Hola Nikko.
Oggi non ho ancora bevuto neppure un boccale di sidro, non tanto perché sono apopena le 9 del mattino, ma perché fa un freddo del diavolo!
Lungi da me il voler sottovalutare il
RIC. Quello che vorrei è che voi stessi - tu e tutti gli altri amici che state scrivendo sul FAC - non sottovalutaste voi stessi!
Io sono solamente un neofita, ben poco preparato: in questo gruppo il mio ruolo è solamente quello di essere un istrionico stimolatore con le mie domande ed i miei tentativi di riassumere dopo le vostre variegate risposte. E ti assicuro, caro Nikko, vi assicuro a voi tutti, che sono rimasto entusiasta della vostra competenza, della vostra preparazione, della vostra passione, del modo in cui approfondite i temi.
Quando individuate una zecca, pur con un esergo illeggibile, analizzando lo stile della figura o la forma dei caratteri della legenda, oppure relazionate l'imbarbarimento di un disegno con una situazione inflativa o di ristagnazione economica, dimostrate sino a che punto avete approfondito la vostra conoscenza su un tema specifico.
Ecco che allora mi stupisco che quando Rugser posta una monetina e vi trovate d'accordo nel riconoscervi il ritratto di
Valentiniano II, mettete poi in dubbio il vostro riconoscimento solamente perché il
RIC attribuisce quella
moneta a
Valentiniano I! Io personalmente faccio il contraio: poichá a voi pare di
Valentiniano II, io pongo in dubbio quanto ci sta scritto nel
RIC.
Il
RIC: ha decadi di anzianità. Un'opera magnifica, imprescindibile, ma che ha il suo tempo. Non solo: sino a dieci o vent'anni fa, i bronzeti del basso impero, almeno quelli comuni, erano assolutamente snobbati dai collezionisti (e in parte lo sono ancora). C'è qualcuno, in un altro sito, che pensa che numismatici della vostra qualità sono sprecati ad analizzare un centennionali di
Teodosio o di Crispo, anziché dedicare quella stessa passione e competenza alle tetradramma siracusane. E sì: perché queste sono monete di serie A, mentre i centennionali costantiniani sono di serie C (neppure di B)!
Il
RIC: un'opera grandiosa, che
per poter essere scritta ha richiesto il lavoro di centinaia di numistatici, o forse di migliaia. I più esperti a caoordinare i lavori delle varie sezioni; i "peones" a raccogliere informazioni e classificarle. E naturalmente, alle monete più importanti si collocano i peones con maggiore esperienza, ed il loro lavoro viene controllato accuratamente dai supervisiori. Ma nelle monete di serie C, si collocano i peones con minore esperienza, anche se con pari impegno ed entusisamo, ed il loro lavoro lo si verifica molto più rapidamente.
Lo dico
per esperienza diretta, essendo stato in qualche occasione contrattato
per scrivere alcune voci in enciclopedie italiane di grande diffusione: le voci di cui mi occupavo erano marginali, ed anche se c'era un supervisore che avrebbe dovuto certificare l'attendibilità ed esattezza di quanto scrivevo, di fatto non so neppure se leggeva il mio testo prima di inviarlo alla redazone.
Ecco perché penso che il
RIC nel caso della monetazione più comune del basso impero, sia un riferimento eccellente, quasi sempre valido, ma non "assolutamente" certo. Non trasformiamo il
RIC in un dogma!
Il
RIC: il
punto di partenza più razionale
per identificare una
moneta, ma non necessariamente il
punto di arrivo!
Allora, se il ritratto ci pare di
Valentiniano II, e non
sulla base di semplici supposizioni, ma a seguito di un'analisi attenta dello stile e dei lineamenti, attribuiamo dunque a
Valentiniano II quella monetina, anche se il
RIC la pensa diversamente.
Fidatevi di più della vostra esperienza e competenza, anche quando vi
porta ad essere in contraddizione con i sacri testi.
Io mi fido di più di quello che scrivete voi, con tutto rispetto
per il
RIC e tutti gli altri dotti libroni.
Per cui, anche se il
RIC dice diversamente, io questa
moneta la assegnerei alla Cucinotta!
Antvwala