Hi, Joe Sermarini! I'm mischievous and don't respect rules!

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I'm mischievous, my dear friends, and don't respect rules. Now, I'm not speaking of numismatics, because man lives not only of coins!
But this discussion would also be a playful introduction about the coins of colonial Chiloé (and in fact I immediately issued a first discussion on this topic). 
I hope it becomes a playful introduction to my epitaph.   

Dedicatorie:
A Incuso, che da un paio di settimane è sempre presente sul FAC, tanto di giorno come di notte, dedico un premio starordinario di fedeltà! 
Ai ramarri di forum contrapposti, invitandoli a scaricare altrove la loro bile e a non romperci più le castagne! 

Stassera (ormai iersera) è venuto un caro amico ed insieme a mia moglie abbiamo festeggiato l' "ultima cena". E' vero che Gabriele dice che sono egoidolatra, ma, per carità!, non arrivo a tanto. Ultima cena nel senso che, in tre, abbiamo mangiato e ci siamo scolati, con ordine sparso:
- 6 etti di salame
- 3 etti di mortadella (non è un riferimento a Prodi!)
- 1 bottiglia di Prosecco di Vadobbiabene
- 2 astici e 14 gamberoni
- 2 etti di galantina di porco (non è un riferimento a Berlusconi!)
- 4 etti di salmone affumicato norvegese
- 1 bottiglia di Santa Helena Concha y Toro, vendemmia 1971
- quantità imprecisata di Coquilles Saint Jaques
- 3 porzioni abbondanti di raviolini al plin con sugo di formaggio Castelmagno e barbera
- 1 bottiglia di barbera Conterno Riserva 2003
- 5 bale d'asu (io ne ho mangiate 3, mia moglie ed il mio amico uno cada uno) con lenticchie
- 1 bottiglia di nebbiolo Cantina di Neive 1997 (deludente)
- cazoulet provenzale (zuppa di fagioli bianchi, borlotti, ceci, cotenna, nervetti, piedini di porco, il tutto con abbondante strutto
- altra bottiglia di nebbiolo (Cantine Oddero, vigna Santa Maria del Bricco di san Biagio, vendemmia 1991 - decisamente meglio del precedente)
- capitone alla brace con nuvolette di polenta saracena
- sorbettino di limone
- arrostino leggero di agnello con erbette aromatiche
- 1 bottiglia di barolo (Vigna La Rosa, Fontanafredda, annata 1973 - eccellente annata!)
- 1 ruota di formaggi misti delle Alpi Marittime
- dolce Mont Blanc (un morbido zuccotto di castagne e panna ricoperto di tiepida cioccolata amara)
- 1/2 bottiglia di Barolo chinato (Teobaldo Cappellano di Serralunga d'Alba)
- sfogliatine caramellate di Giuda al cardo amaro (non è un riferimento ad Incuso)
- 1 bottiglia di Passito di Sagrantino di Montefalco (annata 1979)
- grappe come Dio comanda ed altri liquorini vari
- caffé al ginseng (senza zucchero, perché siamo tutti a dieta)

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O voi di altri fora che vi state scannando: mettetevi tranquilli che di voi non parliamo (anche perché di voi nun ce ne frega na minchia!)


Dicevo che abbiamo celebrato l' "ultima cena", non perché mi credo di essere Nostro Signore (non sto alludendo a Berlusconi, ma all'altro, quello che sta sopra le nuvole), bensì perché da domani sto in dieta preanestesia e, sentendo quello che dicono quelli che ci sono passati prima, per un bel po' di tempo, niente fiorentine, niente stinchi di maiale, niente cosciotti di porco, perché pare che per un bel po' di tempo le ganasce non funzionano mica...
Giuseppe, che gli hanno cavato un bel neuroncino simile al mio, è da tre mesi che va avanti con pappine che magna con la cannuccia. La sua gentil consorte, gli ha anche fatto assaggiare diversi tipi di omogeneizzati della Chicco, della Buitoni e pure della Nipiol.
Mi dice, Giuseppe, che ora capisce benissimo lo scontro generazionale. Con le schifezze che gli abbiamo fatao magnà ai nostri pupi, quando poi crecsono scaricano su di noi tutto lo schifo che hanno accumulato quando infanti!
Mi dice, Giuseppe, che ora ha capito che se, anziché gli omogeneizati, facessimo mangiare ai nostru pupi spaghetto co' pomarola e fiorentine al sangue, crescerebbero con una visione positiva della società.
Giuseppe è socio-antropologo, laureato a Trento. Una volta era impegnato e credeva che un giorno avrebbe cambiato la Società; ora si è imborghesito e di quando in quando cambia compagna. Comunque gli è rimasta la voglia di cambiamento.

Dicevo che abbiamo celebrato, da domani, dunque, la dieta che mi hanno imposto dalla clinica.
Un po' fetenti, sono, però. 270 euro al giorno di extra per avere una camera singola con accompagnatore, e ora, che ho già consegnato il numero della carta di credito, solo ora mi vengono a dire che la gatta non la posso tenere! Niente gattina! E' na coglionata!, na coltellata nella schiena! Ma guardatela la mia gattina quant'è bella!

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Non so perché, mi gira un po' la testa. Saranno le medicine che prendo. Ma se ci metto sopra un bel grappino va molto meglio.

Hip!

Gli è che con mia moglie ci siamo ricordati della messa che si celebra ad Achao, la notte di Pascua.
Ma che c'entra la messa di Pasqua a Natale?
Non c'entra nulla!
Manco centrano, nel nostro forum, che dei coglioncini di altri forum vengano qui a farsi le loro polemiche e battaglie del cavolo! Eppure vengono e se le fanno! Che il diavolo se li tenga tutti in gloria!
Loro rompono i coglioni? e allora io ve li rompo parlando della messa di Pasqua ad Achao...

Dunque, inizia un po' come tutte le messe, verso le otto di sera. Ad aprile, ad Achao è inverno. Piove, fa freddo, tira il vento. Però la ciesa di Achao è bella. E' mica come qui, che in chiesa ci si va perchè c'è la messa... Ad Achao si va in chiesa perché ci si va, e basta. Ci vanno i ragazzini per evitare la pioggia, ci vanno i fidanzatini per sbaciucchiarsi, ci vanno i cani perché nessuno li caccia via. Il prete dice che la chiesa è la casa di Dio e che siamo tutti in confidenza. Non è un luogo lugubre, come qui, ma sereno: li ci si incontra, non importa se si crede o se non si crede: ecco, la chiesa, per noi di Achao, è casa nostra.

Dicevo che verso le otto inizia la messa. E' un po' come tutte le messe. Il prete dice le cose che deve dire: dovete volervi bene, dovete sapere perdonarvi, dovete aiutare i poveri e i malati, dovete votare per la DC, dovete santificare le feste... insomma, tutte 'ste cose che dicono i preti.
Beh, allora - direte voi - che ci sta' di diverso dalle nostre chiese?
Di diverso, per esempio, ci sta che nella chiesa di Achao si canta e si balla:

http://video.google.it/videoplay?docid=-7544718341769814742&ei=vfpDS9KKLqOI2wKHp4GyDg&q=quemun&hl=it#

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Mi brucia lo stomaco, non so perché... non posso neppure prendere un alka seltzer, che me l'hanno proibito (niente acetilsalicilico negli ultimi dieci giorni... che barba!).

Allora, dicevo, verso le otto inizia la messa del sabato santo e, all'inizio, è una messa come le altre. Comincia a cambiare all'offertorio. Lì, tradizione vuole, che ogni persona offre gli oggetti del suo lavoro quotidiano. E comincia la processione dentro la chiesa. Ci sta il contadino che porta un giogo e la massaia con il mattarello, il pescatore con un remo e il falegname con la pialla. E c'è chi porta una falce, chi un'ancora, chi una scala, chi un flauto. Io vado con la mia figlioccia, che è un po' come la luce dei miei occhi, e portiamo le sue protesi.

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Quando finisce l'offertorio, sono già le dieci, o anche di più. Allora passa tra i banchi mia cugina Josefina, che fa un po' da sacristana, e le sue figlioccie, offrendo fette di panettone, cioccolata calda, caffé, ma anche liquorini (non molto forti) di menta o di mirtillo. Padre José Andrade, il parroco, comparte con tutti noi.
Poi si spegne ogni luce, non solo nella chiesa, ma anche nella piazza antistante, e si accende una grande candela pasquale. Per un po' si resta in silenzio, nel buio, a riflettere. Poi uno alla volta (ma saremo in trecento!), ci avviciniamo al candelone pasquale, ognuno con una sua candela in mano, e l'accendiamo. Quindi usciamo tutti in processione a fare il giro della piazza e, se il tempo lo permette e non piove, anche per le strade di Achao, tutte con i lampioni spenti.

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Finalmente ritorniamo in chiesa, che si riempe di mille riflessi di fiammella.
Infine arriva la mezzanotte! Improvvisamente si accendono tutte le luci nella chiesa, ma anche nella piazza, e le campane suonano a festa. Allora il Cristo, che il venerdì precedente era stato coperto da un panno viola, viene scoperto e si fa festa, e nuovamente si serve panettone, cioccolata e caffelatte (non più i liquori) e ci si abbraccia: non importa se uno ha fede o non ha fede. O forse tutti abbiamo una grande Fede, ma quella vera, con la F maiuscola, quella che i Picchiatelli non possono capire, perché sono soffocati dal loro povero bigottismo...

Ed ecco che in chiesa inizia la festa. Cristo è risorto! Non importa se era un vero Dio, certamente fu vero Uomo ed il suo messaggio è quanto di più grande sia mai stato formulato. "Ama il prossimo tuo come te stesso, e poi fai tutto quello che vuoi, perché sarà a fine di bene!", che Cristo disse citando il Talmud, un concetto fantastico, anche se spesso la seconda parte della frase non viene citata perché spaventa....
"Deposuit potentes de sede et exaltavit humiles", che spaventa ancora di più!

Ormai sono le due di notte, ed ognuno se ne torna a casa: chi a piedi, chi a cavallo, chi a remi...

Con mia moglie stiamo ricordando e allora mi viene una nostalgia della mia isola che mi mozza il respiro e mi gonfia gli occhi...

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Don't be angry, Joe!
It is true that all this has nothing to do with coin collecting, but man lives not only of coins....

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Achao, dominata dalla sua Chiesa indigena, interamente in legno, degli inizi del XVIII secolo:

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Il suggestivo interno....

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Il tabernacolo, della scuola gesuitica del secolo XVII

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La Virgen de los Poyas, ora Virgen de Loreto, di scuola Quitena dell'inizio del XVII secolo

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Il tenerissimo Bambino Gesù della Cappella di Alao (Achao), opera di scuola indigena del XVII secolo

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Virgen de los Dolores, opera indigena dell'inizio del secolo XVIII, esempio di fede struggente, conservata nella cappella di Apiao (Achao)

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La cappella di Apiao (Achao), architettura religiosa indigena del XVIII secolo. Dietro, il vulcano Chaitén ininterrottamente in eruzione già da oltre due anni!

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Isola di Chuit: ragazzine che celebrano la confermazione.

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Isola di Caguach (Achao). Immagine lignea del Nazareno (sec. XVI), forse la più intensa ed emozionante immagine religiosa del continente sudamericano, assai venerata (ho fatto voto che al 30 di agosto, celebrazione del Nazareno di Caguach, non importa come, ma riuscirò ad andarci!).

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Caguach: la processione del Nazareno, parziale cristianizzazione di una più antica celebrazione religiosa indigena.
Ma al posto d'onore non ci sta il Nazareno, ma la dea Pinkoya, rappresentata da una ragazzina sotto un arco di fiori....

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L'interno della chiesa di Castro, interamente costruita in legno come tutte le chiese del Chiloé, patrimonio dell'umanità

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Bimbi davanti alla chiesa di Aldachildo, anch'essa dichiarata patrimonio dell'umanità. I bambini sono uguali ovunque (checchè ne dica qualcuno....)



PS) Oggi, 6 gennaio, contrariamente agli anni scorsi, i Re Magi non sono potuti arrivare in Italia. Sono stati fermati alla frontiera, in quanto extracomunitari.

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La chiesa di Colo, secolo XVIII, anch'essa patrimonio dell'umanità

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La chiesa di San Juan, anch'essa dichiarata patrimonio dell'umanità

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Nella chiesa di Tenaun, anch'essa patrimonio dell'umanità, come in tutte le altre chiese del Chiloé si conservano opere indigene che esprimono una devozione tanto semplice, quanto profonda....
.... incomprensibile per i Picchiatelli.... (se qualcuno ci vede un'allusione a Picchio, è assolutamente in malafede...      )

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La chiesa di Quicavì, una frazione strettamente vincolata alla magia indigena, ed un gruppo di bambini davanti alla chiesa (sec. XVIII) la cui architettura lignea è molto particolare...

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La piccola chiesa di Llingua, assai bella. che si trova proprio di fronte al porticciuolo di Achao: si raggiunge in appena 15 minuti di navigazione....

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Ed ecco Achao, il mio paesino. Panorama generale, il mercato sulla spiaggia, campagna e mare sempre intimamente mescolati...