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Massenzio, protettore della sua città
25.04.2017
..da Monete Imperiali Romane di Michele Monti.
Buon giorno, grazie per accettazione gruppo, ecco la moneta romana (?)/cerco valutazione e/o osservazioni esperto/a. Grazie!
fig. 1
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Roma, 27.4.2017
Egregio,
riporto di seguito gli elementi significativi riguardanti la moneta di figura:

Follis ridotto1, Aquileia, fine estate 307 d. C., RIC VI 116  (pag. 325), indice di rarità "C"

Descrizione sommaria:
D. IMP C MAXENTIVS P F AVG2. Massenzio, testa laureata a destra.
R. CONSERV-VRB SVAE3. AQΓ4 in esergo. Roma assisa di fronte, testa a sinistra, all'interno di un tempio esastilo, globo nella mano destra, scettro nella sinistra, scudo al lato del trono. Sfere come acroteri e corona nel frontone.

La ricerca nel web di monete della tipologia di figura ha dato luogo ai seguenti risultati:

  1. http://www.wildwinds.com/coins/ric/maxentius/_aquileia_RIC_116.jpg Web Product ID: 1387 Estimate: $100.00 Final Sale Price: $71.50. Denomination: Follis Grade: Good VF Reference: RIC VI 116 Maxentius. 306-312 AD. Æ Follis (7.60 gm). Struck 307 AD. Aquileia mint. IMP C MAXENTIVS P F AVG, laureate head right / CONSERV VRB SVAE, Roma seated facing, head left, within hexastyle temple, holding globe and sceptre; wreath in pediment; AQP. RIC VI 116. Good VF. Estimate $60.
  2. http://www.vcoins.com/ancient/incitatuscoins/store/viewItem.asp?idProduct=3702 MAXENTIUS AE follis. Struck at Aquileia mint. IMP C MAXENTIVS P F AVG, laureate head right. Reverse - CONSERV VRB SVAE, Roma seated facing, head left, within hexastyle temple, holding globe and sceptre; wreath in pediment; AQP in exergue. 26mm, 6.6g. Extremely Fine, wonderful portrait. Price US$ 82.00 euro 58.00 £ 40.44 AUD$ 93.35 CHF 96.59 CAD$ 80.45 Rates for 10/22/2007.
  3. http://www.acsearch.info/record.html?id=58109 Source Numismatik Lanz München Auction 97 (22.05.2000) Lot 980 Price 150 DEM (~69 USD) Description (Translate description) RöMISCHE MüNZEN KAISERREICH MAXENTIUS (307-312) No: 980 Schätzpreis/Estimation DM 150,- d=26 mm Follis, 307, Aquileia. IMP C MAXENTIVS P F AVG. Kopf mit Lorbeerkranz rechts. Rs: CONSERV - VRB SVAE / AQS. Sechssäulige Tempelfront auf zweistufigem Podium, im Giebelfeld Kranz; im Inneren Roma mit Globus, Szepter und Schild en face thronend. RIC 116. 6,97g. Dunkelbraune Patina, leichte Prägeschwäche, vorzüglich.
  4. http://www.acsearch.info/record.html?id=148867 Source Auktionshaus H. D. Rauch GmbH Auction Mail Bid Sale 8 (01.10.2004) Lot 590 Price 42 EUR (~52 USD) Description (Translate description) Diocletianus - Licinius II. Maxentius 306-312 Follis (6,71 g), Aquileia 307. Offizin 2. Av.: IMP C MAXENTIVS PF AVG, belorbeerter Kopf rechts. Rv.: CONSERV VRB SVAE, Roma sitzt frontal im hexastylen Tempel. RIC:116. s.sch. Estimate: EUR 30.
  5. coinarchives Dr. Busso Peus Nachfolger > Auction 419, Auction date: 27 April 2017 Lot number: 645 Lot description: Kaiserliche Prägungen Maxentius, 306-312. Follis 307, Aquileia. Kopf / Roma in Tempel. RIC 116. 6.83 g.; Silbersud mit feiner Tönung Vorzüglich. Estimate: 75€.
  6. vcoins Maxentius, AE Follis, Late Summer 307, Group III, Class III, Aquileia, Officina 2 IMP C MAXENTIVS P F AVG Laureate head right CONSERV-VRB SVAE Roma seated facing, head left, in hexastyle temple, globe in right hand, scepter in left, shield at side, knobs on pillars as acroteria, wreath in pediment AQS in exergue 24mm x 25mm, 5.41g RIC VI, 116 64.26€ Rates for: 04/27/17.
Concludo osservando che le caratteristiche generali e di stile della moneta appaiono comparabili con quelle dei conî d'epoca di pari tipologia. Per un esame esaustivo della moneta, occorrerebbe controllare la coerenza delle sue caratteristiche fisiche con quelle delle monete autentiche reperite nel web. Nello stato in cui si trova, la moneta, se autentica, non dovrebbe valere più di 10€.

Un saluto cordiale.
Giulio De Florio

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Note:

(1) AE Follis ridotto. Il RIC indica, come peso del follis ridotto del periodo, 6-7 grammi e, come asse di conio, un valore 0h o 12h. Traggo dai link di cui sopra e riporto in tabelle le caratteristiche fisiche delle monete della tipologia di figura reperite nel web:

LINK Pes (g.)  Asse di conio (ore) Diametro (mm)
1 7,60 - -
2 6,6 - 26
3 6,97 - 26
4 6,71 - -
5 6,83 - -
6 5,41 - 24-25
In assenza delle caratteristiche fisiche della moneta in esame non sarà possibile svolgere un esame comparativo con le monete autentiche del periodo.
(2) IMPerator Caesar MAXENTIVS Pius Felix AVGustus. Il 1° marzo del 293, DIOCLEZIANO mutò l'assetto costituzionale dello stato, costituendo la prima Tetrarchia, formata da due Augusti e da due Cesari, un sistema di governo fortemente voluto nell'intento di evitare le successioni ereditarie e le conseguenti lotte di successione, preferendo scelte basate sul merito e sulle capacità personali dei prescelti (in altra pagina di questo sito vengono trattate in modo più estensivo le ragioni fondanti della tetrarchia - cliccare qui). Il 1 maggio del 305 DIOCLEZIANO, in ossequio alla nuova costituzione, giunto al ventesimo anno di regno, si ritirò dalla vita pubblica, e altrettanto pretese da MASSIMIANO Erculio, suo collega di governo. Dopo l'uscita di scena, i due Augusti dimissionari assunsero il titolo puramente onorifico di "Seniores Augusti, felicissimi et beatissimi", mentre GALERIO e Costanzo Cloro presero il loro posto, rispettivamente come Augusto d'Oriente e d'Occidente. Ma a guadagnarci fu sopra tutto GALERIO. Infatti, anche se Costanzo Cloro, come Augusto senior, possedeva il supremo potere legislativo, come era stato quello di Diocleziano prima di lui, fu GALERIO a scegliere, tra gli uomini certamente a lui fedeli, i due nuovi Cesari nelle persone di Flavio Valerio SEVERO (Cesare d'Occidente) e Valerio MASSIMINO DAIA, suo nipote e Cesare d'Oriente. La decisione scontentò gli occidentali: MASSIMIANO Erculio, perché posto in ritiro coatto, suo figlio MASSENZIO e Costantino, figlio di Costanzo, perché tagliati fuori dalla successione. MASSENZIO in particolare si trovò irrimediabilmente tagliato anche umanamente perché, a causa del carattere difficile e altezzoso, nonostante il legame di parentela con GALERIO (ne aveva sposato la figlia), era in pessimi rapporto sia con il suocero che con il proprio genitore. La crisi politica del sistema tetrarchico scoppiò quando Costanzo Cloro, il 25.7.306, sul letto di morte ad Eburacum (l'odierna York al confine con la Scozia) dove si trovava, conferì l'imperium a COSTANTINO alla presenza dei soldati che l'avrebbero immediatamente acclamato Augusto se non fosse stato per la resistenza opposta dallo stesso COSTANTINO che accettò solo il titolo di Cesare. Costantino cercò subito di farsi riconoscere da Galerio che, con la morte di Costanzo, era diventato l'Augusto senior e a questo scopo gli inviò la tradizionale effigie laureata che simboleggiava il suo nuovo status. Respingere la richiesta avrebbe avuto il significato di una dichiarazione di guerra, sicché Galerio si piegò al fatto compiuto e dopo aver elevato SEVERO (più anziano per età di MASSIMINO DAIA) al rango di Augusto, riconobbe la posizione di COSTANTINO quale membro più giovane del sistema tetrarchico. Nello stesso periodo scoppiavano a Roma tumulti popolari causati delle tasse imposte da GALERIO alla popolazione romana che, per tradizione secolare, non era abituata a pagarle. Approfittò della situazione MASSENZIO che, postosi a capo della rivolta, il 28.10.306 si fece acclamare dal popolo e dai pretoriani. Nella speranza che GALERIO accettasse il fatto compiuto, come già era avvenuto con COSTANTINO, MASSENZIO evitò in un primo tempo di usare il titolo di Augusto limitandosi a farsi chiamare "princeps", l'appellativo adottato secoli prima da Ottaviano Augusto. Ma alla fine, per conferire una legittimità di facciata al suo regime, chiese ed ottenne dal padre MASSIMIANO Erculio il riconoscimento formale del proprio status in cambio di un analogo riconoscimento da parte sua nei confronti del padre. GALERIO non volle assecondare le aspirazioni di MASSIMIANO Erculio e di MASSENZIO e ordinò a SEVERO, in qualità di Cesare d'Occidente, di assumere con le armi il controllo e il governo della penisola italica. SEVERO perciò passò in Italia ma, abbandonato dai soldati, fu consegnato nelle mani di MASSENZIO che lo fece uccidere. GALERIO decise allora di intervenire personalmente e, all’inizio dell’estate del 307, invase l’Italia, avanzando verso sud e accampandosi ad Interamna sul Tevere. Ma il suo esercito non era sufficientemente numeroso per battere l'avversario. Le trattative intraprese con MASSENZIO risultarono infruttuose e quando GALERIO si accorse che MASSENZIO stava cercando di corrompere i suoi soldati, per evitare di fare la fine di SEVERO, ripiegò rapidamente nei propri territori. La situazione di MASSENZIO tuttavia si presentava tutt'altro che facile, le due campagne militari di SEVERO e GALERIO avevano portato la distruzione nelle campagne italiche. Inoltre la rivolta di L. Domizio Alessandro aveva ridotto gli approvvigionamenti di grano dall'Africa che poterono riprendere solo nel 309 quando la rivolta africana fu repressa. Nell'ottobre-novembre del 308 GALERIO convocò a Carnuntum una conferenza il cui risultato fu l'elevazione di LICINIO ad Augusto al posto dello scomparso SEVERO ed il riconoscimento di MASSIMINO DAIA e COSTANTINO quali "filii Augustorum" (figli degli Augusti), titolo formale, privo di potere reale. Nel contempo MASSIMIANO Erculio fu completamente cancellato dalla scena politica mentre MASSENZIO fu additato come nemico pubblico in attesa che qualcuno lo eliminasse. MASSIMIANO Erculio si rifugiò nei territori di COSTANTINO dove tentò di rialzare la testa complottando contro il genero, poi perdute le speranze di risalita, nel 310 si suicidò. MASSENZIO rimase invece in sella ancora per quattro anni, sino a che COSTANTINO non pose fine al suo regno e alla sua vita il 7 ottobre del 312 nella battaglia di Ponte Milvio, alle porte di Roma. Altre notizie storiche sul periodo possono essere attinte dal sito: http://www.roman-emperors.org/maxentiu.htm.
(3) CONSERVator VRBis SVAE ovvero "Protettore della sua città". La tipologia di Roma che porge il globo a Massenzio, in quanto "Protettore della sua città" è propria di Massenzio. Altrove era invece ampiamente diffusa la tipologia del Genio del Popolo Romano (v. link), tipologia che era stata a suo tempo scelta da Diocleziano per sottolineare la sua visione ecumenica della romanità. Con l'inizio delle lotte di successione, la tipologia del Genio del Popolo Romano, costituì di fatto l'elemento discriminante tra il potere degli Augusti "legittimi" che si davano reciproco riconoscimento e quello dei non riconosciuti (tra cui Massenzio che scelse la tipologia del "Protettore della sua città").
(4) Il segno di zecca AQΓ si compone di due parti, le lettere AQ che costituiscono l'indicativo di zecca (AQ sta per Aquileia, città sotto il controllo di Massenzio), la lettera Γ che sta per "3" identificando l'officina monetale che ha battuto la moneta (la terza di tre all'epoca operative nella zecca).
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