Qualche riflessione in
libertà (il linguaggio altamente scientifico delle argomentazioni seguenti lo conferma
).
I denari repubblicani sono sostanzialmente più complessi da "leggere" rispetto a quelli imperiali, il che è coerente con il fatto che avessero un target molto più ridotto e di cultura media superiore. La simbologia imperiale, normalmente, è di una semplicità imbarazzante: da una parte c'è la faccia di quello che comanda, dall'altra parte una bella
virtù da associare... se uno non sa leggere né capire bilance, cornucopie e simili, pazienza: c'è la faccia di cui sopra (a volte una vera opera d'arte, capace di trasmettere emozioni e messaggi, ma pur sempre "semplice" da capire) e dall'altra parte una figurina carina con della roba in mano... I denari repubblicani sono certo tutt'altra storia!
Spesso comunque, sono possibili diversi livelli di lettura, il primo dei quali si può arrestare a riconoscere simboli di vittoria, la personificazione di
Roma o i
dioscuri. Se ammettiamo che non poca gente sapesse leggere [e credo che i romani capaci di leggere (almeno ad un livello elementare) non fossero pochi (come testimoniato dall'uso di scritte sui muri ed insegne varie a Pompei)] anche i riferimenti al mito sono spesso comprensibili (ed in assenza della televisione, i miti erano probabilmente un po' più conosciuti di oggi anche
tra le "masse").
Nel caso dei riferimenti ai nomi dei magistrati monetali, quando sono banali si trattava probabilmente di una sorta di "santino" in vista di elezioni a cariche successive; quando sono complessi possono forse essere visti come un modo
per "tirarsela" nella cerchia aristocratica...
Restano certo numerosi denari "politici" assai più complessi.
In ogni caso, la politica doveva essere molto vissuta durante la Repubblica, se non altro perché schierarsi da una parte o dall'altra poteva portare notevoli vantaggi/svantaggi economici e di status... Una legge non era forse un concetto molto astratto [se qualcuno ti vuole prendere a frustate, urla "
civis romanus sum" e non possono farti nulla senza lasciarti appellare ai comizi!] o lontano dal vivere comune (specie se si considera che il numero di leggi approvate non sfiorava neppure il folle numero odierno in
Italia e che le leggi stesse erano approvate nella stessa
Roma da persone che quotidianamente si potevano veder passeggiare
per andare in Senato).
Certo, la "folla" in quanto tale probabilmente rispondeva al messaggio delle monete solo quando qualcuno ne lanciava una manciata
per farsi benvolere
però non credo che solo i senatori, gli aristocratici e qualche cavaliere fossero capaci di comprendere la stragrande maggioranza delle simbologie...
Federico