Indice Dietro Avanti
VRBS ROMA e la lupa con i gemelli
16.4.2008
Egregio Dottor De Florio,
approfitto ancora della sua disponibilità per sottoporre alla sua attenzione questa moneta urbs Roma, della quale non riesco a definire la zecca.
peso 2.1g
diametro 18mm
Asse di conio a ore 12;
Il materiale non è attratto da calamita;
URL: http://www.monetaromana.it/.
Autorizzo all'uso incondizionato delle foto o delle immagini inviate. Grazie di nuovo per la sua disponibilità.
Cordiali saluti.
fig. 1
Cliccare sulle immagini per ingrandire
Roma, 21.4.2008
Egregio Lettore,
di seguito riporto gli elementi significativi riguardanti la moneta in esame:

Follis1, zecca di Costantinopoli, 330 ÷ 333 d. C., RIC VII 62 (pag. 579), indice di rarità "c1.

Descrizione sommaria (sono indicate in rosso le parti della leggenda usurate o comunque non più leggibili):
D. VRBS - ROMA2. Busto elmato di Roma a sinistra con mantello imperiale.
R. Lupa a sinistra che allatta i gemelli3, sopra due stelle4. CONS ε5 in esergo.

La ricerca nel web di monete della tipologia di figura ha dato luogo ai seguenti risultati:

  1. http://www.wildwinds.com/coins/sear/s3894.10.jpg CONSTANTINE THE GREAT AD 307-337 Commemoratives issues AD 330-346 Transfer of the Seat of the Empire from Rome to Constantinople AE3/4 2.7 grams, 18.62 mm Obverse: VRBS ROMA, Her crested helmeted bust left wearing imperial mantle Reverse: No legend. She-Wolf standing left her head back, suckling Romulus and Remus Two stars above. CONS E in exergue [Image] Reference: Sear 3894 var Grade: Choice Very Fine.
  2. http://tinyurl.com/4uuelt Obv: VRBS ROMA - Helmeted with plume bust of Roma left, cuirassed Rev: no legend - Wolf and twins Romulus and Remus, above are two stars Exe: CONS? Roman Imperial mint  /2.31 g.
Concludo osservando che le caratteristiche fisiche della moneta di figura, sono comparabili con quelle dei conî d'epoca. La moneta sembra autentica per quanto è consentito ritenere da una valutazione a distanza

Un saluto cordiale.
Giulio De Florio

-------------------------------
Note:

(1) Secondo il RIC, i follis del periodo della tipologia di figura, presentano un peso medio di 2,47g. Il diametro può essere ricavato dal primo link di cui sopra, 18-19mm. Dunque la moneta di figura ha caratteristiche fisiche (2,1g, 18mm, 12h) compatibili con i conî d'epoca.
(2) VRBS ROMA. Le considerazioni che seguono sono riprese da uno studio di Salvatore Calderone, dal titolo Costantinopoli: "la seconda Roma", costituente un capitolo del trattato "Storia di Roma", ed. Giulio Einaudi 1993. Il 25 luglio del 326, al termine di un viaggio in Italia, Costantino I aveva sostato a Roma  per la chiusura dei festeggiamenti relativi al suo ventesimo anno di regno (si ricorderà che Costanzo I, suo padre, sul letto di morte, nello stesso giorno di venti anni prima, alla presenza dei notabili del regno, gli aveva conferito l'imperium). E lì nella capitale, con grave scandalo dei circoli pagani conservatori e grande risentimento del popolo, aveva rifiutato di compiere, insieme con l'esercito, il tradizionale sacrificio nel tempio di Giove Capitolino. Poi aveva voltato le spalle alla città eterna per non farvi più ritorno. L'oltraggio non era stato casuale. Il disegno costantiniano aveva come obiettivo la rinascita religiosa e politica dell'intero mondo romano, la creazione di un ponte tra l'Occidente e un Oriente di recente politicamente unificato dopo la sconfitta di Licinio. Ed il luogo simbolico della rinascita non poteva essere l'Urbe dei senatori ormai decrepita, ma doveva essere una città nuova e grande da costruire ad hoc in posizione baricentrica rispetto ad un impero che si estendeva dall'Oceano Atlantico all'Eufrate, dal Danubio all'Egitto. Ad indicargli il luogo della città ideale era stato, pochi mesi prima, Dio in persona che gli era apparso in sogno e gli aveva indicato Bisanzio, l'antica città greca sul Bosforo. Sicché Costantino, in aderenza al diritto sacrale romano, nelle vesti di magistrato dotato di "imperium", accompagnato dal Pontifex  e dall'Augure (i pagani Praetextatus e Sopratus rispettivamente), con la lancia in pugno, aveva tracciato il perimetro della nuova città, otto volte più grande della vecchia Bisanzio. Le forme del diritto romano non erano per Costantino inconciliabili con quelle della religione cristiana se il segno augurale atteso all'atto della fondazione era rappresentato dalla volontà divina che aveva preceduto e accompagnato l'evento! L'11 maggio del 330 era stato giorno di grandi festeggiamenti per l'inaugurazione ("consecratio") della città che era stata munita di una poderosa cinta di mura e che, già qualche tempo prima, aveva assunto il nome di Costantinopoli, se è vero che da lì, non da Bisanzio, sono datate alcune delle costituzioni che ci sono pervenute. Un paio di anni più tardi, in una data imprecisata tra il 332 e il 333, era stata varata una legge che conferiva alla città lo stato giuridico di "seconda Roma", seconda beninteso solo in senso temporale, ma nuova, rigenerata rispetto alla prima, in grado di dare avvio ad un ciclo storico di rinnovamento, alla rinascita del mondo romano, secondo l'ideologia cristiana assunta al rango di ideologia politica. Il nuovo status della città comportava anche delle conseguenze pratiche, come la distribuzione gratuita del pane ai cittadini (attestata per la prima volta il 18.5.332, come riferisce il Chronicon Paschale), a somiglianza di quanto per secoli era accaduto nell'Urbe, oppure la concessione di privilegi fiscali e civili ai marinai d'Oriente in cambio del trasporto del frumento destinato alla città.
(3) Per commemorare l'evento della consacrazione della città di Costantinopoli furono battuti:

  1. il tipo della Vittoria (RIC VII 63 - v. nota in altra pagina di questo sito - cliccare qui), avente come tema:
    • del dritto: il busto di Costantinopoli a sinistra, associato alla leggenda CONSTAN-TINOPOLI
    • del rovescio, la Vittoria, armata di scudo e lancia, stante su una prua; anepigrafa.
  2. il tipo della lupa (RIC VII 62), avente come tema:
    • del dritto: busto di Roma a sinistra, accompagnata dalla leggenda VRBS ROMA;
    • del rovescio, la lupa che allatta i gemelli; anepigrafa.
(4) Le due stelle sopra la lupa simboleggiano i Dioscuri (i gemelli Castore e Polluce).
(5) Il segno di zecca è dato dalle lettere CONSε in esergo, ove CONS sta per Constantinopolis, ε indica l'officina monetale (la quinta di dieci attive nella zecca).
Indice Dietro Avanti