Giuliano nel (362-363) fece una importante riforma monetaria coniando due nuovi tipi di monete bronzee l'Ae1 di gr. 9,08 = 900 denari di conto(Doppia Maiorina) e l'Ae3(Maiorina ridotta o Nummo) pari ad 1/3 dell'Ae1=3,02/3,38 = 300 denari di conto, furono poi coniati i soliti 1/2 di Nummo da gr.1,70.=150 denari.
Il maggior numero di denari
per i Nummi credo sia legato ad una maggior circolazione di denaro delle tasche del popolo che si vide abbassare le aliquote fiscali (una maggior circolazione di denaro con la stessa offerta di prodotti sul mercato
portò inevitabilmente dapprima ad un maggior benessere che poi venne ben presto eroso dall'inflazione).
Nulla cambiò sotto il principato di Gioviano , ma con il governo de Valentiniano e Valente si assisté al peggioramento della economia produttiva, le proprietà terriere di piccola e media dimensione passarono sempre più a latifondisti (spesso legati agli amministratori locali che ricevettero un'incarico che poteva essere ereditario) la corruzione di tali funzionari aumentò considerevolmente essendo questi più preoccupati ad accrescere le loro proprietà che a fare gli interessi dello stato. L'evasione fiscale si accrebbe considerevolmente e ciò
portò alla necessità di accrescere il numero di confische a spese degli amministratori corrotti.
Sembra che gli stessi
monetarii a scopo di arricchimento personale cominciarono a produrre più solidi
per libra abbassando il peso del solido e non furono pochi i casi in cui i privati coniarono monete false che misero in circolazione, ciò
portò alla necessità sul controllo della purezza sulle monete d'oro e d'argento e dal 368 comparvero sui soldi le sigle
OB
Obryzum =oro purissimo e sulle monete d'argento la
sigla PS =Argentum pulsatum cioè depurato.
L'assunzione di un considerevole numero di
barbari nell'esercito porto le finanze dello stato al collasso con la necessità di accrescere la politica fiscale con il conseguente depauperamento della popolazione ed una diminuizione della produzione. La qual cosa accresciuta dall'uccisione di Valente
portò ad un inflazione galoppante con la perdita di valore della
moneta.
Con l'avvento di Graziano,
Teodosio e
Valentiniano II nel 378 l'Ae4 fu portato a gr.1,37= 100 denari ed era noto come
Denarius Nummus Sembra che ormai i conti del popolo venissero fatti utilizzando come
moneta base questa monetina e non più il denaro di conto che veniva usato solo
per la contabilità economica.
nel 383
L' Ae2= Maiorina=6,06 gr= 1000 denari
L'Ae3= Maiorina ridotta=1/2 Maiorina=
Nummus =3,03 gr.=500 denari
L'Ae4=
Denarius Nummus= 1,36 gr.=150 denari.
L'accresciuto numero di funzionari, il lusso smodato delle corti, la presenza di
Barbari nell'esercito e il pagamento di congrue rimesse in oro agli alleati
barbari ai confini dell'impero,
portò la fiscalità a raggiungere livelli impensati. Molti artigiani e commercianti furono costretti ad abbandonare le loro attività, molti piccoli e medi contadini furono costretti a cedere le terre ai latifondisti.
Ciò
portò alla scarsità di denaro circolante presso il popolo con effetti deflattivi e la conseguente forte diminuizione dell'Inflazione.