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Author Topic: Tre Magno Massimo fra cui un R3 ..... Mentre a Roma discutono Sagunto è presa !  (Read 1379 times)

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Offline gigi1961

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Cari Amici di FAC , ecco su un' Asta per corrispondenza ( InAsta ) 3 Magno Massimo ( 1329 , 1330 e 1331 ) ... Del primo non ne parlo , ma il terzo per chi la preso è un affare ad €. 150 ! E' sicuramente R3 ed un pezzo simile su V-Coins ( http://www.vcoins.com/ancient/royscoins/store/viewItem.asp?idProduct=1135 ) è ad oltre €. 600 ! Mentre a Roma il Senato discute , Sagunto è presa ! Come sapete io da tempo non compro più nulla , spero che l' aggiudicazione sia rimasta in Casa cioè agli Amici di FAC . Di Magno Massimo coi Votis ne conosco in numero di meno di due mani ed è più raro ad esempio del Denario Cornuficia . Pertanto per gli appassionati del Tardoimpero è un buco difficilmente colmabile .... Sarebbe ancora più raro il 1329 concessione che Teodosio II° avrebbe fatto in un breve periodo di pace a Magno Massimo . Se ne conoscono prima di questo solo 2 cioè in mano ad un Privato ( non sono ahimè io ... ) ed in un Museo all' Aja !   

Offline antvwala

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Mmmmm.... quando mi arriverà, ti dirò cosa ne penso, e cioé se ho fatto o non ho fatto un buon affare!
In quanto ai prezzi di Vcoins, qualche tempo fa vidi una quotazione della patata di una Ministra dell'Educazione di un Paese europeo, totalmente fuori mercato.... manco fosse stata una patata novella!

Antvwala

Offline gigi1961

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Caro Antv , complimenti per l' acquisto . Perchè se così dubbioso per l' affare che hai fatto ?

Offline antvwala

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Te lo spiego a voce domenica, in occasione della Convention Nazionale del FAC.....

Antvwala

Offline gigi1961

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Caro Antv , non so se tu abbia acquistato o meno il Magno Massimo e/o sia o meno un " contaballe " , tuttavia su FAC grazie anche a Te sono comparse molte interessanti discussioni , anche controcorrente ! Mi riferisco ad esempio che questo Sito è stato il primo a mettere in seria discussione i Nummi di Avito ! E' chiaro che in questa stagione non c' è alcuna Convention degli Adepti di FAC , ne penso potrà mai esserci .... se non in occasione di incontri come a Vicenzamonete o Veronafil . Tuttavia non riesco a comprendere le tue perplessità sui Votis di Magno Massimo .... Un parere invece sul primo dei tre il terzo , scusate il bisticcio , ad essere conosciuto ....

Offline antvwala

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1) Posso garantirti che sono un contaballe garantito DOCG, con tanto di certificazione UNI 3004!

2) Non ho nessuna perplessità sui Votis di Magno Massimo! Inasta è pure una casa d'aste che offre importanti garanzie, al cliente, il che non vuo, dire che siano al riparo di errori.... Tre anni fa acquistai un lotticino di 6 follis contromarcati per la Sicilia in nome di Ercalio. Trattandosi di lotticino, l'immagine era scadente. Nella descrizione, si parlava di contromarca su follis di Anastasio, Giustino e su un asse di Domiziano. Quando li ricevetti, quello che avrebbe dovuto essere un asse di Domizione, era un follis di Giustino. Sui lotti non è ammessa la restituzione. Ciò non di meno, lo segnalai e immediatamente mi risposero di restituire il lotto e, non appena lo feci, mi rimborsarono il costo del lotto, quello della commissione, e le spese postali. Questo è il comportamento di una casa d'aste seria. L'errore è sempre possibile, e non compromette la serietà e l'immagine di una casa d'aste, purché sia sporadico e purché dimostrino di rispondere in un'ottica di garanzia per il cliente: ciò che è stato fatto da Inasta.

3) Mettere in discussione i nummi di Avito non significa negarne l'esistenza. Gli esempi presentati dal RIC sono bufale. Altri apparsi sul meracato come nummi di Avito sono tranquillamente riconducibili a Teodosio II, Onorio o Valentiniano III. Ve ne sono altri ancora, tra i quali qualcuno postato da Angelo su lamoneta.it, che secondo me merita di essere collocato in "attesa di giudizio", ovvero in attesa di trovare qualche esemplare che sia davvero leggibile e sulla cui autenticità si possa essere certi. Personalmente sono abbastanza propenso a credere che Avito abbia coniato del bronzo, per la valenza politica di tale emissione, ma che purtroppo per nessuno dei bronzi conosciuti e attribuiti ad Avito abbiamo certezza circa la correttezza dell'attribuzione. Tra gli esempi a suo tempo postati da Angelo, alcuni li escluderei, ma per altri, invece, manterrei, quanto meno, il dubbio che possano davvero essere di Avito.

4) Che una discussione sia "controcorrente", non vuol certamente dire che sia corretta! Ma è grazie elli discussioni controcorrenti che il pensiero e la conoscenza possono crescere. E' questo il senso della mia firma "La fede è più forte dell'evidenza, quindi è un ostacolo alla ricerca della verità" che ha scioccamente offeso alcuni dirigenti lamonetiani: lungi da me voler essere irriverente verso la Religione! E, sebbene sia spesso sfottente nei confronti di padre Picchio, provo per lui simpatia, poiché è una persona coerente con le sue idee e che ha il coraggio di difenderle: dote ormai molto rara! Non mi piace la fede, quando si basa sul dogma, poiché il dogma non ammette il dubbio, e per me è il dubbio la molla fondamentale che permette di crescere nella conoscenza. Sono innamorato del pensiero di Cristo, che ha anticipato di millenni l'evoluzione del pensiero umano: ma non potrei mai essere cristiano, in quanto i cristiani (non importa se cattolici, evangelici o ortodossi) fondamentano la loro fede sui dogmi, che escludono ogni dubbio ed ogni ricerca della verità. La ricerca della verità ha nel dubbio la sula culla, e corrisponde precisamente al nostro tentativo di superare il dubbio e di trovare una risposta. Cristo è stato il più grande di tutti i pensatori ebrei (almeno è così che la vedo io): nato ebreo, ha vissuto da ebreo è morto da ebreo e non ha mai voluto non solo creare una nuova religione, ma neppure mettere in discussione l'essenza dell'ebraismo e l'insegnamento della Torah e del Talmud. Ecco cosa amo del giudaismo: l'assenza di dogma che si trasforma in tolleranza e apertura al dialogo. Anche nella più ortodossa delle Yeshivah, mai verrà represso un dubbio o considerata scandalosa una affermazione, anche se è contraria alla Torah: ma verrà analizzata e discussa.
Tutto questo sembra fuori tema, ma non lo è: è terribile constatare come anche nella numismatica esista una ortodossia basata sui dogmi e quanto possa trovare ostacoli colui che contraddice i dogmi! Non ha importanza se la sua contraddizione è sbagliata: comunque permnetterà di crescere nella conoscenza.
Con buona pace del Reverendo Picchio che se invece di scandalizzarsi per la mia firma, mi avesse chiesto di spiegarla, l'avrebbe compresa e, forse, addirittura condivisa....


Antvwala

Offline gigi1961

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Caro Antv , bellissima discussione ! Anche io non credo ai dogmi ..... Ne approfitto per avere la Tua opinione su due bronzetti cioè il pezzo N° 1329 di InAsta rarissimo ma andato stranamente invenduto ed il Teodosio II° con monogramma attualmente su eBay . Grazie .

Offline antvwala

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Ciao Gigi: concordo con te che non era una moneta da restare al palo!
Direi che le tre R con cui è stata messa in vendita si InAsta potrebbero starle strette. Ma questo de la rarità, tutto sommato, non è un tema di grande interesse. Lo è, invece, la valenza politica di questa emissione costantinopolitana.
Magno Massimo è un usurpatore che si è imposto in Hiberia ed in Gallia: qualche anno più tardi occuperà Milano e obbligherà Valentiniano II a riparare a Tessalonica, con la madre Giustina, conosciuta rompiballe, e la sorellina Gallia, una splendida lolita sedicenne. Giunto a Tessalonica, Valentiniano chiese l'aiuto di Teodosio, offrendogli in cambio la madre che glie la presentò in abiti succinti: ma Teodosio gli mostrò la mano destra chiusa a pugno, con il solo dito medio sollevato. Fu in quel momento che sopraggiunse Gallia che era appena uscita dalla doccia e si copriva tette e patata con un piccolo asciugamano: sorpresa dall'inattesa presenza di Teodosio, per lo stupore la giovanizzima Gallia lasciò cadere ai suoi piedi l'asciugamano. Teodosio l'osservò con notevole interesse, le fece segno che si girasse di spalle, ed il suo entusiasmo crebbe vedendole la rotondezza delle pallide natiche. A questo punto Valentiniano sorrise, comprendendo che ormai l'alleanza con Teodosio era fatta. Ed infatti l'unica cosa che Teodosio chiese al suo futuro cognato, prima di recarsi nella doccia accompagnato questa volta da Gallia allo scopo di migliorare la reciproca conoscenza, fu che facesse sparire quella logorroica di Giustina. Così fu e Magno Massimo perdette il regno e pure la testa, grazie alla bellezza del deretano di Gallia.
Ma questo era ancora tutto da venire!

Torniamo al 384.
L’impero, appare diviso in tre parti: Gallia, Hispania e Britannia governate da Magno Massimo, insediato a Treviri; l’Italia, l’Africa e le province Illiriche governate (ma solo nominalmente) da Valentiniano II; l’Oriente, che comprende anche l’Egitto, saldamente nelle mani di Teodosio e del figlioletto Arcadio. Teodosio deve accettare, anche se molto a malincuore, il fatto compiuto di Magno Massimo, in quanto non può fidarsi ancora delle proprie legioni costituite prevalentemente da mercenari barbari. Magno Massimo, che dimostra di essere un governante accorto, può invece contare sulla fedeltà delle suoi soldati, anche se meno numerosi.
Il reciproco riconoscimento tra l’imperatore di Treviri e quello di Costantinopoli viene anche ratificato nell’aspetto monetario. Infatti, a Treviri Magno Massimo fa coniare un aureo a nome di Teodosio, mentre quest’ultimo fa lo stesso a Costantinopoli, dove viene coniata una maiorina (Virtvs Exerciti) a nome di Magno Massimo: giustappunto quella proposta su InAsta. Due sole emissioni, entrambe rarissime che dimostrano quanto deboli fossero i rapporti tra i due augusti.

Quindi il lotto 1329 apparso su InAsta certamente andava annoverato tra il meglio tra tutto quanto proposto. Ma è rimasto al palo. (Ci credo, perché non avrei nessuna ragione per non crederti, ma non me lo sarei mai immaginato che restasse invenduto! E' la seconda volta che riesco a vedere questa moneta, pur avendo un archivio importante relativo a quegli anni.).

Chiedi perché. Due risposte possibili:

1) Dubbi sull'autenticità della moneta, la cui esistenza, effettivamente, è controversa: ma a quel prezzo valeva la pena rischiare, stante la serietà del venditore;

2) La coglionaggine di un collezionismo disposto a pagare 5.000 euro per un comune aureo di Nerone, magari esteticamente bello, ma privo di una storia alle sue spalle, e non è disposto a pagarne 300 per una moneta con un interesse storico così rilevante!

Antvwala


PS) circa il Teodosio II sul noto sito, mia cugina mi chiede di lasciar perdere e di non parlarne....

Offline pippo72

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Probabilmente la moneta prima di essere sottoposta a... chirurgia estetica non era neanche della zecca di costantinopoli, e questi sperano di piazzarla grazie ad una foto così misera.

Offline antvwala

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E' una possibilità. Tuttavia i gestori dell'asta dovrebbero comprendere che chi comprasse questa particolarissima moneta non sarebbe uno sprovveduto, ma la studierebbe con molta attenzione...
Comunque non per nulla l'ipotesi 1) ha preceduto l'ipotesi 2)....

Offline gigi1961

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Una domanda ai Foristi : il pezzo in discussione secondo Voi è ancora acquistabile ? Se sì qualcuno di Voi perchè non la compera ?

Offline antvwala

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Una domanda ai Foristi: il pezzo in discussione secondo Voi è ancora acquistabile?
Sì!


Se sì qualcuno di Voi perchè non la compera?
Perché l'ipotesi 1) precede l'ipotesi 2)....


Antvwala

 

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