Roma, 17.9.2006
Egregio
Lettore,
di seguito
riporto i dati significativi pertinenti alla sua
moneta:
Frazione di
radiato1, zecca di Ticinum, RIC VI
36b2 (pag. 285), 299 d. C., indice di
rarità "C".
Descrizione sommaria (sono indicate in
rosso le parti della leggenda usurate o comunque non
più leggibili):
D. IMP C M A MAXIMIANVS PF AVG3. Massimiano Erculio, testa radiata a
destra.
R. dentro una corona4, 5.
La ricerca
nel web di monete di tipologia identica a quella di
figura ha prodotto i seguenti risultati:
- http://www.wildwinds.com/coins/ric/maximianus/_ticinum_RIC_036b.jpg
(Ticinum, prima officina) Maximianus Radiate AE
Fraction, Ticinum, 299 AD. Obverse: IMP C M A
MAXIMIANVS PF AVG, radiate bust r. Reverse: VOT XX
P in wreath Maximianus Radiate AE Fraction RIC 36b
Contributed by Yuri Kabanov, November, 2005.
- http://www.ancientimports.com/cgi-bin/lotinfo.pl?id=12806
(zecca sconosciuta) Attribution: Unlisted in RIC,
Voetter-Gerin 6 London. Attribution: Unlisted in
RIC, Voetter-Gerin 6 London Date: 303-305 AD
Obverse: IMP C MA MAXIMIANVS P F AVG, Radiate,
draped and cuirassed bust right Reverse: VOT XX
within laurel wreath Size: 20.67 mm Weight: 2.9
grams Rarity: 8 Description: A very rare bronze
unlisted in RIC. RIC does reference this issue
with a note on page 126 citing that a specimen
ascribed to London by Voetter-Gerin without
mintmark seems to be an unfounded attribution.
This coin is proof of the existence of this issue
and Voetter-Gerin seems to be well within bounds
attributing this bronze without mintmark to London
which was a common occurrence during this period.
- http://www.acsearch.info/record.html?id=352862
Source Compagnie Générale de Bourse
Auction MONNAIES 31 (21.06.2007) Lot
566 ( « | » )
Price 145 EUR (~212 USD) Description
MAXIMIEN HERCULE(10/12/285-02/310)Marcus Aurelius
Valerius MaximianusAuguste I (1/04/286-1/05/305)
Pseudo aurelianus ou néo-aurelianus N°
v31_0566 Date : 299 Nom de l'atelier : Emilie,
Ticinum Métal : cuivre Diamètre :
20,5mm Axe des coins : 6h. Poids : 2,32g.
Degré de rareté : R2 Etat de
conservation : SUP Prix de départ : 145
€ Estimation : 200 € Prix
réalisé : 145 € Nombres
d'offres : 1 Offre maximum : 260 €
Commentaires sur l'état de conservation :
Frappe très légèrement molle.
Beau revers servi par une patine verte et
brillante. N° dans les ouvrages de
référence : C.54 - RIC.15 b (attibuzione errata;
n.d.r.) - RC.3639 (25£) Titulature
avers : IMP C M A MAXIMIANVS P F AVG. Description
avers : Buste radié, drapé et
cuirassé de Maximien Hercule à
droite, vu de trois quarts en arrière (A2).
Traduction avers : “Imperator Cوsar Marcus
Aurelius Maximianus Pius Felix Augustus”,
(L’empereur césar Marc Aurèle
Maximien pieux heureux auguste). Titulature revers
: VOT/ XX. Description revers : Légende en
deux lignes dans une couronne de laurier.
Traduction revers : “Votis Vicennalibus”, (Vœux
pour le vingtième anniversaire de
règne). Commentaire à propos de cet
exemplaire : Poids extrêmement léger.
Frappé à l’occasion des quinze de
règne en 299 avec des vœux pour les
vicennalia qui tombent en 303. Exemplaire sans
marque d’officine (un exemplaire signalé au
Künsthistorische Museum de Vienne). Les
ptéryges sont invisibles. Ruban de type 3.
Commentaires : Le néo ou pseudo-antoninien
est l'ancien antoninien. Il vaut 2 ou 2,5 deniers,
est taillé au 1/96e de livre et pèse
3,38 g. Un follis vaut 5 néo-antoniniens.
Ces néo-antoniniens furent surtout
frappés en Orient, excepté les
émissions pour les vicennalia des Augustes
et les decennalia des Césars. Historique :
Maximien est né à Sirmium vers 250.
Il a 'le front bas, la figure ridée, le nez
en trompette, le menton et le cou épais, la
barbe hirsute' d'après 'Les empereurs
romains', op. cit., p. 119. Cette description ne
ressemble pas tellement aux portraits des argentei
qui sont stéréotypés et pas
forcément reconnaissables. Il est choisi
par Dioclétien pour le seconder. Il est
d'abord césar, puis auguste à partir
d'avril 286, et c'est la fondation de la Dyarchie.
Maximien s'installe à Trèves et doit
lutter contre les invasions barbares et
l'usurpation de Carausius en Bretagne. En 293,
à la création de la
Tétrarchie, il est secondé par
Constance Chlore. Dioclétien oblige
Maximien à abdiquer le 1er mai 305. Il
accepte mal la retraite et va soutenir son fils
Maxence quand celui-ci s'empare de Rome le 28
octobre 306. Il reprend du service comme auguste
en 307 et aide Constantin à qui il donne sa
fille Fausta en mariage. Maximien est
obligé d'abdiquer à la
conférence de Carnuntum le 11 novembre 308.
Une dernière fois, il reprend la pourpre au
début 310 à Marseille avant de se
suicider ou d'être assassiné.
- http://www.ancientimports.com/cgi-bin/lotinfo.pl?id=6335
aVF/aVF Maximianus Radiate AE Fraction / VOT XX P
in Wreath $39.00 Attribution: RIC VI Ticinium 36b
C Date: 299 AD Obverse: IMP C M A MAXIMIANVS PF
AVG, radiate bust r. Reverse: VOT XX P in wreath
Size: 22.31 mm Weight: 2.3 grams Rarity: 6
Description: A much rarer coin than RIC indicates,
a very seldom seen issue Attribution: RIC VI
Ticinium 36b C Date: 299 AD Obverse: IMP C M A
MAXIMIANVS PF AVG, radiate bust r. Reverse: VOT XX
P in wreath Size: 22.31 mm Weight: 2.3 grams
Rarity: 6 Description: A much rarer coin
than RIC indicates, a very seldom seen issue.
Concludo
osservando che le caratteristiche di stile e generali
della moneta appaiono compatibili con i conî
d'epoca.
Un saluto
cordiale.
Giulio De
Florio
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Note:
(1) Secondo il RIC, la frazione di radiato
di figura pesava mediamente attorno ai 3g e
presentava l'asse di conio ad ore 0 oppure ad ore 6.
Traggo dal sito dell'ANS
(American Numismatic Society) le caratteristiche
fisiche di una frazione di radiato della tipologia
di figura battuto dalla zecca di Ticinum che riporto
in tabella unitamente agli esemplari descritti nei link di cui sopra:
Riferimenti |
Peso (g.) |
Asse di conio (ore) |
Diametro (mm) |
link2 |
2,9 |
- |
20,67 |
link3 |
2,32 |
6 |
20,5 |
link4 |
2,3 |
- |
22,31 |
ANS |
2,9 |
6 |
- |
L'esemplare in
possesso del lettore (2g., 16,5mm, 0h) presenta
caratteristiche di peso e diametro un po' al di sotto
delle monete di tabella ma non essendo nota
l'accuratezza della misura del peso comunicata dal
lettore, né essendo disponibile un sufficiente
numero di campioni di riferimento, non è
possibile utilizzare le caratteristiche fisiche come
criterio discriminante.
(2) La classificazione precisa della moneta
è impossibile, non potendosi stabilire, a causa
dello stato di usura, se il busto dell'Erculio sia
semplicemente radiato (RIC VI
36b) oppure radiato e corazzato (RIC VI
37b) oppure ancora visto da dietro ( RIC VI
38b). La stessa tipologia di figura fu battuta dalla
zecca di Ticinum nel 299 d. C. sia nel nome di
Diocleziano che di Massimiano:
- IMP C C
VAL DIOCLETIANVS P F AVG (RIC 36a oppure RIC 37a)
- IMP C M
A MAXIMIANVS P F AVG (RIC 36b oppure RIC 37b)
(3) IMP C M A MAXIMIANVS P F AVG. IMPerator
Caesar Marcus Aurelius Maximianus Pius Felix Augustus.
Per una breve nota biografica su Massimiano Erculio cliccare
qui. Per l'inquadramento storico della prima
tetrarchia, cliccare
qui.
(4) VOT XX = VOTis vicennalibus. Voti
ventennali. Con la parola "votum" si indicava:
- una
promessa fatta agli dei per ottenere in cambio
qualcosa (per esempio si prometteva un sacrificio
in cambio di un lungo regno); si parla in questo
caso di "vota suscepta", voti che venivano
pronunciati di solito al momento dell'ascesa;
- oppure
lo scioglimento di una promessa ("vota soluta"),
dunque un sacrificio di ringraziamento, alla
scadenza del periodo (per esempio dopo venti anni
di regno).
Tuttavia la
questione del voto si complicava allorché lo
scioglimento del voto veniva celebrato non esattamente
alla data di scadenza, per esempio dopo venti anni, ma
in un momento qualsiasi del secondo decennio dalla
promessa. Un'ulteriore complicazione, ed è
questo il caso della moneta di figura, si aveva quando
la celebrazione era congiunta, in quanto si
festeggiavano insieme i venti anni di regno degli
Augusti (Diocleziano e Massimiano) e i dieci anni di
regno dei Cesari (Galerio e Costanzo Cloro) per i
quali il rovescio della moneta presentava la leggenda,. Alla pronuncia dei voti di
solito si accompagnavano elargizioni a favore
dell'esercito, del quale era essenziale premiare la
fedeltà.
(5) Si è accennato incidentalmente
nella nota 2, senza per altro approfondire, che la
moneta di figura fu battuta dalla zecca di
Ticinum. In realtà la stessa tipologia
monetale è presente anche nella monetazione
delle zecche di Roma e di Cartagine. Tuttavia le
monete dello stesso tipo battute dalla zecca di
Roma hanno la caratteristica particolare di essere
prive del segno sotto la leggenda "VOT" e
inoltre recano il segno dell'officina scritto in
lettere greche (Α, Β, Γ, Δ, ε, ζ, Η, Θ) mentre la
zecca di Ticinum, che disponeva di due sole
officine, le contrassegnava con le lettere latine
P (Prima officina) ovvero S (Secunda officina),
come si può osservare dalla S presente in
questa moneta. La zecca di Cartagine invece
contrassegnava le monete della tipologia di figura
con il segno FK (Felix Karthago), al posto del
numero di officina. |