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Traiano e la Concordia
pagina revisionata il 5.10.2003
22.11.2002
Cortese signore, 
ho potuto apprezzare la consueta disponibilità con cui Lei offre consulenza gratuita in merito a monete antiche poste alla sua attenzione. Considerata la mia profonda ignoranza in materia, non posso non chiederLe di fruire della sua preziosa consulenza, per decriptare e decifrare i simboli, le lettere, le effigi presenti su una moneta in mio possesso. Tale moneta ha le seguenti caratteristiche:

DIAMETRO: 3.1 cm circa, considerando che i contorni sono irregolari
TIPOLOGIA METALLICA: oro (almeno in apparenza)
Scritte presenti sul fronte della moneta: indecifrabili per la maggior parte, tranne la dicitura: “TRAIANA”
Scritte presenti sul retro della moneta: indecifrabili
Indicazione sulla lega del tondello: non appare influenzata da fenomeni di magnetismo
PESO: 21g

Note: quando ho avuto questa moneta, essa si presentava di colore marrone scuro con venature di verde scuro. Una volta pulita con prodotto specifico per monete, essa è apparsa colore giallo oro. 

Sarei interessato ad ottenere informazioni in merito alla originalità, alla storia della moneta, alla vetustà, al valore.

Le invio le scansioni del fronte e del retro della moneta.
Ho confrontato le effigi riportate in moneta con altre monete osservate nella Sua casella di corrispondenza, ma non ne ho trovate di uguali.
La ringrazio anticipatamente per l’ausilio, la consulenza, la disponibilità.
Buona giornata e buon lavoro.
 

fig. 1
Roma, 30.11.2002
Egregio Signore,
comincio con un garbato rimprovero. Le monete antiche non vanno pulite; se lo si fa, si corre il rischio, come nel suo caso, di privarle dell'eventuale sigillo di autenticità rappresentato dalla patina verde che le ricopre, quando la lega metallica è il bronzo; oppure si rischia di graffiarle se è argento oppure oro.

Traggo dal Mattingly  ("BMC 730 n" ovvero Cohen "C.623") la descrizione che segue:

D. Testa di Traiano laureata a destra. IMP CAES NERVA TRAIAN AVG GERM P M(1).
R. La Concordia drappeggiata, seduta a sinistra su una sedia senza schienale, sacrifica con una patera, trattenuta con la mano destra distesa, al di sopra di un altare acceso mentre sorregge con la sinistra una doppia cornucopia. TR POT COS III P P(2).
SC in esergo(3)

Dal sito http://www.wctc.net/~msersch/concord.htm, dedicato ai sesterzi di Traiano, traggo le seguenti notazioni:

  • "Concordia" era la dea della concordia o dell'armonia. Per essa i Romani nutrivano grande devozione. La sua festa ricorreva il 16 gennaio, giorno  nel quale le fu dedicato il maggiore dei suoi templi.
  • "Concordia" veniva rappresentata seduta, nell'atto di sacrificare con la patera su un altare acceso, a somiglianza di quanto avveniva nella realtà durante i riti in suo onore.
  • La stessa tipologia monetale del rovescio, accompagnata da svariate leggende, fu riutilizzata più volte durante il regno di Traiano, dal 98 al 111 d.C.
Il "messaggio" della moneta mi pare dunque trasparente, da un lato l'autorità dello stato romano, evidenziata dall'immagine del sovrano sul dritto, accompagnata dai titoli dinastici e imperiali estesi su entrambe le facce, dall'altra la Concordia divinizzata, collante dell'impero universale multietnico.

"The American Numismatic Society" ( http://www.amnumsoc.org/lookup.cgi?string=1957.172.1635 ) riferisce di un sesterzio di pari tipologia, con le seguenti caratteristiche fisiche: peso 25,44g , diametro 35 mm, asse di conio a ore 6. L'esemplare in possesso del British Museum è invece pertinente alla variante monetale "BMC 730" (in cui il busto di Traiano è drappeggiato sulla spalla sinistra), pesa 27,43g (4), ha un diametro di 35,6 mm e un asse di conio a ore 6. 
Il  Mattingly data la moneta al 100 d.C., anno in cui il Senato conferì al sovrano il terzo consolato (COS III).

Veniamo dunque alla moneta di fig. 1. A titolo di confronto, la invito a considerare all'indirizzo:
http://www.coinarchives.com/lotviewer.php?LotID=41217&AucID=15&Lot=290
una moneta di tipologia simile a quella di fig. 1, diversa tuttavia per un piccolo particolare della leggenda del rovescio, (COS II, invece che COS III) in quanto coniata due anni prima, al tempo del secondo consolato di Traiano. 
Osservo che nella sua moneta:

  1. il peso è un po' inferiore alla media del periodo (v. nota 4). Anche il diametro è di un paio di mm al di sotto di quello riportato per altre monete catalogate dal British Museum; 
  2. le lettere della leggenda presentano caratteri inspiegabilmente poco marcati rispetto alle figure centrali;
  3. si manifestano alcune carenze di stile, si veda in particolare il busto della Concordia con caratteri poco femminili, le pieghe dell'abito, le gambe della dea e l'altare realizzati in modo approssimativo.
Sebbene le ridotte caratteristiche fisiche (peso/diametro) possano trovare qualche giustificazione sul piano tecnico, i due aspetti stilistici sopra evidenziati mi sembrano preoccupanti. Pur nei limiti di una valutazione a distanza, sono propenso a ritenere che siamo di fronte ad una copia moderna.

La saluto cordialmente.
Giulio De Florio
 

Note:
(1) Nella leggenda del dritto di questa moneta IMPerator diventa "praenomen". Essendo stato adottato da Nerva, Traiano ne assume il "cognomen" che antepone al proprio. Sicché la parte frontale del titolo imperiale diventa Imperator Caesar Nerva Traianus, seguito dagli altri titoli, in primo luogo Augustus (utilizzato in antico nel significato odierno di "imperatore"), quindi Germanicus (titolo militare che richiamava il potere forte esercitato da Traiano nell'amministrazione della Germania Superior in cui aveva svolto la funzione di legato), Pontifex Maximus (massima carica religiosa).
(2) Sul rovescio della moneta sono elencati gli altri attributi imperiali, la Tribunicia Potestas, la carica di Consul e infine il titolo di Pater Patriae.
(3) Il Senatus Consulto in esergo indica che la moneta fu coniata per decreto del senato romano, secondo la prassi amministrativa consueta  per le monete di bronzo.
(4) Secondo il Mattingly, un sesterzio di Traiano pesava in media 25,85g (media su 252 esemplari) ma il peso delle singole monete poteva discostarsi dalla media sopra citata. La lega metallica dei tondelli era costituita in larga parte da rame (più esattamente, circa: 80% rame 17% zinco, 1% piombo).

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