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wikipedia316
La recente unione
tra Licinio e Costanza non fu
però sufficiente, poiché già nel corso di quest'anno i due nuovi ed unici
augusti entrarono in conflitto. Il casus belli fu la nomina a cesare da parte di Costantino di un certo Bassiano (che aveva sposato Anastasia, figlia di secondo letto di Costanzo Cloro), chiedendo a Licinio di riconoscerne il rango. Bassiano avrebbe governato l'Italia facendo da cuscinetto
tra i due
augusti. Ma Licinio era contrario a questo accordo, in quanto riteneva Bassiano un uomo di Costantino. Tramite Senecione (fratello di Bassiano), convinse quest'ultimo a ribellarsi a Costantino e ad ordire contro di lui una congiura, che
però fu sventata.[76] Bassiano fu arrestato e condannato a morte.[77] In seguito, Costantino chiese a Licinio di consegnargli Senecione
per punirlo, ma ottenne un rifiuto, che
portò poi alla rottura
tra i due
augusti e allo scoppio della guerra.[78] Secondo Zosimo invece:
« la colpa [di questa nuova guerra] non fu di Licinio ma di Costantino, il quale non prestò fede agli accordi e
volle occupare alcune delle province sotto l'autorità di Licinio. Quando le ostilità furono evidenti, entrambi riunirono le loro armate e si affrontarono in battaglia. »
(Zosimo, Storia nuova, II, 18, 1.)
Costantino mosse da
Augusta Treverorum
dove aveva la sua corte imperiale e da
dove aveva organizzato l'intera spedizione militare contro il rivale Licinio. Era nel settembre di quell'anno che, alla testa di un esercito di circa 20.000 armati, mosse verso Oriente. La via da seguire era quella che da
Aquileia conduceva all'alto corso della Sava, nell'Illirico. Licino colto all'improvviso riuscì ad organizzare un esercito di 35.000 armati circa e provò a sbarrare la strada all'invasore a Cibalae (6 ottobre).[79] Qui
però Costantino ebbe la meglio, costringendo Licinio a rifugiarsi in Tracia.[80] Il 3 dicembre di questo stesso anno, moriva a Spalato, Diocleziano.[81]
317
Nel corso di questo inizio di inverno, Licinio nominò quale suo cesare Aurelio Valerio Valente,[82] venendo i due eserciti, poco dopo, a scontrarsi nuovamente presso Mardia.[83] L'esito della battaglia non fu decisivo
per la guerra, lo fu invece il duro inverno e la stanchezza da parte di entrambe le armate, a costringere enbrambi i contendenti a scendere a patti e firmare una tregua (1º marzo 317). Licino dovette cedere a Costantino l'Illirico,[84] condannare a morte Valente,[85] pur continuando a conservare l'Oriente, la Tracia, il Ponto, l'Asia e l'Egitto.[84] Ebbe in cambio la possibilità di governare autonomamente la sua parte di Impero, emanando proprie leggi. Entrambi poi si impegnarono a rispettare i rispettivi confini territoriali. Erano sorti
così due regni "separati" ed indipendenti, ben lontani dal progetto tetrarchico di Diocleziano, che prevedeva una "unità" imperiale, seppure governata da due
Augusti (uno dei quali, superiore all'altro, il cosiddetto
Augustus Maximus) e due Cesari.[86]
Con la
fine delle ostilità i due
Augusti elevarono a Cesari i loro stessi figli (
Serdica il 1º marzo del 317): Crispo (a cui fu affidata la
Gallia) e Costantino II
per Costantino, mentre Valerio Liciniano Licinio
per Licinio.[3][86][87][88]
La battaglia avvenuta presso Adrianopoli nel 324 avvenuta
tra Costantino e Licinio.
318-321
Nel corso di questi anni, Costantino si dimostrò ancora una volta molto attivo militarmente. Viaggiò lungo l'intero tratto di
limes dei territori appena acquisiti con la pace di
Serdica (Illirico). Ispezionò le guarnigioni della ripa sarmatica, provvedendo al loro rafforzamento anche attraverso la costruzione di nuove "teste di ponte" in direzione della piana del fiume Tisza,
per far fronte al pericolo dei
barbari d'oltre confine. Potenziò le flotte fluviali su Danubio, Sava, Drina e Morava, oltre a quelle marittime di Adriatico ed Egeo,
dove rafforzò i porti marittimi di
Aquileia, Pireo e Tessalonica (ex-capitale di Galerio), con la costruzione di arsenali, cantieri navali, oltre a migliorare l'armamento delle squadre navali.[89] Era evidente che queste opere di ricostruzione e potenziamento marittimo gli sarebbero servite un giorno, oltreché contro i
barbari (Iazigi e Goti), anche contro Licinio.
323
Nel corso di quest'anno i Goti, che avevano deciso di attraversare l'Istro, tentarono di devastare i territori romani della Mesia inferiore e della Tracia.[90] Costantino, informato di ciò, lasciò il suo quartier generale di Tessalonica[91] e
marciò contro di loro, penetrando
però nei territori all'altro
augusto, Licinio. Pur riuscendo a respingerli fin nei loro territori, una volta tornato a Tessalonica,[92] Costantino ricevette tutta una serie di proteste ufficiali da parte di Licinio, che si protrassero
per alcuni mesi e che sfociarono nella fase finale della guerra civile
tra i due.[93]
faccio una digressione , la nota del 323 spiega secondo me le
VLPP imitative