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 Licinio e il Sole invitto
1.11.2004
Gent.mo sig. De Florio, 
le invio i dati della moneta:
Diametro min-max: 19-19,3 mm
Peso: 4 g (+/- 0.5 g)
Asse di conio (*): -135°
Colore/materiale: bronzo
Aspetto generale: molto scura 
Note ulteriori: /// 
Cordiali saluti.
 fig. 1
Roma, 13.12.2004
Egregio Lettore,
di seguito trascrivo i dati pertinenti alla sua moneta: 

Follis 1, zecca di Roma, 315-316 d. C., RIC VII/42, indice di rarità ...2
D. IMPLICINIVSPFAVG 3. Busto di Licinio laureato, drappeggiato e corazzato a destra.
R. SOLIINV I CTOCOMITI 4 . Il Sole radiato, in piedi a sinistra, solleva la mano destra, globo nella sinistra, chlamys di traverso sulla spalla sinistra. Segno di zecca, .

La ricerca effettuata nel web ha prodotto il seguente risultato:

  1. http://www.wildwinds.com/coins/ric/licinius_I/_rome_RIC_vII_042.jpg Attribution: RIC VII: 42 (R3) Date: 308-324 AD Obverse: IMP LICINIVS PF AVG, laureate, draped, cuirassed bust right Reverse: SOLI INVICTO COMITI, RS in exergue, C in left field, S in right field Size: 19.68 mm Weight: 3.2 grams Rarity: [Image] 8 Description: Beautiful and rare AE follis. Smooth surfaces and well centered. 
Un saluto cordiale. 
Giulio De Florio
www.monetaromana.it

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Note: 
(1) Il peso dichiarato della moneta di figura è compatibile col peso medio del follis del periodo che si aggirava intorno ai 3,5 g.
(2) Un difetto di conio rende problematica la lettura dell'esergo della moneta di figura; a mio avviso, la prima delle due lettere è certamente quel che resta di una "R" (che contrassegna la zecca di Roma), mentre non è certo che la seconda lettera fosse una "S" (come per la moneta del sito di wildwinds) e non invece una "T", corrispondenti, rispettivamente, alle officine monetali, "secunda" e "tertia". A seconda dell'officina, cambia il grado di rarità della moneta, da ritenersi, secondo il RIC, r4,  per la seconda officina ed r2, per la terza.
(3) IMPerator LICINIVS Pivs Felix AVGvstvs. In altra pagina di questo sito (cliccare qui) si è tracciata una sintesi storica della tetrarchia, dalle origini sino alla conferenza di Milano del gennaio-febbraio del 313, che aveva sancito la parità di culto tra la religione cristiana e quella pagana, ma sopra tutto, dal punto di vista politico, affermato l'alleanza tra Costantino, Augusto d'Occidente e Licinio, Augusto d'Oriente. La moneta di figura fu battuta dalla zecca di Roma due o tre anni dopo quella data, sia nel nome di Licinio che di Costantino, in una situazione politica caratterizzata da progressivo deterioramento. Costantino infatti, per contenere il potere di Licinio, aveva avviato con lui negoziati per la creazione di uno stato cuscinetto tra i due reami comprendente la Rezia e la Pannonia alla testa delle quali intendeva mettere Bassiano, suo cognato, una volta elevato al rango di Cesare. L'annuncio dell'elevazione doveva essere dato a Treviri il 25 luglio del 315, nella ricorrenza del primo decennale di regno di Costantino. Ma in quell'occasione Costantino svelò invece un complotto ordito contro di lui dallo stesso Bassiano e da Licinio che doveva trovare esecuzione per mano di Senecio, fratello di Bassiano. Seguì un periodo di guerra fredda tra i due regnanti con scambi di note diplomatiche, seguite dalla rottura finale che avvenne nell'agosto-settembre del 316 quando le zecche occidentali (Arles, Treviri, Roma, Ticinum) cessarono di battere moneta anche nel nome di Licinio e le operazioni belliche ebbero inizio. La moneta di figura fu battuta pertanto prima della rottura definitiva tra Licinio e Costantino.
(4) SOLI INVICTO COMITI. Per il culto solare si rimanda alle note in calce ad altra pagina di questo sito (cliccare qui).

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