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Author Topic: il rottame della settimana , maiorina di magnenzio  (Read 14131 times)

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Fufieno

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Re: il rottame della settimana , maiorina di magnenzio
« Reply #25 on: November 16, 2011, 08:43:22 am »
Mmm, forse per colpa della guerra con la Persia, che durò la bellezza di 12 anni, in pratica giusto il tempo di essere presente al funerale del padre che Costanzo dovette andare sul fronte persiano. Rimase tutti quegli anni ad Antiochia, fino a quando non venne a sapere che Magnenzio gli aveva ammazzato il fratello e si era preso la metà occidentale dell' Impero. Aspetto che i Sasanidi terminassero il terzo assedio a Nisibi e quindi partì, senza aver concluso una pace. Una situazione un pò ostica, la guerra su due fronti.
Saluti,
Ff.

rick2

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Re: il rottame della settimana , maiorina di magnenzio
« Reply #26 on: November 16, 2011, 11:54:36 am »
ci deve esser stato anche qualcos altro.

valeriano e gallieno erano in guerra con la persia e l impero si divise , pero` l inflazione fu` piu` contenuta

io son sempre convinto che parte della risposta giace anche nell evoluzione della villa , e di tutto il sistema economico romano.
perche` abbiamo un sistema economico chiuso ? la cosa e` in contrasto con l alta inflazione e l alta quantita` di moneta circolante

Fufieno

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Re: il rottame della settimana , maiorina di magnenzio
« Reply #27 on: November 16, 2011, 12:14:53 pm »
Però noto che la diminuzione delle dimensioni, del peso delle monete si accentua dopo la fine della guerra con Magnenzio. Quindi la Persia c'entra poco, ma la guerra con Magnenzio era stata veramente dura, in termini umani ed economici. Da sola per me può giustificare una svalutazione del genere.
Sotto Costanzo II non era partito ancora quel fuggi-fuggi generale verso le campagne di tantissimi cittadini, c'erano solo le prime grandi tenute con relativa servitù.
Saluti,
Ff.

rick2

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Re: il rottame della settimana , maiorina di magnenzio
« Reply #28 on: November 16, 2011, 12:22:57 pm »
si pensa che dopo la caduta di magnenzio ci sia un caos monetario e si pensa anche che la maggior parte delle imitative del IV secolo sia stata battuta in quel periodo

Offline Giuseppe R

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Re: il rottame della settimana , maiorina di magnenzio
« Reply #29 on: November 16, 2011, 12:54:56 pm »
Il Prieur pone il passaggio al centennionale nel 317 ma già da un paio d'anni la monetazione aveva un peso leggermente  inferiore a quello teorico di 3,38 gr.
Riporto alcuni dati:
 nel 307 il 1/2 Follis pesava gr.3,27 con la Libra del peso di 327 Gr. e rappresentava dunque 1/100 di Libra il valore in unità di conto era di 10 Denari.
Fu nelle province soggette a Costantino  (che mancavano di metalli preziosi ) che la prima volta  nel 310/312 il follis arrivò a gr.4,5. ma la sua equivalenza era sempre di 20 Denari di conto.
Fu abbassato il peso dell'Aureo e creato il Solidus.
Solidvs=1/72 di libra d'oro=4,54 gr.=120 Folles= 2400 Denari
Follis=1/72 di libra di bronzo= 4,54 gr.=20 Denari
Mezzo Folis=1/144 di Libra=2,27gr.=10 Denari
Quarto di Follis=1/288 di Libra=1,13 gr=5Denari
Già nel 313 il follis per alcune zecche raggiunge il peso di 3,87 gr. Ed anche di 3,38
Il Follis manteneva la parità con 20 Denari ma ovviamente diminuendo il peso valeva di meno e quindi con quei 20 denari si poteva comprare molto meno di quanto non si potesse comprare con il Follis pesante.
La dimostrazione di ciò si evidenzia con il numero di denari per Libra d’oro:
294      307         310-312   320-324   326-330        337           340
75.092  119.266    195.000   308.750   390.000     691.200      964.000
        + 59%         + 64%   + 58%     +26%         +77%           +39%
L’inflazione cresceva a dismisura.

rick2

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Re: il rottame della settimana , maiorina di magnenzio
« Reply #30 on: November 16, 2011, 01:15:07 pm »
nel 307 il 1/2 Follis pesava gr.3,27 con la Libra del peso di 327 Gr. e rappresentava dunque 1/100 di Libra il valore in unità di conto era di 10 Denari.
Fu nelle province soggette a Costantino  (che mancavano di metalli preziosi ) che la prima volta  nel 310/312 il follis arrivò a gr.4,5. ma la sua equivalenza era sempre di 20 Denari di conto.

Il Follis manteneva la parità con 20 Denari ma ovviamente diminuendo il peso valeva di meno e quindi con quei 20 denari si poteva comprare molto meno di quanto non si potesse comprare con il Follis pesante.
La dimostrazione di ciò si evidenzia con il numero di denari per Libra d’oro:
294      307         310-312   320-324   326-330        337           340
75.092  119.266    195.000   308.750   390.000     691.200      964.000
        + 59%         + 64%   + 58%     +26%         +77%           +39%
L’inflazione cresceva a dismisura.


i dati che posti pero` sono in contraddizione

dal 307 al 320 - 324 la moneta si svaluta del 60% da 120 a 300

se la moneta si fosse svalutata solo del 60% allora il follis da 20 denari non si sarebbe potuto trasformare in un centennionale da 100 denari nel 317, ma al massimo in uno da 50-60 denari.

e` strano anche il fatto che l inflazione sia massima nei periodi di relativa stabilita` sotto il regno di costnatino e non in quelli di crisi o successione.


comunque la domanda principale rimane da cosa derivava quest inflazione ?
era solo una causa monetaria dovuta all emissione di troppa moneta (come a weimar) oppure c erano cause economiche che la causavano.

una delle cause dell inflazione e` per esempio la guerra dove servono materie prime e l economia gira sopra il potenziale.

mi spiego meglio , una delle cause dell inflazione e` la troppa domanda , da quello che si legge dalle cronache del tempo mi pare fosse un periodo di crisi.

ultima cosa mi dai il titolo del prieur che vedo se lo trovo su amazon , pare interessante.

rick2

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Re: il rottame della settimana , maiorina di magnenzio
« Reply #31 on: November 16, 2011, 01:25:04 pm »
anzi faccio altri esempi

noi oggi nel 2011 stiamo vivendo un periodo di crisi economica e causa di questo l inflazione e` molto bassa perche` manca la domanda

per farvi esempi i prezzi delle case stanno scendendo e quelli delle auto sono stabili da anni nel 1995 compravo la uno per 15.000.000 oggi per una punto 8.000 euro me la cavo.

stesso discorso per il 1929 , dove i prezzi scendevano perche` mancava la domanda.


questo va confrontato con il boom economico degli anni 1950 che ha portato ad aumento dell inflazione ed alla stretta creditizia del 1963 operata dalla banca d italia.
a seguire poi abbiamo avuto periodi di alta inflazione negli anni 1970 che pero sono stati generati da uno shock esogeno nel prezzo del petrolio e che poi si sono riflessi nella spirale prezzi salari che ha generato quasi tutta l inflazione della fine anni 70 inizio anni 1980.

tralascio il discorso sulla produttivita` perche` se no complichiamo il quadro troppo

Offline Giuseppe R

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Re: il rottame della settimana , maiorina di magnenzio
« Reply #32 on: November 17, 2011, 03:41:32 am »
"LES MONNAIES ROMAINES" Laurent Schmitt-Michel Prieur

Salve. sicuramente l'inflazione è legata alla elevata domanda in rapporto alla scarsità di beni offerti.
1)Durante il periodo Della Tetrarchia vi furono ben 4 Eserciti e 4 Corti con relativi ministri e funzionari. Enormi costi per mantenere l'apparato statale e burocratico.
L'esercito raggiunse l'enorme numero di 450.000 militi.
Molti di loro erano contadini che avevano abbandonato i campi per avere una paga più remunerativa e sicura. Tutte queste persone durante gli spostamenti accaparravano una massa ingente di derrate alimentari che non erano più disponibili per la popolazione.
2) La disponibilità d'oro a livello di produzione era molto più limitata di quanto non fosse il rame e ciò comportò una relativa scarsità di quello che da sempre è un bene rifugio, specie in periodi travagliati come le guerre intestine tra i tetrarchi.
3) L'esercito era ingente anche durante la guerra con Licinio ed anche l'insicurezza sociale.
4)Vinta la guerra e riunificato l'Impero Costantino viene preso da manie di grandezza fonda una nuova Capitale , costruisce Basiliche, fa donativi ai veterani per riconoscenza della loro fedeltà prepara la campagna contro i Parti. (Tutto ciò presumo sia stato fatto coniando un numero di monete eccessivo che messe in circolazione incrementarono l'inflazione)
Prima ancora di morire affida ai figli tre parti dell'Impero che stabiliscono le loro reggie in tre città

Per ultimo è vero che alcuni autori danno per certo che il rapporto di cambio Follis/Centennionale era di 1/20 da cui il nome deriverebbe da 1/100 di Libra.
Con tutto ciò resta valida la discussione sulla Maiorina immaginando semplicemente che i valori siano espressi non in centennionali ma in centinaia di denari.



Offline Giuseppe R

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Re: il rottame della settimana , maiorina di magnenzio
« Reply #33 on: November 17, 2011, 07:03:22 am »
Alla morte del padre i figli di Costantino immisero sul mercato altra moneta con le loro effigie accrescendo così la massa monetaria in circolazione e favorendo l'inflazione.
Il centennionale dal 335 ormai pesava solo gr. 1,70 (peso teorico=1/192 di Libra).
L'alta fiscalità portava all'impoverimento delle masse e alla scarsità di circolazione monetaria per sopperire a ciò si emetteva in continuazione nuova moneta che andava in spese improduttive:
Esercito, amministrazione delle reggie, funzionari vari. Ovviamente la scarsità di beni sul mercato e l'eccesso di circolazione monetaria portarono ineluttabilmente all'alta inflazione.
Nel 349 il centennionale raggiunse gr.1,36 ed il rapporto con in denaro di conto era sempre 1a 20.
La politica di finanziare il deficit di bilancio con emissione di nuova moneta proseguì fino a quando nel 341 per reperire denaro per la guerra contro i Parti furono messe in vendita parte delle immense proprietà dello stato con rastrellamento di moneta circolante.
Infine nel 346 per porre un freno all'inflazione e per festeggiare i 1.100 anni di fondazione di Roma Costante e Costanzo emisero due nuove monete:FEL TEMP REPARATIO-->  la Maiorina Pecunia e Il nummus centennionalis.
La Maiorina dapprima di peso pari 1/72 di Libra fu rafforzata a 1/60= 5,45 gr.
Il nummus centennionalis valeva la metà e pesava 2,729 gr. Tale nuovo nummo pesava il doppio rispetto ai vecchi centennionalis/follis ancora in circolazione.
La Maiorina valeva 200 denari, il Nummus Centennionalis 100 denari, i vecchi Follis Centennionalis 50 denari.
Magnenzio infine nel tentativo di arginare l'inflaione emise la doppia Maiorina del peso di 9,09 gr. pari ad 1/36 di Libra. il nummus centennionalis si era ridotto a 2,27 gr.
Sotto Mgnenzio LaMaiorina pesante valeva 400 denari
la maiorina leggera che pesava la metà (1/72 di Libra) = 200 denari
il nummus Ae3 100 denari

rick2

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Re: il rottame della settimana , maiorina di magnenzio
« Reply #34 on: November 17, 2011, 11:59:40 am »
mi sa che qualcosa sta uscendo.

1) eccessiva spesa dello stato con uscite ben al di sopra delle entrate (il deficit era molto alto)

2) la fiscalita` era anch essa molto elevata e scoraggiava la crescita economica

a questo si aggiungono 2 conseguenze

1) il deficit veniva monetizzato , cioe si emetteva monete per coprire la differenza tra entrate e uscite (come nella repubblica di weimar)

2) l eccessiva tassazione scoraggiava l investimento e la produzione e ha fatto si che le unita produttive come la villa si staccassero dall economia di mercato e si spingessero verso l autoproduzione.


cosa era successo pero` al metallo prezioso ?
oro e argento. sappiamo che qualche moneta d oro circolava , perche` anche quello secondo me e` un filone di indagine.
se io ho una economia con inflazione ma con metallo prezioso in circolazione allora io sono incentivato a produrre ed aumentare la produzione
ma se mi pagano con carta straccia o metallo vile allora non ho convenienza a vendere i miei prodotti,

tra l altro metallo nobile doveva circolare visto che dal 355 in poi si rimettono in circolazione le silique e i solidi che son abbastanza comuni.

sarebbe da fare una tabella di sintesi con tutte le informazioni di teodato , con i pesi e i valori in denari communis
magari su excel


Offline Giuseppe R

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Re: il rottame della settimana , maiorina di magnenzio
« Reply #35 on: November 18, 2011, 02:35:34 am »
L'oro scarseggiava sul mercato perchè veniva tesaurizzato ed avendo un valore sempre crescente espresso in denari non poteva certo circolare per le piccole e medie  transazioni.
Non mancava ai soldati che ricevevano dopo cinque anni di servizio 5 solidi a testa.
Tenendo conto dell' enorme numero di militari moltiplicando per almeno 400.000 il peso del solidus
otteniamo 1816 KG e cioè una spesa di circa 363 Kg. d'oro per anno per il mantenimento dell'esercito.
Ricordo che sotto Costanzo II occorrevano 1.200 Maiorine per 1 solidus o  2.400 nummi centennionali oppure 4.800 vecchi Centennionali/Follis del peso di 1,36 gr.
Per tornare a Magnenzio, fu costretto a portare il solido  a 1/82 di libra pari a gr.3,99
Sconfitto Magnenzio i problemi economici legati al disavanzo sostenuto dalla coniazione di monete da parte dello stato continuò ed il Nummo centennionale fu portato a 2,27 gr.(Ae3) ed infine nel 355 a 1,70 gr.(Ae4)=1/192 di Libra. Circolavano quindi Nummi Ae3 e Nummi Ae4  il valore del secondo era di 100 denari e quello del primo passò a 200 denari.
Detto valore era d'imperio affinché superasse il costo della produzione ed il costo del vile metallo e ci fosse un adeguato margine per lo stato.









rick2

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Re: il rottame della settimana , maiorina di magnenzio
« Reply #36 on: November 18, 2011, 10:49:19 am »
la cosa spiegherebbe anche il passaggio dal denario communis al nummo avvenuto nel 360-380
i denari erano cosi svalutati che come le nostre lire non avevano piu` senso e servivano troppi zeri

meglio ripartire con una nuova unita di conto come il nummo.


secondo me e` da esplorare meglio il discorso della circolazione del metallo prezioso , se c era disponibilita` di metallo prezioso allora questo va in conflitto con l evoluzione della villa romana e della migrazione verso l autoproduzione

Offline Giuseppe R

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Re: il rottame della settimana , maiorina di magnenzio
« Reply #37 on: November 18, 2011, 04:32:50 pm »
Quello che ti posso dire con certezza sull'oro è che molti giacimenti tipo placers ( anche italiani specie nella zona Piemontese) che per essere economici abbisognavano di mano d'opera a basso costo (schiavi), con la scarsità di nuove conquiste e quindi con l'aumentare del valore degli schiavi disponibili divennero antieconomici.

Offline Giuseppe R

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Re: il rottame della settimana , maiorina di magnenzio
« Reply #38 on: November 19, 2011, 01:47:56 am »
Giuliano nel (362-363) fece una importante riforma monetaria coniando due nuovi tipi di monete bronzee l'Ae1 di gr. 9,08 = 900 denari di conto(Doppia Maiorina) e l'Ae3(Maiorina ridotta o Nummo) pari ad 1/3 dell'Ae1=3,02/3,38 = 300 denari di conto, furono poi coniati i soliti 1/2 di Nummo da gr.1,70.=150 denari.
Il maggior numero di denari per i Nummi credo sia legato ad una maggior circolazione di denaro delle tasche del popolo che si vide abbassare le aliquote fiscali (una maggior circolazione di denaro  con la stessa offerta di prodotti sul mercato portò inevitabilmente dapprima ad un maggior benessere che poi venne ben presto eroso dall'inflazione).
Nulla cambiò sotto il principato di Gioviano , ma con il governo de Valentiniano e Valente  si assisté al peggioramento della economia produttiva, le proprietà terriere di piccola e media dimensione passarono sempre più a latifondisti (spesso legati agli amministratori locali che ricevettero un'incarico che poteva essere ereditario) la corruzione di tali funzionari aumentò considerevolmente essendo questi più preoccupati ad accrescere le loro proprietà che a fare gli interessi dello stato. L'evasione fiscale si accrebbe considerevolmente e ciò portò alla necessità di accrescere il numero di confische a spese degli amministratori corrotti.
Sembra che gli stessi monetarii a scopo di arricchimento personale cominciarono a produrre più solidi per libra abbassando il peso del solido e non furono pochi i casi in cui i privati coniarono monete false che misero in circolazione, ciò portò alla necessità sul controllo della purezza sulle monete d'oro e d'argento e dal 368 comparvero sui soldi le sigle
 OB Obryzum =oro purissimo e sulle monete d'argento la sigla PS =Argentum pulsatum cioè depurato.
L'assunzione di un considerevole numero di barbari nell'esercito porto le finanze dello stato al collasso con la necessità di accrescere la politica fiscale con il conseguente depauperamento della popolazione ed una diminuizione della produzione. La qual cosa accresciuta dall'uccisione di Valente portò ad un inflazione galoppante con la perdita di valore della moneta.
Con l'avvento di Graziano, Teodosio e Valentiniano II nel 378 l'Ae4 fu portato a gr.1,37= 100 denari ed era noto come Denarius Nummus
 Sembra che ormai i conti del popolo venissero fatti utilizzando come moneta base questa monetina e non più il denaro di conto che veniva usato solo per la contabilità economica.
nel 383
L' Ae2= Maiorina=6,06 gr= 1000 denari
L'Ae3= Maiorina ridotta=1/2 Maiorina= Nummus =3,03 gr.=500 denari
L'Ae4= Denarius Nummus= 1,36 gr.=150 denari.

L'accresciuto numero di funzionari, il lusso smodato delle corti, la presenza di Barbari nell'esercito e il pagamento di congrue rimesse in oro agli alleati barbari ai confini dell'impero,
portò la fiscalità a raggiungere livelli impensati. Molti artigiani e commercianti furono costretti ad abbandonare le loro attività, molti piccoli e medi contadini furono costretti a cedere le terre ai latifondisti.
Ciò portò alla scarsità di denaro circolante presso il popolo con effetti deflattivi e la conseguente forte diminuizione dell'Inflazione.


 








Offline Giuseppe R

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Re: il rottame della settimana , maiorina di magnenzio
« Reply #39 on: November 19, 2011, 07:39:29 am »
Con Arcadio ed Onorio il peso delle monete si ridusse gradualmente fino a che fu varata da entrambe i governi Occidentale ed Orientale la costituzione del 12/04/395 che prevedeva il ritiro e l'eliminazione della Pecunia Maiorina. Restò il Nummo Centennionele che pero in poco tempo si abbassò di peso fino a raggiungere il peso del Ae4 =Denarius Nummus pari a 1/288 di Libra gr. 1,137.
 Il nuovo sistema monetario prevedeva il:
Solidvs 1/72 di Libra =4,54 gr.
Semisse 1/144 di Libra=2,27 gr  = 2 Semisse per 1 Solido
Tremisse 1/216 di Libra=1,51gr.=3 Tremisse per 1 Solido
Siliqua in Ag 1/216 di Libra=1,51  gr.= 54 Silique per 1 Solido
Mezza Siliqua 1/432 di Libra=0,666 gr=108 mezze Silique per 1 Solido
Nummo 1/288 di Libra=1,137 gr=7.200 Nummi per un Solido
Questo sistema perdurò fino alla caduta dell'Impero Romano d'Occidente salvo occasionali cedimenti in seguito alle note vicissitudini.
Non così successe per l'inflazione che in relazione alla scarsità di beni divenne galoppante e si deve supporre che nell'ultima parte dell'impero in molte zone si sia tornati al baratto.
Il rapporto delle monete venne mantenuto costante dalle autorità monetarie anche se il loro potere d'acquisto era sempre più basso vista la scarsità di beni sul mercato. Quindi anche il potere dell'oro subì esattamente la stessa perdita di valore d'acquisto che subirono i divisionali in Argento e Rame.
Occasionalmente come detto furono coniati nummi di peso inferiore ma il costo di coniazione incideva in maniera rilevante sul costo della materia prima utilizzata per cui vennero valutati non per unità ma a peso di rame. Messi in sacchetti monetali di peso unitario chiamati Folles.
Il potere di acquisto oscillava per tutte le monete mantenendo la proporzione ma in relazione alla scarsità di beni prodotti era paurosamente calante.
Poichè possono esserci errori o difformità di pareri siete pregati di proporre correzioni o diversi punti di vista.
Grazie!


rick2

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Re: il rottame della settimana , maiorina di magnenzio
« Reply #40 on: November 19, 2011, 09:21:22 am »
e le silique di valente e valentiniano ? 
le urbs roma per intenderci

quanto valevano ?
o si scambiavano al peso o a una tariffa differente ogni volta

Offline Giuseppe R

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Re: il rottame della settimana , maiorina di magnenzio
« Reply #41 on: November 19, 2011, 10:48:52 am »
Salve ho volutamente tralasciato l'andamento delle monete auree ed argentee perché sovente seguivano percorsi distinti dalle monete enee e sarei stato troppo lungo e prolisso.
Giuliano ritenne causa dell'inflazione l'eccessivo rapporto di cambio tra oro ed argento e ritenne utile per contenere l'inflazione portare il rapporto tra oro ed argento ad 1:12 mentre precedentemente il rapporto era di 1:13,9
Il Miliarense 1/72 di Libra di 4,54gr,. era valutato 45.000 denari di conto.
La Siliqua 1/120 di Libra di 2,72 gr.  era valutata 27.000 denari di conto.
Sotto Valentiniano la Siliqua si svalutò e fu ridotta di peso a 1/144 di Libra pari a 2,27 gr., non mi risulta che ci siano documenti che indichino il controvalore in denari della nuova Siliqua ridotta ma applicando una semplice proporzione (del tutto non certa) doveva valere circa 33.000 denari di conto e non credo di essere lontano dalla realtà visto che la siliqua dello stesso peso emessa da Teodosio valeva 37.500 denari di conto. (e ciò dopo l'uccisione di Valente e l'entrata dei goti in territorio Romano)


rick2

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Re: il rottame della settimana , maiorina di magnenzio
« Reply #42 on: November 19, 2011, 12:07:39 pm »
diciamo che questo conferma quello che pensavo , che le monete di metallo pregiato variavano di tariffa

strano pero` perche` avrei pensato che le silique emesse dal 363 in poi fossero piuttosto comuni.
qui da noi in UK negli anni 90 ne han trovato un ripostiglio di 14.000 pezzi

Offline Giuseppe R

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Re: il rottame della settimana , maiorina di magnenzio
« Reply #43 on: November 19, 2011, 05:29:54 pm »
Un bel malloppo di 31,78 Kg. di Argento.!

Offline Giuseppe R

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Re: il rottame della settimana , maiorina di magnenzio
« Reply #44 on: November 22, 2011, 02:52:31 am »
Chiedo un favore, c'è qualcuno che potrebbe dare riferimenti concreti a quanto e cosa si potesse comprare con le monete prese in considerazione?
Abbiamo visto il rapporto tra denari di conto ed alcune monete specie Enee, ma sarebbe veramente utile poterlo collegare alla merce acqistabile.

rick2

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Re: il rottame della settimana , maiorina di magnenzio
« Reply #45 on: November 22, 2011, 04:50:29 am »
allora la maggioranza dei prezzi risalgono al periodo precedente alla grande inflazione.

per esempio son stati trovati listini con prezzi a pompei e a vindolanda (qui in UK sul vallo di adriano) che dettagliavano alcuni prezzi.

per esempio un litro di olio di oliva si prendeva con un sesterzio , una prostituta andava da un asse a un denario.
un legionario veniva pagato un denario al giorno.

per la parte successiva a quello che so c e` l editto de maximii prettii promulgato da diocleziano del 301
dove pare (al contrario di quello indicato da te) che il follis argentato valesse 25 denari

l argenteo venisse tariffato a 100 denari
i radiati di bronzo valessero 4 o 5 denari mentre i laureati di bronzo furono portati a 2 denarii


nell editto vengono fissati i prezzi massimi che si potevano praticare , tra questi si parla del costo di un leone fissato a 150.000 denarii.

ne avevamo parlato qui

https://www.forumancientcoins.com/board/index.php?topic=74795.0



rick2

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Re: il rottame della settimana , maiorina di magnenzio
« Reply #46 on: November 22, 2011, 04:56:24 am »
per quanto riguarda il periodo successivo da costantino in poi , quando non si sa piu` niente credo che i prezzi variassero molto per uno stesso bene, non solo nel tempo ma anche tra posto a posto e secondo me salivano e scendevano con la domanda e l offerta.

cioe grano 2 mesi prima del raccolto sicuramente costava di piu` del grano appena dopo il raccolto , e lo stesso grano probabilmente costava di meno in sicilia o egitto dove cresceva che non in mauritania o in britannia dove veniva importato.

faccio un esempio pratico.

quanto costa una coca cola ?

dipende se la prendo al bar o se la prendo al supermercato.
inoltre se c e` un offerta speciale costa di meno oggi di quello che costava il mese scorso.

etc etc.


la cosa comunque interessa molto anche a me . quindi adesso ci studio sopra e vedo cosa trovo.

rick2

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Re: il rottame della settimana , maiorina di magnenzio
« Reply #47 on: November 26, 2011, 08:48:25 am »
riprendo in mano la discussione perche` oggi ho comprato 2 monete interessanti

si tratta di 2 concordia Militum , emesse tra il 350 e il 351 da costanzo II

bene queste monete presentano una A dietro il Busto e una III nel rovescio

da quel che ho visto sul ric 8 ci sono 3 serie (per siscia) , tutte e 3 han la lettera A dietro il busto , la prima serie non ha niente in rovescio , la seconda ha una stella nel rovescio e la terza ha un III.  le prime 2 serie son databili al 350 mentre la terza al 350-351 prima di magnenzio

per sirmium invece ci sono 2 serie  la prima serie RIC 21 equivale alla terza serie di siscia con l A dietro il busto e il III in rovescio databile tra mentre la seconda serie ha Delta dietro il busto e III al rovescio , queste son databili tra il 351 e il 355


la datazione di queste monete puo` essere molto precisa visto che alcune son state battute a nome di vetranio che ha regnato solo nel 350.

volevo sapere se queste monete riportano un segno di valore , o cosa significano le A o le Delta sul busto , ricordo ipotesi che potessero essere segni di valore. pero` come comportarsi con il III in rovescio


vi allego 2 foto da wildwinds simili alle mie


http://www.wildwinds.com/coins/ric/constantius_II/_siscia_RIC_viii_280.jpg

http://www.wildwinds.com/coins/ric/constantius_II/_sirmium_RIC_VIII_021.jpg

Offline Giuseppe R

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Re: il rottame della settimana , maiorina di magnenzio
« Reply #48 on: November 26, 2011, 03:47:38 pm »
Salve, nelle precedenti discussioni  che però facevano riferimento all Maiorina FEL TEM REPARATIO avevo riportato le seguenti indicazioni:
""Sempre il Failmezger riporta alcune FEL TEMP REPARATIO  dal 348-350 con A dietro alla nuca con diametro variabile a seconda delle zecche da 20 a 26 mm. nel campo al rovescio Compaiono (A, *, UA, XP, A*, F)
Dal 350-352  sempre A dietro la nuca ma in campo sinistro del rovescio (B*, corona d'alloro*,*, B*, Gamma*,delta *, III, III*, gamma dot)
Nel 353 dietro alla nuca compare a seconda delle zecche sia A che B che Delta (forse l'inflazione era diversa a seconda delle varie parti dell'Impero o nell'ambito della stessa zecca era galoppante) , al rovescio ( II, LXXII), LXXII S, LXXII XP,LXXII corona d'alloro, I, L,*, A, *A, dot S dot, Gamma dot, S )
Nel 354 compare la E dietro alla nuca e al rovescio in campo sinisto (D, E, II, EV, A, B, Gamma, Delta,dot, Xdot,E dot)"
Se il segno dietro alla nuca indicava un valore riferito ai denari di conto, non credo proprio che questo variasse in relazione alla tipologia di maiorina emessa ma solo in riferimento al peso ed alla data di emissione in seguito all'inflazione galoppante.
Mi risulta che il rapporto di valore della Maiorina nel 346 era di 200 denari di conto  e che tale rapporto si mantenne nel 350 anche sotto Magnenzio poichè la maiorina pesante da circa 9 gr. valeva 400 denari, la Maiorina " Leggera" da gr. 4,54 ne valeva ancora 200.
L 'inflazione con perdita di peso e dimensione della Maiorina sarebbe nel 353 dove dietro la nuca compare A, B , Delta.
Ed i simboli al rovescio?
La questione appare dibattuta ma potrebbero essere semplicemente simboli di zecca.

 

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