A questo punto, cerco di ricostruire tutto il topic precedente. Avevo notato l'esistenza di piccoli bronzi della dimensione di un denario (o poco meno) che spaziano da Traiano a tutti i
Severi, e forse anche oltre; diritto e rovescio sono,
per lo più, del tutto corrispondenti ai denari autentici.
Per quanto mi risulta, i pezzi in mio possesso sono in bronzo e non in mistura. Infine, nel giugno 2008 è comparso un articolo a firma di Giancarlo
Mazza e Giovanni Tredici, su
TICINUM, anno IX, n. 23, dal titolo: Denari imperiali in bronzo. Ne riporto la parte centrale:
"
Cohen le definisce Médailles de petit bronze ou deniers faux antiques, ma la definizione di antichi denari falsi appare francamente azzardata. Il termine usato nella lingua tedesca di
ABSCHLAG (ridotto), che gli inglesi traducono in OFFSTRIKE (fuori conio o fuori battuta)
per indicare questo tipo di
moneta, fa presumere che la sua emissione è forse dovuta ad errori, a prove, a coniazioni d'emergenza o a necessità locali ma, ad un attento esame, si è giunti alla conclusione che queste coniazioni furono intenzionali, e che circolarono regolarmente come monete, probabilmente in ambiti ristretti, in sostituzione o ad integrazione della produzione di denari, e più tardi di
antoniniani, peraltro ampiamente nutrita.
Alcuni autorevoli autori suggeriscono una circolazione di questi esemplari lungo il
limes, con una possibilità di spesa e di cambio con lemonete codificate nei sistemi monetali esistenti, secondo le epoche e le diverse riforme. Non bisogna quindi commettere l'errore di considerare queste monete falsi d'epoca o suberati. Le emissioni in questione trovarono ampi spazi con Traiano e Adriano, ma proseguirono nella loro funzione
per tutto il II e il III secolo..."
Posto ora uno pseudo-denario di Settimio Severo, del tipo FUNDATOR PACIS (C205,
RIC 265);
la qualità è davvero molto buona. Pesa 1,9 g e misura 18 mm. Ecco il D.