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Licinio I e Giove Protettore
7.3.2004
Piccolo bronzo del peso di poco più di 2 gr, diametro di 1,8 cm, spessore 1 mm, in oricalco (lega non ferro-magnetica), di colore marrone chiaro nei rilievi e marrone scuro nel resto, con asse di conio a ore 12. Al diritto è leggibile la legenda IMP (4 lettere poco leggibili ma forse CONS) LICIN LICINIUS PF AVG e al rovescio IOVI CONSERVATORI, con X e III nel campo e SMAL (più un altra lettera illeggibile) in esergo. Il retro a parte la scritta in esergo è praticamente identico a quello della moneta di Martiniano 5103 fotografata nel "Montenegro".
 fig. 1
Roma, 26.3.2004
Egregio Lettore,
di seguito le fornisco gli elementi che mi è stato possibile raccogliere sulla sua moneta:

Follis di bronzo, zecca di Alessandria d'Egitto, RIC28, 321÷324 d.C.1, grado di rarità "r" (v. scala)
D. Busto radiato, drappeggiato e corazzato a destra di Licinio I. IMPCVALLICINLICINIVSPFAVG2.
R. Giove in piedi a sinistra, clamide sulla spalla sinistra, si appoggia ad uno scettro con aquila, Vittoria su un globo nella mano destra; a sinistra aquila a terra che sorregge una corona; a destra prigioniero. IOVICONS  ERVATORI3. Marchio di zecca:
4

La moneta fu coniata nel periodo che precedette lo scoppio, nel giugno del 324, della seconda guerra tra Licinio e Costantino I per la supremazia sull'impero, guerra che si concluse a settembre dello stesso anno con la sconfitta di Licinio e la vittoria del suo antagonista, che rimase sovrano unico degli imperi d'Oriente e di Occidente.
La zecca di Alessandria che, con la morte di Massimino Daia nel 313, era passata sotto il controllo di Licinio, tra il 321 e il 324 batté monete della stessa tipologia monetale di figura, nel nome di ciascuno degli Augusti e Cesari del tempo (v. nota (1), nel segno quindi di una ritrovata concordia politica generale. In questa luce trova giustificazione l'osservazione del lettore sulla coniazione, nel nome di Martiniano5, di una moneta praticamente identica a quella di figura.
In realtà la concordia politica a cui si accennava si rivelò presto un espediente tattico: Costantino, dopo la prima guerra civile, che aveva visto sul fronte opposto gli stessi due antagonisti, aveva semplicemente rimandato la resa dei conti a causa dei problemi che aveva alla frontiera germanica e Licinio, in posizione difensiva rispetto al rivale, aveva accettato di buon grado la pace, anche se al prezzo di sacrifici territoriali che gli avevano lasciato tuttavia il governo dell'Oriente, dell'Asia, della Tracia, della Mesia e della Scizia minore. Dopo la sconfitta del settembre del 324, a Licinio fu temporaneamente risparmiata la vita per intercessione di Costanza che era ad un tempo moglie di Licinio e sorella di Costantino. Nel 325 tuttavia Licinio fu accusato di tradimento e di complotto con i Goti e quindi decapitato. La morte di Licinio travolse anche la sua famiglia; infatti Licinio II, suo figlio naturale, che nel 317, a soli quattro anni di età, aveva rivestito il consolato in tandem con Costantino, alla morte del padre, fu ridotto in schiavitù per essere alla fine giustiziato nel 336.

Ho ricercato nel web monete di tipologia simile o identica che di seguito elenco per opportuna informazione:

  1. http://www.chijanofuji.com/Licinius.html 19.73mm, 3.37g (classificazione RIC 28)
  2. http://myron.sjsu.edu/romeweb/RCOINS/licin/c2r.htm (classificazione RIC 28)
  3. http://www.cgb.fr/monnaies/vso/v09/gb/monnaiesgb763d.html zecca di Alessandria ma diverso marchio di zecca, 19 mm 3,51 g (classificazione RIC 10)

  4. http://www.cgb.fr/monnaies/vso/v09/images/image49ab.html
  5. http://www.lotn.org/~calkinsc/coins/licinfol/licinfol.html zecca di Nicomedia, immagine molto chiara

  6.  
Un saluto cordiale. 
Giulio De Florio
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(1) Augusti nel periodo furono: Costantino I, Licinio I, Martiniano. Cesari nel periodo: Crispo, Licinio II, Costantino II.
(2) IMPerator CLavdivs VALerivs LICINianvs LICINIVS Pivs Felix AVGvstvs.
(3) IOVI CONSERVATORI, cioè, "a Giove protettore", sottointeso dell'Augusto o, se vogliamo, degli Augusti. Sul significato di "conservator" non c'è unanimità di pareri tra gli studiosi. Il RIC riporta l'opinione di A.D. Nock, secondo il quale gli  appellativi, "comes" ("Soli Invicto Comiti", presente su alcune monete del periodo) oppure "conservator", come in questa moneta o altri ancora come "custos", "propugnator", ecc.,  alludono ad un particolare tipo di rapporto tra il sovrano e la divinità in cui alla seconda viene assegnato un ruolo protettivo nei confronti del primo; Aföldi, altro studioso di numismatica, sostiene invece che nel periodo storico cui la moneta si riferisce il Pantheon romano era ormai ridotto allo stato di "lacchè"  dei sovrani regnanti.
(4) Il marchio di zecca in esergo va letto così: SM (Sacra Moneta), AL (ALexandria), B (2.a officina). I due gruppi di lettere nel riquadro destro della moneta svolgono verosimilmente un ruolo funzionale al controllo di produzione della zecca, attuato tuttavia con modalità di cui non si conosce il meccanismo.
(5) Martiniano, già "Magister Officiorum" di Licinio, nel 324 era stato creato Augusto per contrastare l'offensiva di Costantino dopo che questi aveva battuto Licinio nella battaglia di Adrianopoli (città dell'attuale Tracia turca) e conquistato Eraclea. Dopo la successiva battaglia di Crisopoli (città posta sul versante asiatico del Bosforo), il 18 settembre del 324, Martiniano era stato catturato e cinque giorni dopo giustiziato.
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