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Tiberio, Augusto ed Ottavia - replica
Diametro: (27,6÷28,3)mm
Peso: (11,68±0,01)g
Asse di conio: 6h
Lega: bronzo
fig. 1
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Asse1, 21 d. C., Cohen I 1 (pag. 214)

Descrizione sommaria (sono indicate in rosso le parti della leggenda non più leggibili):
D. TI CAESAR DIVI AVG F AVGVSTVS IMP VII PM leggenda retrograda.2 Tiberio, testa nuda a destra.
R. DIVVS AVGVSTVS IMPER OCTAVIA leggenda retrograda.3 Teste affrontate di Augusto e Ottavia, sopra alle teste il sole e la luna, non presenti o visibili nell'immagine.

La ricerca nel web di monete della tipologia di figura non ha prodotto risultati.

In considerazione che la moneta di figura non è d'argento, ritengo sia da considerarsi una replica moderna in bronzo che si ispira al medaglione di Vienna.4

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Note:
(1) L'indicazione che la moneta sia un asse discende puramente dalle caratteristiche fisiche delle moneta (bronzo, del peso di 11,68g).
(2)TIberius CAESAR DIVI AVGusti Filius AVGVSTVS IMPerator VII Pontifex Maximus (Tiberio, figlio del divino Augusto, Augusto, sette volte Imperator, Pontefice Massimo).
(3) DIVVS AVGVSTVS IMPERator OCTAVIA, la leggenda indica i nomi dei due personaggi rappresentati sul rovescio della moneta, a destra il divino Augusto Imperator e a sinistra Ottavia sua sorella.
(4) L'unico riferimento disponibile ad un conio della tipologia di figura è il medaglione in argento, di eccezionale rarità e valore venale, descritto da Théodore-Edme Mionnet nel suo catalogo "De la rareté et du prix des médailles romaines ou recueil contenant les types rare", pubblicato nel 1815 (v. link). Il Cohen riprende l'argomento riferendo che il medaglione in questione è custodito nel Museo di Vienna e sarebbe di zecca cretese. Al riguardo è opportuno sottolineare che non tutti gli studiosi sono concordi nel sostenere l'autenticità del medaglione d'argento viennese. Michael Grant nel suo "Roman Anniversary Issues: An Exploratory Study of the Numismatic and Medallic Commemoration of Anniversary Years 49 B.C.-A.D.375" sostiene che i primi medaglioni d'argento romani furono emessi nell'85 d. C., al tempo di Domiziano, il che porta ad escludere l'autenticità del pezzo viennese, autenticità affermata invece dal Regling ma non sostenuta dal dott.Toynbee (v. link). Indipendentemente dalla querelle tra gli studiosi sull'autenticità del pezzo viennese, il fatto che il conio in esame sia di bronzo, in assenza di altre monete dello stesso tipo la cui autenticità sia riconosciuta, porta a ritenere che esso sia una replica moderna che si ispira al medaglione di Vienna.

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