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Un suberato di Nerone e Galba/Vitellio
Roma, 15.4.2007
Egregio Signor Giulio de Florio, la disturbo ancora per una consulenza su una moneta romana che mi fa dannare. Ho provato a cercare in internet, anche in alcuni siti accreditati, ma non sono riuscito a trovarla. Grosso modo so di cosa si tratta, ma non ne trovo una uguale o simile. Confido nei suoi mezzi e nella sua esperienza. 
La monetina presenta al verso la scritta SPQR OB e qualcosaltro che non si legge bene, il tutto contornato da una coroncina d'alloro, allo stile delle monete di re Carlo Felice. Tutt'intorno non presenta nessuna scritta o dicitura. 
Al recto presenta il busto dell'Imperatore rivolto verso destra: credo che sia Nerone. Collo molto grosso, mento pronunciato. Sembra proprio Nerone. Presenta le scritte AR, credo ultime due lettere della parola CAESAR e all'altra parte AVGVSTVS. Credo che sia un denario suberato. 
-    Il peso della moneta si aggira tra i 2 e i 4 grammi, non possiedo una bilancia di precisione. 
-    Il diametro è differente. Quello maggiore è di 20,75 mm; quello inferiore è di 19,55 mm. 
-    Possiede due tonalità di colore. Il materiale interno è di color ruggine credo, e quello di rivestimento color argento. 
-    L'asse di conio è a ore 1. 
-    Il tipo di metallo è differente. L'anima della moneta credo che sia di bronzo, mentre il rivestimento è d'argento. E' un denario suberato. 
-    Autorizzo lo scrivente ad utilizzare la mia immagine.
Aspetto sua conferma.
La saluto cordialmente. 
fig. 1
Roma, 19.4.2007
Egregio Lettore, 
di seguito trascrivo i dati significativi pertinenti alla sua moneta:

Denario suberato1

Descrizione sommaria (sono indicate in rosso le parti della leggenda non più leggibili): 
D. NERO CAESAR - AVGVSTVS. Nerone barbato e laureato a destra.
R. SPQR/OB/C.S.2, su tre righe, dentro una corona di quercia.

Un saluto cordiale.
Giulio De Florio

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Note:
(1) Traggo dal sito http://dougsmith.ancients.info/fourree.html qualche notizia sui denari suberati (plated coins); la tecnica di produzione prevedeva, secondo l'autore, due fasi, nella prima si avvolgeva un tondello vergine di rame con una sottile lamina d'argento, nella seconda il tondello così composto veniva sottoposto al normale processo di coniazione, cioè veniva schiacciato a caldo tra conio d'incudine e conio di martello, in modo tale da formare sulla superficie di contatto tra i due metalli un amalgama che serviva a incollarli. A detta del sito, le increspature ancora presenti su una delle facce della moneta dopo il processo di coniazione troverebbero ragione d'essere proprio nella tecnica utilizzata. Secondo il sito inoltre, almeno durante il periodo repubblicano, denari suberati venivano prodotti dalla zecca ufficiale per ripagare le spese di esercizio della stessa zecca. D'altra parte la produzione di denari suberati durante il periodo neroniano non potrebbe essere spiegata con le menzionate esigenze economiche, dal momento che la politica neroniana di ridurre il rapporto di scambio tra argento e oro avrebbe di per sé creato liquidità sufficiente per pagare le spese della zecca; dunque non c'è una spiegazione chiara del perché venissero battuti dei suberati semiufficiali anche al tempo di Nerone ma che semiufficiali fossero lo si dedurrebbe, secondo il sito, dal fatto che detti denari erano di discreta fattura e volutamente diversi dai conî ufficiali, essendo formati mettendo insieme dritti e rovesci di monete di monete diverse.
(2) Diciamo subito che l'anomalia della moneta di figura, al di là del fatto che è suberata, sta nel cotituire un vero e proprio ibrido, formata cioè dal dritto di una moneta di Nerone (v. ad esempio, http://www.coinarchives.com/a/lotviewer.php?LotID=171540&AucID=214&Lot=31) e dal rovescio di una moneta di Galba (es.: http://www.coinarchives.com/a/lotviewer.php?LotID=160258&AucID=196&Lot=2313) oppure di Vitellio (es.: http://www.coinarchives.com/a/lotviewer.php?LotID=137006&AucID=162&Lot=2022). Confesso che non ho molta dimestichezza con i denari suberati e quindi ho chiesto un parere al forum di numismatica di Yahoo, Moneta_L. Di seguito trascrivo la spiegazione che mi è stata fornita: "However, it seems that many, if not most Roman fourees are hybrid, with the obverse and reverse seeming to be, almost deliberately, from different reigns"; in altri termini, a quel tempo i denari suberati ibridi erano piuttosto la norma che l'eccezione. Relata refero!

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