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Nerone e la dea Roma
22.5.2003
Gentile Giulio, sono in possesso delle monete di cui ti invio l'immagine, da me rinvenute circa 40 anni fa nei pressi di una necropoli punica nella mia città (Cagliari).
Ho visitato con piacere il tuo sito e approfitto per chiederti qualche notizia in proposito delle stesse e, se esistente, una eventuale valutazione.
Ringrazio anticipatamente.
Sergio

Diametro 3,5 cm; spessore 3 mm; peso 25 gr; colore dorato/bronzo; metallo non ferroso.
Scritte fronte: CAESAR AUG GER PM TRT IMP....NERO
Scritte retro: lato sx: S; lato dx: C; in basso: ROMA.
L'immagine sul retro e' rovesciata rispetto a quella sul fronte.
 

fig. 1
Roma, 21.6.2003
Egregio Lettore,
di seguito accludo una descrizione sintetica della moneta:

Sesterzio in oricalco, zecca di Roma 1, 64-66 d.C. 2
D. Testa di Nerone laureato a destra, con aegis dietro al collo 3: NERO CLAVD4 CAESAR AVG GER PM TR P IMP PP.
R.  Roma 5 elmata, con indosso una corazza, una corta tunica e stivali militari, seduta a sinistra su una corazza, piede destro poggiato su un oggetto, sorregge con la mano destra una Vittoria e con la mano sinistra si appoggia ad un'asta; due scudi tondi ed uno oblungo, in basso a destra un elmo. ROMA in esergo. S C a destra e a sinistra nel campo.

La moneta si presenta come una variante di  C2776 (che prevede però  CLAVDIVS nella leggenda, anziché CLAVD). 

Questione dell'autenticità.
La questione dell'autenticità si presenta particolarmente laboriosa perché la catalogazione della moneta non aiuta, nel senso che la scelta alla fine è tra una variante non prevista dal Cohen (la C277) e un BMC che non copre totalmente la tipologia della tua moneta. Né aiutano in modo esaustivo gli esemplari reperibili in rete, per lo più riferiti a sesterzi in cui la dea Roma si appoggia al parazonio. Purtroppo la mia edizione del RIC non è aggiornata e non posso fare al momento altre verifiche. 
Il peso della moneta é compatibile con quello medio del sesterzio neroniano che, misurato su 125 esemplari, è di 26,97 g.; il diametro dei tre esemplari presenti al British Museum, da me citati in  Nota 6, é compreso tra 33 e 36 mm ed é anch'esso quindi é compatibile con il tuo sesterzio.  Anche l'asse di conio, ad ore 6, si colloca nei canoni neroniani. 
Rimane la questione dello stile che però è soggettiva. Non disponendo di immagini tipologicamente sovrapponibili con la tua moneta, ho ricercato in rete monete tipologicamente simili alla tua per stabilire dei termini di confronto. Di seguito ti allego i risultati della mia ricerca:

Il confronto mi lascia perplesso, non mi convince nella tua moneta la resa dei capelli e delle braccia, il volto del sovrano non appare reso in modo perfetto. Francamente non mi sento in grado di dare una risposta certa su un esemplare che, se autentico, varrebbe oltre 1000 Euro. D'altra parte non credo si possa dire di più esclusivamente sulla base di una valutazione a distanza e senza ulteriori verifiche in biblioteca.

Un saluto cordiale.
Giulio De Florio
 

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Note:
(1) Il bronzo neroniano fu coniato sia dalla zecca di Roma che da quella di Lugdunum; tuttavia le monete coniate da quest'ultima facevano terminare con un globetto l'apice del busto.
(2)La datazione è legata alla leggenda del dritto.
(3)L'aegis sul bronzo di Nerone è un attributo divino ipotecato da Minerva o da Giove utilizzato anche come contrassegno di zecca per Roma, così come il globetto lo era per Lugdunum.
(4)La ricostruzione della leggenda CLAVD è coerente con l'ipotesi di riconoscere la presenza di una D prima della C di CAESAR.
(5)Roma, rappresentata come dea guerriera nella posa convenzionale che la vede seduta su una corazza, circondata da scudi e da armi, è una tipologia molto popolare per l'epoca, ricollegabile al grande incendio da cui l'Urbe era stata colpita nel Luglio del '64 e alle opere di ricostruzione che ne erano seguite.
(6)La catalogazione della moneta lascia a desiderare:

  1. Infatti Cohen fornisce nella sostanza due alternative:
    • C277 in cui il tipo del dritto vede presente sul collo del sovrano un aegis ma la leggenda del dritto é ".. CLAVDIVS.." e non "..CLAVD..", come nella tua moneta; sul rovescio alla dea seduta a sinistra si accompagnano correttamente ma genericamente "plusieurs  boucliers" (diversi scudi);
    • C274 in cui nel dritto non c'é l'aegis, come nella tua moneta, mentre la leggenda è coerente con la tua moneta.
  2. BMC, molto puntuale nell'elencazione delle armi poste dietro alla dea, cataloga con i numeri 168, 169, 170 tre varianti della moneta, nessuna delle quali adeguata alla descrizione esatta della moneta in esame.
(7)Parazonium - Corta spada riposta nel fodero.
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