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Author Topic: Commodo  (Read 5801 times)

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Offline Riccardo Paolucci

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Commodo
« on: June 24, 2014, 01:28:37 am »
COMMODO (177 - 192)
AR Denarius 180 AD Roma 3.26 g – 18 mm
D/ L AVREL COMMODVS AVG, Busto laureato e drappeggiato a ds.
R/ TR P V IMP III COS II P P, Fortuna seduta a sn.
RARA
RIC 2 var. – Cohen 779 var.
FDC Mint State
Esemplare eccezionale sia per lo stato di conservazione che per la buonissima lega dell'argento utilizzato per la coniazione.


Ciò che facciamo in vita riecheggia nell\\\'eternità

riccardo.paolucci@libero.it

Offline paolo

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Re: Commodo
« Reply #1 on: June 24, 2014, 08:13:35 am »
Bel ritratto sul D/. Quanto all'argento, la percentuale di fino sotto Commodo era ancora buona, seppur leggermente calante rispetto ai tempi del padre (che pure aveva "svalutato" al 75%). Era, se ricordo bene, sul  67-68%, ma vado a memoria ed è comunque un dato d'inizio regno. Poi la percentuale si assestò sul 60%. Commodo, per reperire argento preferì agire sul peso: i denari nel suo regno tesero a calare: è facile trovarne abbondantemente sotto i 3 grammi con un peso medio di 2,85. Ma un'altra caratteristica positiva della tua moneta è il buon peso, e infatti la si colloca già a colpo d'occhio nella prima parte del regno. Del resto, basta calcolare le date come emergono dal R/. E' stata coniata all'inizio dell'impero: il COS II la colloca nel 179-180. Preferibile il 180, visto il TRP V e l' IMP III. Quindi, con tutta probabilità, Marco Aurelio era ancora vivo o era deceduto da pochi mesi (17 marzo 180). E anche se nei primi mesi del 180 Marco Aurelio era in tutt'altre faccende affaccendato (la guerra fatale con Marcomanni e Sarmati), difficilmente Commodo si sarebbe permesso di abbassare la quantità di fino di propria iniziativa e tanto meno di diminuire il peso della moneta. Probabile, quindi, che la percentuale di fino della tua moneta sia la stessa dei denari di Marco Aurelio.

rick2

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Re: Commodo
« Reply #2 on: June 24, 2014, 04:25:47 pm »
beh lega d argento mi pare fosse ancora buona con commodo e` solo con caracalla / elagabalo che perde parecchio

comunque io penso che questi denari fossero fiduciari e che quindi il loro contenuto metallico non fosse cosi` importante
pensa che io ho un gallieno d argento buono che pesa 6.5 grammi piu` di una volta e mezza il corrispondente di gordiano III

Offline paolo

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Re: Commodo
« Reply #3 on: June 25, 2014, 02:48:31 am »
Già sotto Settimio Severo il degrado monetario era stato sensibile: il mercato nero quotava l'aureo 30 denari al posto dei 25 ufficiali . E anche l'aureo di Settimio aveva dei problemi: veniva rifiutato e venivano accettati gli aurei dei precedenti imperatori. Ai tempi di Commodo   da una libbra d'oro si ricavavano 45 aurei al 98% di fino equivalenti ciascuno a 25 denari di 1/96 di libbra l'uno al 60 per cento di fino. Quindi, il rapporto oro/argento era 1/7. Con la riforma di Caracalla con una libbra d'oro si ricavavano 50 aurei al 95% di fino equivalenti ciascuno a 20 antoniniani di 1/64 di libbra ciascuno  al 50 per cento di fino con un rapporto oro/argento di 1 a 8. Ma il valore legale era di 1/11,7 ai tempi di Commodo e 1/15,6 con Caracalla. Con Alessandro Severo il denario d'argento passò al 38% di fino. Con Gordiano III abbiamo una consistente differenziazione tra antoniniano e denario: il primo era realizzato in lega d'argento con il 45% di fino, il secondo con 37,5 di fino. Livelli che saranno sostanzialmente mantenuti da Filippo l'Arabo. Il crollo avvenne con Gallieno: nel 267 l'antoniniano era realizzato il lega d'argento con il 10% di fino. Ma lui tentò di tenere un livello di decenza: già Treboniano Gallo produceva antoniniani sviliti con l'argento ridotto a una sottile placcatura, che produsse in massa specialmente nella zecca di Viminacium che portò alla scopo da 6 a 15 officine
(Fonte: Forzoni, "La moneta nella storia", vol. III).

rick2

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Re: Commodo
« Reply #4 on: June 27, 2014, 03:54:43 pm »
c e` una variabilita` spaventosa nei contenuti di argento degli ant tardi
alla fine della fiera basta avere la promessa delle autorita` di convertibiltia degli antoniniani e il gioco e` fatto , non hai piu` bisogno di preoccuparti del contenuto d argento

la cosa secondo me` avvenne nel IV secolo e avviene tuttora , pensate a quando cesso la convertibilita` dell dollaro in oro

d altronde un economia ha bisogno di circolante adeguato , se no si producono effetti deflattivi che han conseguenze negative
vedi per esempio la crisi del 33ad sotto tiberio

Offline paolo

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Re: Commodo
« Reply #5 on: June 30, 2014, 10:38:07 am »
Deflattivi o inflattivi? Con poco argento servono più monete...

rick2

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Re: Commodo
« Reply #6 on: June 30, 2014, 11:19:34 am »
un economia che si espande ha bisogno di un aumento della massa monetaria , altrimenti si generano effetti deflattivi
nel senso che sale il valore della moneta di riferimento

ANTIQVA LTD

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Re: Commodo
« Reply #7 on: August 20, 2014, 04:22:38 am »
Moneta eccezionale

 

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