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Costantino I e i voti ventennali
30.1.2016
da https://www.facebook.com/groups/347736676069/
chi mi aiuta ad individuare il codice di catalogazione RIC per questa moneta di Costantino coniata a Siscia?
fig. 1
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Roma, 10.2.2016
Egregio Lettore,
riporto di seguito gli elementi significativi raccolti sulla moneta di figura:

Follis 1, Zecca di Siscia, 320 d. C., RIC VII 148 (pag. 443), indice di rarità "r5"

Descrizione sommaria:
D. CONSTAN-TINVS AVG2. Costantino il Grande, testa laureata a destra.
R. D N CONSTANTINI MAX AVG. VOT/XX3 all'interno di una corona d'alloro. Segno di zecca ΔSIS4.

A titolo di confronto riporto i link a monete di tipologia simile reperite nel web:

  1. Vcoins Constantine I AE3. 320 AD. CONSTANTINVS AVG, laureate head right / D N CONSTANTINI MAX AVG, VOT XX in wreath, DSIS in ex. RIC 148 (Siscia). 3.08g 20mm VERY FINE. Prezzo SKU: 3980 £12.50 US$17.97 €16.18. Quotazione: 02/08/16.
  2. http://www.constantinethegreatcoins.com/asst3/VOT_Siscia_148.jpg A.D. 321-4 CONSTAN-TINVS AVG; Laureate head only DN CONSTANTINI MAX AVG VOT XX [ 20 year vows of our Lord, Constantine, the greatest emperor] in ex. BSIS RIC VII Siscia 148.
Venendo allo specifico della moneta di figura, osservo che si tratta di un tipo piuttosto raro ma di valore venale contenuto, non superiore ai 20,00-30,00€. Le caratteristiche generali e di stile della moneta appaiono non difformi da quelle delle monete autentiche del periodo. L'indicazione delle caratteristiche fisiche è un elemento essenziale ai fini dell'accertamento dell'autenticità.

Un saluto cordiale.
Giulio De Florio

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Note: 
(1) Il link 1 di cui sopra ci fornisce indicazioni di massima sulle caratteristiche fisiche (3,08g, 20mm) dei follis coevi di quello in esame. In assenza delle caratteristiche fisiche della moneta in esame non sarà possibile svolgere un esame comparativo con le monete autentiche del periodo.
(2) CONSTANTINVS AVGvstvs (Costantino Augusto). Con la pace di Serdica tra Costantino e Licinio, il 1.3.317, le due dinastie reali d'Occidente e Oriente si dettero reciproco riconoscimento, sicché furono riconosciuti come Cesari (Principi ereditari) Crispo e Costantino jr, figli di Costantino I e Licinio jr, figlio di Licinio I. Come conseguenza di ciò, monete con la stessa tipologia del dritto furono battute nel nome di Costantino e dei suoi eredi e nel nome di Licinio e di suo figlio, come si evince dagli esempi che seguono:
* Costantino I (CONSTANT-INVS AVG), VOT XX/D N CONSTANTINI MAX AVG, Ric 148, v. link;
* Crispo Cesare (IVL CRISPVS NOB CAES), VOT V/CAESARVM NOSTRORVM, Ric 153, v. link;
* Costantino Cesare (CONSTANTIN-VS IVN NOB C), VOT V/CAESARVM NOSTRORVM, Ric 157, v. link;
* Licinius I, (IMP LICI-NIVS AVG), VOT XX/DN LICINI AVGVSTI, Ric 150, v. link;
* Licinio Cesare, (LICINIVS-IVN NOB C), VOT V/CAESARVM NOSTRORVM, Ric 155, v. link.
(3) Domini Nostri CONSTANTINI MAXimi AVGvsti VOTis XX, cioè "Voti vicennali del Nostro Signore Costantino Massimo Augusto". Considerando che la data ufficiale dell'ascesa di Costantino risaliva al 25 luglio del 305, è ben evidente che le monete battute nel 320, che recano la leggenda VOT XX, celebrano i "vota soluta", i voti di ringraziamento anticipati per i venti anni di regno trascorsi in buona salute del sovrano. Le monete dei Voti ventennali di Costantino furono emesse in contemporanea con quelle dei voti quinquennali dei due figli Crispo e Costantino il giovane (VOTis V
CAESARVM NOSTRORVM, Voti quinquennali dei nostri Cesari, recita la leggenda del rovescio), con quelle dei voti ventennali di Licinio e dei voti quinquennali di Licinio il giovane, a significare lo stretto legame associativo e fiduciario, almeno sul piano formale, tra le due dinastie dopo la pace. Per inciso è opportuno accennare alle implicazioni economiche di queste celebrazioni che davano luogo ad elargizione nei confronti dei soldati.
(4) Il segno di zecca (ΔSIS) si compone di due parti: le ultime tre lettere rappresentano il nominativo della zecca emittente (SIS=Siscia, l'odierna Sisak in Croazia) al tempo sotto il controllo di Costantino I, la prima lettera è il numerale greco Δ(=4) che identifica l'officina che ha battuto la moneta (la quarta di cinque attive nel periodo).

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