dettagli potrebbero essere chiariti con certezza ma non sulla base dell’immagine. [Risposta di Robert Kokotailo, moderatore del Forum "Moneta-L"].
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