Roma, 10.10.2007
Egregio Lettore,
di seguito trascrivo i dati
significativi pertinenti alla sua moneta:
Follis1,
zecca di Roma, RIC VII
391 (pag. 344), 336-337 d. C.,
indice di
rarità "r1"
Descrizione sommaria (sono
indicate in rosso le parti della leggenda usurate o comunque non più
leggibili):
D. CONSTANTI - NVS MAX
AVG2.
Costantino I, con diadema di rosette, busto drappeggiato e corazzato a
destra.
R. GLOR
- IA EXERC -
ITVS. Due soldati in piedi si guardano reciprocamente, asta rovesciata
nella mano esterna, mano interna su uno scudo poggiato a terra; in mezzo
uno stendardo. R*P3
in esergo.
La moneta non è disponibile
in rete o, quanto meno, non mi è stato possibile reperirla.
Venendo allo specifico della
sua domanda, osservo che essa trae origine dalla difficoltà obiettiva
di interpretare con certezza la parte centrale della leggenda di esergo.
In linea astratta le opzioni possibili sono tre:
La mia scelta è in favore
dell'interpretazione R * P per due ordini di considerazioni:
-
in termini di probabilità
è più facile reperire sul mercato numismatico una moneta
con grado di rarità "r1"
piuttosto "r3" oppure
"r5";
-
se la scarsa leggibilità
del segno centrale dell'esergo dipende da un difetto di conio o di battitura,
non resta che determinare quale dei tre segni possibili sopra riportati
meglio si adatti alla traccia residua presente nella moneta in esame. Visto
che nessuna delle monete il cui categorico ho sopra riportato è
reperibile in rete, ho ricercato monete di diversa tipologia ma che contengano
il segno incriminato. Esse sono le seguenti:
Dovendo scegliere, tra le tre,
la più idonea a lasciare la traccia presente nella moneta in esame
mi pare che sia la stella e dunque credo che nell'esergo si debba leggere
R
* P.
Ad ogni modo per scrupolo ho interpellato
anche il forum di numismatica di Yahoo
Moneta-L ricevendone quattro risposte, tre favorevoli alla mia tesi, una
alla sua.
Un saluto cordiale.
Giulio De Florio
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Note:
(1) Il
follis del periodo passò nell'arco dei cinque anni compresi tra
il 330 e il 335 da un peso (medio) di 2,25g a 1,50g. La percentuale d'argento
nella lega metallica si aggirava intorno all'1% o poco più. Raccolgo
in tabella le caratteristiche fisiche dei follis della tipologia di figura
tratti dal data base dell'ANS (American
Numismatic Society):
Riferimenti |
Peso
(g.) |
Diametro
(mm) |
Asse
di conio (h) |
Link1 |
1,45 |
- |
12 |
Link2 |
1,32 |
- |
12 |
Link3 |
1,51 |
- |
12 |
Dalla tabella si evince che il
peso del follis in esame (1,3g, 18mm, 6h) ha un peso comparabile con quello
dei follis dell'ANS.
(2) La
zecca di Roma batté la stessa moneta nel nome di:
-
CONSTANTINVS MAX AVG, Costantino
I.
-
CONSTANTINVS IVN N C, Costantino
II, primogenito di Costantino 1° e di Fausta, nato ad Arles nell'Agosto
del 316, Cesare alla fine del 316, riconosciuto in Oriente il 1.3.317,
Augusto il 9.9.337 al governo della Spagna, Gallia e Britannia, ucciso
nel marzo 340.
-
FL IVL CONSTANTIVS NOB C, secondogenito
di Costantino I e Fausta, nato il 7 agosto del 317, nominato Cesare nell'estate
de 324, Augusto a partire dal 9 settembre del 337 (al governo della
Tracia e sull'Oriente), morto il 3 novembre del 361.
-
FL CONSTANS NOB CAES, il figlio
minore di Costantino I e Fausta, nato nel 323, Cesare il 25.12.333, Augusto
il 9.9.337 (al governo dell'Italia, dell'Africa e dei Balcani), ucciso
il 18.1.350.
-
FL DELMATIVS NOB C, figlio di
Giulio Costanzo, nipote di Costanzo I e di Teodora, Cesare il 18.9.335,
ucciso nell'estate del 337.
(3) Il segno
di zecca comprende le lettere: R * P ove "R" identifica la zecca di Roma,
"P" la 1a officina, "*" contrassegna l'emissione monetaria. |