Come mi aspettavo c'è stata un' interessante replica, che riporto integralmente:" Spiace che le mie considerazioni siano state interpretate dai gentili membri del
Forum in senso diametralmente opposto a quello che esse intendevano avere. Forse sarò stato troppo "ermetico" e reticente io, o forse i lettori non avevano approfondite conoscenze in materia. Non importa: ringrazio tutti degli insulti gratuiti e provo a chiarire, spero definitivamente, il mio pensiero.
Anzitutto non sono un "collettivista" di estrema sinistra ma al contrario,..un "privatista" di destra, quindi nessuna avversità alla proprietà privata, che invece adoro ! Non sono neanche un impiegato pubblico, ma una persona benestante che non deve dipendere da nessuno, tantomeno dallo Stato.
Ciò che intendevo significare è solo il fatto che chi colleziona
monete antiche in
Italia deve (o dovrebbe)
per forza sapere quale è (purtroppo) la situazione reale, e non meravigliarsi quindi dei sequestri eseguiti dalle autorità preposte, delle persecuzioni ai collezionisti, delle interpretazioni malevole e di tutto il resto, ma cercare di adeguarsi ad essa, evitando guai se possibile (cosa
però assai difficle), in quanto se non si è masochisti, nessuno ama soffrire....
E' purtroppo dalla
fine del XIX sec. che in
Italia si sono via via susseguite legislazioni in materia archeologico-numismatica sempre più restrittive
per i privati, ed ancor più severe sono sempre state (e continuano ancor oggi ad essere) le applicazioni pratiche di tutti i giorni e le interpretazioni di tali leggi. Perchè tutto questo ? I motivi sono molteplici, storici, economici, ideologici, culturali etc., ma i principali sono due e cioè : A) la concezione filosofica dello Stato Etico, di hegeliana
memoria, teoria che prende piede in quegli anni e che costituirà poi la genesi profonda dei totalitarismi che hanno funestato il XX sec., teoria che concepisce uno Stato-Padrone (sia esso inteso come Nazione o come Popolo), totalizzante e totalitario, uno Stato che deve guidare il singolo individuo e le masse in tutti gli aspetti della
vita, e ai cui interessi superiori tutto deve essere funzionale, compresi anche gli aspetti più personali e intimi dei cittadini. Ed infatti la prima vera legge completa in materia, quella del 1939, da noi appare sotto il Fascismo e non è un caso, anche se nel 1909 vi era stato un precedente tentativo parziale. Inoltre questa non tanto democratica ideologia nel dopoguerra è tornata comoda ai
nostri due maggiori partiti dell'epoca (che avevavo concezioni non molto dissimili)
per continuare allo stesso modo pur essendo tornata la democrazia. B) La lobby del mondo accademico-universitario in materia di
Archeologia, non solo ha più o meno seguito quella concezione totalitaria, ma costituendo essa stessa una casta chiusa, ha sempre meno nel tempo accettato il fatto che dei privati, e quindi dei non addetti ai lavori, potessero occuparsi di queste oggetti o peggio ancora collezionarli, e ciò anche nel caso di semplice passione e non di scopi lucrativi o venali. Basta leggere una qualsiasi rivista di
Archeologia per rendersi conto di cosa si pensa oggi nel mondo accademico della nuova legge, ritenuta addirittura troppo permissiva
per i privati !!!!
Per questi signori infatti sia che voi abbiate in casa un decadramma firmato di Siracusa, un aureo romano di Saturnino oppure solo uno scassato rottame in bronzo del Basso Impero
Bizantino in condizioni B, o anche ferraglia di qualunque genere è la stessa identica cosa;
per loro la più infima e consunta monetina prodotta in milioni di esemplari è pur sempre un bene di "altissima rilevanza storica" e di "rilevantissimo valore"....... (Continua nel prossimo post)