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Claudio e Minerva
28 marzo 2002
Buonasera Sig. Giulio. Da molto tempo leggo la sua rivista on line, perchè pur non essendo un grande appassionato del tema da Lei trattato, sono in possesso di una moneta romana dalla storia non ben interpretabile. So dei suoi successi nello "scoprire" minuzie storiche del passato di questi piccoli ammenicoli metallici dal notevole valore, per cui spero che possa darmi una mano nel fornirmi informazioni riguardo la mia moneta. Premettendo che per me essa ha soprattutto un valore affettivo, non penserei di venderla nemmeno se valesse molto, ambirei anche a ricevere una Sua valutazione. Il peso della moneta è di 8 grammi esatti; il suo diametro è di 3 centimetri. Per quanto riguarda la lega costituente, a mio parere
ed a quello di chi ho intervistato sembra essere rame, o qualcosa che gli si avvicina molto; sembra non rispondere minimamente ad alcuna sollecitazione di carattere magnetico.
Cordiali Saluti
R.S.
fig. 1

fig. 2
Roma, 10.4.2002
Egregio Sig. S.,
la sua moneta (fig. 1), classificata dal Cohen al n°84 , viene così descritta dal Mattingly al n° 149 del suo catalogo :

Rame, asse, 41÷42 d.C.
D. Testa  di Claudio nuda a sinistra. Leggenda (1) a iniziare dal basso (2) .
R. Minerva, elmata, drappeggiata, che avanza a destra, brandendo un giavellotto con la mano destra e reggendo uno scudo rotondo con il braccio sinistro. SC grande, a sinistra e a destra, in basso nel campo.

La divinità sul rovescio della moneta è l'Athena Promachos, la Minerva cioè protettrice del sovrano nel suo duplice ruolo di soldato e letterato (vedere in proposito dott. Calabria - bibliografia)

Il Mattingly fornisce le caratteristiche fisiche, 9,26 g 30,5 mm, dell'esemplare conservato al British Museum la cui descrizione ho dianzi fornito. 

Per darle un'idea di come si presentasse all'origine, ho riprodotto in fig. 2 l'immagine di una moneta simile(3) per i dati descrittivi della quale, incluso il valore, rimando alla nota (4).

C'è da aggiungere che, al tempo di Claudio, a causa dell'incapacità della zecca di Roma, di battere moneta nella quantità necessaria alle esigenze della circolazione provinciale, non è infrequente imbattersi in copie non originali della monetazione in rame, prodotte da zecche locali non autorizzate ma tollerate dalle autorità centrali.

Concludo osservando che le caratteristiche fisiche della moneta in suo possesso appaiono compatibili con quelle di un conio d'epoca prodotto dalla zecca di Roma oppure da una zecca locale; lo stato di conservazione della sua moneta d'altra parte non consente un approfondimento stilistico che possa far propendere per l'una o l'altra delle possibilità.

La saluto cordialmente.
Giulio De Florio



Note:
(1) Con la solita convenzione di indicare con lettere rosse i caratteri abrasi della leggenda
(2) Per il significato dei titoli, vedere, ad esempio, le monete di Sergio, tranne che in questo caso IMP non viene usato come praenomen.
(3) Notare tuttavia la diversità della leggenda del dritto per la presenza, nella moneta di fig. 2, del titolo "PP" (Pater Patriae), assente nella sua moneta
(4) L'immagine, tratta dal sito: http://ancient-coin-forum.com/Roman/Roman.htm, è accompagnata dalla descrizione che segue: Copper Aes, RIC 116, Cohen 84, gVF, 8.27g, 27.7mm, 0º, Rome mint, 50-54 A.D.; VF; obverse TI CLAVDIVS CAESAR AVG P M TR P IMP P P, bare head left; reverse S - C, Minerva holding a shield and brandishing javelin; $200. 
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