Roma, 30.3.2005
Egregio
Lettore,
di seguito
trascrivo i dati significativi pertinenti alla sua
moneta:
Zecca di
Roma - 4^ officina monetale, Denario1, 232-235 d.C.2,
RICIV/II
254c, C543, indice di
rarità (secondo il
RIC): "C"
D. IMP ALEXANDER PIVS AVG3. Alessandro Severo, testa a destra,
laureato, busto drappeggiato.
R. SPES
PVBLICA4.
La Spes muove a sinistra sorreggendo con la mano
destra un fiore e sollevando la veste con la mano
sinistra 5.
In altra
pagina di questo sito (cliccare
qui) troverà descritta una moneta molto simile
a quella di figura; le considerazioni fatte per
quella valgono anche per questa moneta, in
quanto le differenze si riferiscono solo ad alcuni
particolari marginali:
- la
diversa catalogazione, 254d invece che 254c, è
dovuta al busto drappeggiato e corazzato
sull'altra moneta e solo drappeggiato su questa;
- la
disposizione delle lettere della leggenda lungo il
bordo, è discontinua su quella mentre continua su
questa.
Concludo
osservando che le caratteristiche fisiche e di stile
della moneta appaiono compatibili con i conî d'epoca.
Un saluto
cordiale.
Giulio De
Florio
www.monetaromana.it
Note:
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(1) Il denario di Severo Alessandro pesava
in media attorno ai 2,9 g ma con una larga
dispersione dei valori attorno a questa media, la
maggiore concentrazione di peso era nella fascia
compresa tra 2,22 e 3,65g. Su 335 denari presi in
considerazione ad BMC, solo 1 pesava meno di 2,05g e
8 meno di 2,21. Il diametro si aggirava tra i 19 e i
21 mm.
(2) Solo in questo periodo Severo
Alessandro utilizzò, come leggenda del dritto IMP ALEXANDER PIVS AVG.
(3) IMPerator ALEXANDER PIVS AVGvstvs. Per
la sintesi storica su Alessandro Severo si rimanda
ad altra pagina di questo sito (cliccare
qui) oppure al riassunto cronologico
all'interno del sito francese, http://www.i-numis.com/rome/articles/alexandre/alexandre.html.
(4) La personificazione della Speranza
(iconografia basata sul profilo - di solito a
sinistra - della Kore arcaica o delle statue di
"Persephone", come suggerisce http://etext.lib.virginia.edu/kinney/small/n3.htm),
viene
di solito rappresentata nella monetazione romana
come leggiadra fanciulla che si muove a passo di
danza recando un fiore e sollevando la gonna.
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