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Ibrido suberato di Q. Libo e L. Sempronius Pitio
26.1.2009
....... procedo con la dodicesima moneta, le chiedo un parere sulla autenticità, e, dal suo stato di conservazione, sapere un suo probabile valore venale. 
Seguo il format da lei fornito per darle più informazioni: 
Peso della moneta: 2.77 grammi. 
Diametro max: 17 mm 
Colore: argento
Asse di conio: ore 6 
Tipologia lega metallica: mi sembra argento, dentro non so
Presenza materiale ferromagnetico: non attratta 

URL: http://www.forumancientcoins.com/monetaromana/
Autorizzo ogni mio dato fornito comprese le foto. 
Grazie mille
fig. 1
Cliccare sulle immagini per ingrandire
Roma, 14.2.2009
Egregio Lettore,
la moneta in esame è un ibrido suberato (il dritto appartiene a Crawford 215; il rovescio a Crawford 216.1 - v. link), come tale, non classificato dal Crawford. Di seguito riporto gli elementi significativi che ho potuto raccogliere:

Denario1, 148 a. C.

Descrizione sommaria (sono indicate in rosso le parti della leggenda usurate o comunque non più leggibili):
D. Testa di Roma elmata a destra; dietro LIBO2 a scendere; davanti X3. Bordo perlinato.
R. Dioscuri4 a destra; sotto  ; in esergo ROMA5. Bordo perlinato.

La ricerca nel web di monete di tipologia identica a quella di figura ha prodotto i seguenti risultati:

  1. http://www.acsearch.info/record.html?id=154642 Source Classical Numismatic Group, Inc. Auction Mail Bid Sale 75 (23.05.2007) Lot 898  ( «  |  » ) Price 850 USD Description Q. Marcius Libo. 148 BC. AR Denarius (4.07 g, 6h). Rome mint. Helmeted head of Roma right; mark of value below chin / Dioscuri on horseback riding right. Crawford 215/1; Sydenham 395; Marcia 1. EF, attractive light gray and iridescent toning. Well centered and struck on a broad flan. Ex UBS 63 (6 September 2005), lot 259. Estimate: $300.
  2. http://www.acsearch.info/record.html?id=184174 Source Gemini, LLC Auction III (09.01.2007) Lot 289  ( «  |  » ) Price 350 USD Description L. Sempronius Pitio. Silver denarius (3.80 gm). Rome, 148 BC. Head of Roma right, X below chin, PITIO behind / The Dioscuri right, L. SEMP below horses, ROMA in exergue. Crawford 216/1. Sydenham 402. RSC Sempronia 2. Extremely fine. Estimate: US$275.
  3. http://www.numislanz.de/auktion102/redirect.php3?au=102&los=00373 REPUBLIK Q. MARCIUS LIBO und L. SEMPRONIUS PITIO No.: 373 Schätzpreis-Estimation: DM 900,- Denar (subärate Hybridprägung), 148. LIBO. Kopf der Roma mit Greifenkopfhelm rechts, im Feld rechts X. Rs: L · SE[MP] / ROMA (in Linienrechteck). Die Dioscuren mit eingelegten Lanzen nach rechts galoppierend. Cr. - (vgl. 215/1 für den Avers und 216/1 für den Revers). Syd. -. BMC -. Bab. -. Banti -. 2,73 g. Äußerst selten. Fein getönt, vorzüglich / fast vorzüglich. Bekannt waren bislang nur Hybridprägungen mit dem Avers des Q. Marcius Libio und Reverstypen des C. Iunius, M. Atilius Saranus, C. Terentius Lucanus, M. Baebius Tampilus und L. Appuleius Saturninus (vgl. BMC I, S. 95, Anm. 1); darüber hinaus kennt man eine hybride Prägung aus einem Aversstempel des L. Sempronius Pitio und einem Reversstempel des Q. Marcus Libo (BMC 723).
Veniamo alle conclusioni. Come si evince dal link 3 siamo di fronte ad un ibrido, suberato piuttosto noto.

Un saluto cordiale. 
Giulio De Florio
 

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Note:
(1) Denario. Che la moneta di figura sia suberata (che cioé presenti un'anima vile e non d'argento, come ci si attenderebbe da un onesto denario) ce lo dicono le macchie verdastre che si osservano nella parte scheggiata ad ore due del dritto e ad ore 4-5 del rovescio. E che sia un ibrido ce lo dice il fatto che dritto e rovescio appartengono a due monete diverse, ossia un denario di Q. Marcius Libo (Crawford 215 - v. ad es. link1) dal quale è stato copiato il dritto e un denario di L. Sempronius Pitio (Crawford 216.1 - v. ad es. link2), servito da modello per il rovescio.  Trattandosi di ibrido, i termini di comparazione per quanto concerne le caratteristiche fisiche sono gli archetipi originari. Raccolgo in tabella le caratteristiche fisiche delle monete originali, tratte dal data base dell'ANS (American Numismatic Society); le tabelle sono due, la prima si riferisce a Crawford 215, l'altra a Crawford 216.1:

Crawford 215
Riferimenti
ANS
Peso (g.)  Diametro (mm) Asse di conio (h)
ANS1 3,93 20 1
ANS2 3,72 - 2
ANS3 3,46 - 12
ANS4 3,91 - 6
ANS5 4,00 - 4
ANS6 3,50 - 6
ANS7 3,52 - 2
ANS8 3,75 20,5 10
ANS9 3,69 18,5 1
Crawford 216.1
Riferimenti
ANS
Peso (g.)  Diametro (mm) Asse di conio (h)
ANS1 2,56 17 3
ANS2 4,00 - 1
ANS3 4,15 - 12
ANS4 3,98 - 3
ANS5 3,85 - 11
ANS6 2,99 18 11
ANS7 3,72 19 8
ANS8 3,88 20,5 3
ANS9 2,62 16 3
ANS10 3,36 19,5 12
ANS11 4,80 19,5 2
ANS12 2,03 18,5 12
ANS13 2,27 17 12
ANS14 3,22 17,5 12

Dalle tabelle si evince che le caratteristiche fisiche del denario di figura (2,77g, 17,6mm, 6h), anche tenuto conto della perdita di peso dovuta alla scheggiatura, rientrano negli ampi margini di variabilità dei conî d'epoca. Da questo punto di vista anche l'ibrido di Lanz, (v. link di cui sopra) con il suo peso di 2,73g, non rappresenta un'eccezione rispetto al circolante d'epoca; a quanto risulta, esso fu messo all'asta due volte, la prima, nel 2001, quando la base d'asta era di 900 marchi (c. 460,00€) e la moneta rimase invenduta, la seconda, tre anni dopo, quando la base d'asta era scesa a 100,00€ e la moneta fu battuta per 175,00€, che non è molto per un pezzo presentato come rarissimo ("äußerst selten"). La prima volta, Lanz, per giustificare la base d'asta elevata, ma anche a dimostrazione che la moneta era antica sebbene un falso d'epoca (un ibrido suberato -subärate Hybridprägung), scrisse: "finora si conoscevano ibridi che copiano il dritto da un denario di Q. Marcius Libo ed il rovescio da denari di:

  • C. Iunius, oppure
  • M. Atilius Sarianus (Triumviro monetale del 148 a. C.), oppure
  • C. Terentius Lucanus, oppure 
  • M. Baebius Tampilus, oppure
  • L. Apuleius Saturninus (per es., BMC I, S. 95, Anm. 1);
e, oltre a questi, si conosce un ibrido L. Sempronius Pitio/Q. Marcus Libo". Come dire, questo messo all'asta non è l'unico denario ibrido suberato conosciuto, ma solo il primo con la particolare combinazione dritto/rovescio sopra indicata. Strano suberato tuttavia quello di Lanz che non ha perso nemmeno un po' dell'argentatura superficiale che lo ricopriva! Altra stranezza è che il denario di Lanz sembra quasi sovrapponibile al denario di figura.
(2) Sostiene il Crawford che i monetieri Q. Marcius Libo e L. Sempronius Pitio siano "personaggi non altrimenti noti". Secondo il Sydenham, L. Sempronius Pitio, M. Atilius Saranus e Q. Marcius Libo costituivano la triade monetale del 148 a. C., in quanto le loro emissioni presentano alcuni tratti in comune:
  • costituiscono i primi esempi dell'uso congiunto sulle monete del praenomen, del nomen e del cognomen ripartiti tra dritto e rovescio;
  • il cognomen è sempre posto sul dritto;
  • usano indifferentemente le lettere A /  ovvero le lettere L / , ove le ultime di ciascuna coppia sono forme arcaiche rispetto alle prime.
(3) Il segno del valore X indica la seguente equivalenza: 1 denario=10 assi.
(4) Il tema del rovescio, ricorrente nei denari repubblicani, richiama il mito dei Dioscuri (Castore e Polluce) e la battaglia del lago Regillo (il lago prosciugato nel 17° secolo, posto tra la via Prenestina e la via Casilina a SO di Gabii), combattuta nel 496 a. C. dai Romani contro i Latini appoggiati da Tarquinio il Superbo per il predomino sul Lazio. La tradizione vuole che i Dioscuri possedessero il dono dell'ubiquità, perché nello stesso momento in cui intervenivano contro i Latini rovesciando le sorti della battaglia, abbeveravano i loro cavalli bianchi alla fonte di Giuturna al Foro Romano e annunciavano al popolo la vittoria sui Latini. I Romani, come segno di ringraziamento per il favore ottenuto, elevarono in onore dei due cavalieri, proprio in quel punto, un tempio (quello di Castore e Polluce). 
(5) ROMA è l'etnico, cioè lo stato nel nome del quale la moneta è stata battuta.
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