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Valentiniano II e la Salvezza della Repubblica
13.1.2017
..da Monete Imperiali Romane di Michele Monti.
Secondo voi è una Valentiniano? 2° o 3°, 13mm 1,2g.
fig. 1
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Roma, 25.3.2017
Egregio amico,
di seguito riporto gli elementi significativi pertinenti alla moneta di figura:

Æ4 1, zecca di Alexandria, 28/8/388 ÷ 15/5/392 d. C., RIC VIIII 20a (pag. 303), indice di rarità C

Descrizione sommaria:
D. D N VALENTINIANVS P F AVG2. Valentiniano II, testa diademata di perle, busto paludato e corazzato a destra.
R. SALVS REI-PVBLICAE3. Segno di zecca,  4. La Vittoria, gradiente a sinistra, con la mano destra porta sulla spalla un trofeo e con la sinistra trascina un prigioniero.

La ricerca nel web di monete della tipologia di figura ha prodotto i seguenti risultati:

  1. http://www.ancientcoins.ca/RIC/RIC9/Alexandria/RIC20a.jpg Valentinian II 375-392 AD. AE4 (12mm, 1.0 g). D N VALENTINIANVS  P F AVG, Pearl-diademed, draped, cuirassed bust right / SALVS REI-PVBLICAE, Victory advancing left, trophy in right hand over shoulder, dragging captive with left, chi-rho in left field, ALED in exergue. RIC IX, 20a (Image courtesy ACC).
  2. Ritter Valentinian II 375-392. Bronze 13mm, 1.54g, 383-392 unknown mint. Diademed, draped and cuirassed bust right DN VALENTINIANVS PF AVG / SALVS REIPVBLICAE Victory advancing left, holding trophy and draging captive, Chi-Rho in left field, mintmark. RIC -; nearly very fine. $70.19.
  3. http://esty.ancients.info/ricix/V2SR44.jpg 13mm. 6:00. 1.56grams RIC Alexandria 20a1 mm: ALEB cross-rho in field left.
  4. ebay 27,50€ Theodosius I. 379-395 Aes IV, Halbcentenionalis (Nummus) 1,24g, 11-12mm Erhaltung: Fehlprägung, sehr schön Münzstätte: Alexandria, 388-392, 1. Offizin Vs: D N THEODO-SIVS P F AVG Drapierte kürassierte Büste mit Perlendiadem nach rechts. Rs: SALVS REI - PVBLICAE. Victoria mit Kranz und geschultertem Tropaeum nach links schreitend, mit der Linken Gefangenen hinter sich herschleifend. Links im Feld Staurogramm. Im Abschnitt: ALEA. RIC IX 20 (b) 1. C 30.
  5. http://www.ancientcoins.ca/RIC/RIC9/Alexandria/RIC20c.jpg Arcadius 395-408 AD. AE4 (12mm, 1.14g). D N ARCADIVS P F AVG, Pearl-diademed, draped, cuirassed bust right / SALVS REI_PVBLICAE, Victory advancing left, trophy in right hand over shoulder, dragging captive with left, pellet in left field, ALED in exergue. RIC IX, 20c (Image courtesy Beast Coins).
Concludo osservando che la moneta di figura, per quanto consentito da una valutazione a distanza, presenta caratteristiche generali e di stile comparabili con quelle dei conî d'epoca. Per un esame esaustivo della moneta, occorrerebbe verificare l'assenza nella lega di materiale ferroso.

Un saluto cordiale.
Giulio De Florio

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Note:

(1) AE4 (nummus). Traggo dai link di cui sopra le caratteristiche fisiche delle monete della tipologia di figura reperite nel web:
Fonte
-
Peso
(g) 
Diametro
(mm)
Asse di conio
(ore)
Link1 1,0 12 -
Link2 1,54 13 -
Link3 1,56 13 6
Link4 1,24 11-12 -
Link5 1,14 12 -
Si evince dalla tabella che le caratteristiche fisiche del nummus di figura (1,2g, 13mm) rientrano nei margini di variabilità delle monete dello stesso tipo reperite nel web. Tuttavia sarebbe opportuno accertare la natura della composizione della lega accertando l'assenza di ferro (effetto calamìta).
(2) Dominus Noster VALENTINIANUS Pius Felix AVGustus. Valentiniano II, nel cui nome fu coniata la moneta di figura, era figlio di secondo letto di Valentiniano I che, poco prima di morire nel 375 d.C., lo aveva investito, a soli quattro anni di età, del titolo di Augusto, in subordine rispetto al fratello maggiore Graziano che era diventato Augusto nel 367 e sovrano d'Occidente, nel 375, alla morte del padre. Imperatore d'Oriente dal 364 era Valente, fratello minore di Valentiniano I. Data la giovane età, Valentiniano II, che formalmente aveva la responsabilità del governo dell'Italia, dell'Illirico e dell'Africa, operava sotto la tutela della madre Giustina e indirettamente sotto quella del fratello maggiore Graziano. Nel 378 l'imperatore d'Oriente Valente moriva in battaglia ad Adrianopoli nel tentativo di contrastare l'invasione della Tracia da parte dei Goti, degli Alani e degli Unni. Graziano elevò allora al rango di Augusto d'Oriente un suo valente generale, Teodosio, e lo incaricò di respingere l'invasione dei Goti; la guerra si concluse nel 382 con il trattato di Costantinopoli con il quale i Goti furono autorizzati a fissare dimora nella Mesia e, in qualità di alleati, furono obbligati a prestare servizio militare. Nel 383 scoppiò una rivolta in Gallia provocata dallo scontento dell'ambiente aristocratico romano nei confronti di quello barbarico sostenuto da Graziano. La rivolta era comandata da Magno Clemente Massimo, governatore della Britannia e si concluse con la morte di Graziano che, abbandonato dalle legioni, fu assassinato in Gallia dove si era recato per sedare la rivolta. Massimo fu riconosciuto da Teodosio che gli riserbò la Gallia, la Spagna e la Britannia, il resto rimanendo al giovane Valentiniano II del quale Teodosio si era fatto protettore. Teodosio s'ispirava a Costantino nella concezione dei rapporti tra Stato e Chiesa e sosteneva che spettasse all'imperatore la decisione ultima in fatto di ortodossia dei vescovi; ciò provocò gravi dissensi in Occidente. Inoltre Giustina, in quanto ariana, aveva attirato l'opposizione del clero ortodosso. La situazione di malcontento che si era diffusa all'interno dell'Italia attorno ai fatti sopra menzionati indusse Magno Massimo ad approfittarne e a rompere i patti attraversando le Alpi nel 387. Teodosio inviò allora il generale barbaro Arbogaste a contrastare Massimo che fu sconfitto, catturato e infine giustiziato ad Aquileia (28/8/388). La Gallia fu riconquistata e Valentiniano II fu insediato nella regione. Formalmente nel 388 la situazione politica era dunque la seguente: Teodosio era l'Augusto senior, presente in Italia sino al 391, Valentiniano II era l'imperatore d'Occidente e Arcadio, figlio di Teodosio, era l'imperatore d'Oriente (nominato nel 383). Nella sostanza Valentiniano II, era passato dalla tutela della madre Giustina, morta nel 388, sotto quella del generale Arbogaste, un franco romanizzato di fede pagana che gli faceva da ministro ma con cui venne presto in contrasto. Della disputa tra i due fu investito anche Ambrogio, vescovo di Milano, ma prima che questi potesse raggiungere la sede imperiale a Vienne (cittadina della Francia meridionale, a 25 km da Lione), Valentiniano II fu trovato impiccato il 15 maggio del 392 (le informazioni storiche sono tratte dal Dizionario Enciclopedico Italiano).
(3) SALVS REI PVBLICAE (la Salvezza della Repubblica) e GLORIA ROMANORVM (la Gloria dei Romani) sono i temi dominanti della monetazione in bronzo del periodo compreso tra la morte di Massimo (28/8/388) e quella di Valentiniano II (15/5/392). La tipologia monetale in esame nel periodo suddetto fu battuta, secondo il RIC, sia nel nome di Valentiniano II (DN VALENTINI-ANVS P F AVG), che in quello di Teodosio I (DN THEODO-SIVS PF AVG, Ric 20b), che in quello di Arcadio (DN ARCADIVS PF AVG, Ric 20c), all'insegna della concordia formale tra le parti.
(4) Il segno di zecca si compone di tre parti, ALE, indicativo di zecca (breve per "ALExandria" in Egitto), Δ, officina monetale (Δ=quarta di quattro attive nel periodo), Ꝭ (cristogramma), in qualche modo associato all'emissione monetale.
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