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Treboniano Gallo e Viminacium nella Mesia
24.9.2015
Da https://www.facebook.com/groups/347736676069/?fref=ts
Chi è? Zecca Viminacium.

Grazie
fig. 1
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Roma, 5.10.2015
Di seguito riporto gli elementi significativi raccolti sulla moneta in esame:

Sesterzio1, zecca di Viminacium2, 251-252 d. C., Pick 165 var., Martin 5.12.11, Varbanov 207

Descrizione sommaria (sono indicate in rosso le parti della leggenda usurate o comunque non più leggibili):
D. IMP C GALLVS P FELIX AG.3 Treboniano Gallo, busto radiato, paludato e corazzato a destra.
R. PMS - COL VI.4 La Mesia stante di fronte tra toro a sinistra e leone a destra5. ANXIII in esergo.6 Bordo perlinato.

La ricerca nel web di monete della tipologia di figura ha prodotto il seguente risultato:

  1. http://coinproject.com/siteimages/69-CP86.jpg 33950 Roman Provincial Moesia Superior Viminacium Trebonianus Gallus A.D.251-253 Bronze AE26 Sestertius AD 251-252 26mm 9.33g IMP C GALLVS P FELIX AVG Laureate, draped, cuirassed bust right PMS-COL VIM AN XIII Moesia standing facing head left between bull and lion ANXIII Martin 5.12.10 Righetti 207 SNG Cop 169 Kurt Ellenberger aVF.
Un saluto cordiale.
Giulio De Florio
 

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Note:
(1) I sesterzi provinciali di Viminacium pesavano 9-12 g., più o meno quanto un asse romano del primo secolo.
(2) Viminacium fu un'importante città dell'impero romano, capitale della provincia della Mesia. La città era localizzata nell'attuale Serbia, vicino alla moderna Kostolac, nei pressi del Danubio (v. link). Per la mappa del mondo antico vedi il link1 oppure il link2 e il relativo estratto:

(3) IMPerator Caesar GALLVS Pius FELIX AuGustus. Traggo dal manuale "Storia di Roma" del Kovaliov (v. link) le informazioni che seguono: "Nel 251 d.C., i Goti, sotto la guida del loro capo Cniva, avevano di nuovo passato il Danubio inferiore e invaso la Mesia. Il primo ad opporre loro resistenza fu il legato della provincia Caio Treboniano Gallo sotto le mura della città di Novi sulle sponde danubiane. Però l'enorme massa di Goti, forte di circa 70,000 uomini, era avanzata come una valanga e si era fermata sotto le mura di Nicopoli, posta fra il Danubio e i monti balcanici. Attraverso i passaggi montani i barbari erano riusciti a penetrare nella fertile Tracia. Il governatore della provincia, Lucio Prisco, aveva riunito grandi forze nella fortezza di Filippopoli. Era necessario resistere fino all'arrivo dell'imperatore Decio che a marce forzate proveniva dall'Occidente. Intanto in tutte le località circostanti si elevavano sinistre le fiamme degli incendi... Infine Decio arrivò. I Goti attaccarono di sorpresa l'esercito romano stanco e lo dispersero. Prisco, con il pretesto di una presunta morte di Decio, condusse trattative segrete coi Goti promettendo loro di consegnare la città se essi lo riconoscevano imperatore. L'accordo fu concluso, Filippopoli fu spietatamente saccheggiata (si dice che in quel frangente perissero 100.000 abitanti) ma Prisco non riuscì a diventare imperatore. Decio era vivo e stava raccogliendo sul Danubio un nuovo esercito. Egli intendeva attaccare i Goti quando questi, carichi di bottino, si fossero messi sulla via del ritorno. La battaglia decisiva ebbe luogo a nord di Nicopoli (Abrittus, giugno del 251). In uno dei primi scontri cadde Erennio Etrusco, il figlio di Decio. I Goti si schierarono su tre linee, disponendo la terza dietro uno stagno. Le truppe romane riuscirono a rompere le prime due linee, ma nel tentativo di forzare la terza Decio morì e non si riuscì neppure a trovarne il cadavere (251). Nell'esercito si sparse la voce che colpevole della morte di Decio fosse Treboniano Gallo, il quale si sarebbe preventivamente accordato coi Goti e avrebbe attirato l'imperatore verso lo stagno indicandogli una via falsa. Quale sia la verità noi non sappiamo; comunque, in quel frangente, fra i comandanti romani Gallo era quello più meritevole e più vicino all'imperatore. Nessuna meraviglia quindi se l'esercito lo nominò subito imperatore. Gallo elesse conregnanti il proprio figlio Volusiano e il figlio di Decio, Ostiliano (quest'ultimo d'altra parte morì presto di pestilenza). Con i Goti concluse una pace non troppo onorevole, permettendo loro di andarsene con il bottino e impegnandosi a pagare loro ogni anno una specie di stipendio. Due anni dopo i Goti passarono di nuovo il Danubio. Il governatore della Mesia inferiore, Marco Emilio Emiliano, inferse loro una dura sconfitta e per questa ragione fu acclamato imperatore dai suoi soldati! Gallo non seppe organizzare la difesa dell'Italia. Le truppe di Emiliano giunsero quasi fino a Roma senza incontrare alcuna resistenza. Solo vicino alla capitale le attendevano Gallo e Volusiano, che furono sconfitti e morirono entrambi (253)."
(4) PMS - COL VIM (Provincia Moesia Superior COLonia VIminacium). Un elenco delle emissioni di Viminacium è presente nel link http://www.viminacium.nl/English%20Trebonianus%20Gallus.html da cui ho tratto i riferimenti bibliografici di cui sopra.
(5) Traggo da http://www.danubelimes-serbia.rs/lokaliteti-2/viminacium-stari-kostolac/ alcune brevi note sulla fondazione di Viminacium e sulla simbologia della sua monetazione:
"Viminacium fu fondata nel 1° secolo d. C. ma il suo rapido sviluppo potrebbe relazionarsi con la conquista della Dacia da parte di Traiano. Solo a quel punto poté esplicarsi a pieno il potenziale di sviluppo commerciale che consentì alla città di moltiplicare la sua popolazione nel corso di diversi decenni. Sotto Adriano divenne municipio (Municipium Aelium Viminacium). La sua rapida espansione fu intralciata da una grande epidemia di peste al tempo di Marco Aurelio. La città si risollevò e fu elevata al rango di colonia nel 239 sotto Gordiano III. Da quell'anno e per i successivi sedici la città fu sede di una zecca che batté moneta sia per l'uso locale che imperiale con il caratteristico dritto. Questo dritto che ritrae una giovane donna, personificazione della Mesia che si affida al toro e al leone, simboli della Legione VII Claudia e della III Flavia costituisce uno dei migliori esempi di propaganda militare locale (la provincia che ripone fiducia sulle forze militari)".
(6) Gallo fu proclamato imperatore dall'esercito attorno al giugno 251. Monete battute in suo nome portano la data locale XII, corrispondente circa al giugno-luglio 251. Dopo di ciò altre monete battute in suo nome e in quello di suo figlio Volusiano portano la data locale XIII (luglio 251 - luglio 252); v. link.

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