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l'ennesimo Avito

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antvwala:

--- Quote from: pippo72 on July 07, 2010, 09:32:11 am ---Mi pare di fare il ripassino visto che l'anno scorso ti ho sicuramente detto qualcosa in merito [...] questi sono i nummi del francese

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Signorsì!


--- Quote from: pippo72 on July 07, 2010, 09:32:11 am ---ma mi sono talmente rimbambito che oggi ti dirò qualcosa di diverso

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Signorsì! Ma è certamente colpa del caldo eccessivo!


--- Quote from: pippo72 on July 07, 2010, 09:32:11 am ---Pensa sul primo non ho dubbi sulla zecca: Costantinopoli! il ritratto è inconfondibile

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Signornò! O almeno, un anno fa sembrava di trastevere...


--- Quote from: pippo72 on July 07, 2010, 09:32:11 am ---La seconda e la terza invece sono problematiche... potrò dirti qualcosa di più sicuro solo dopo che me le avrai regalate  :D        

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Già sai che sono a tua disposizione....  :)


--- Quote from: pippo72 on July 07, 2010, 09:32:11 am ---sulla seconda forse hai qualche speranza per Giovanni.

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Coincido. Anche se momentaneamente l'ho classificata come valentiniano III ric 2121 victoria avgg RMP, ho il sospetto che possa trattarsi di Giovanni....


--- Quote from: pippo72 on July 07, 2010, 09:32:11 am ---Avito è una chimera

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Forse: il fatto che è possibile dimostrare che qualcosa esiste, quando ne constati l'esistenza. Ma non è possibile dimostrare che esa non esiste, in quanto la sua mancanza non dimostra la sua inesistenza.

Scherzi a parte, è curioso come su queste monete possa a distanza di un anno cambiarne l'attribuzione: ciò, a mio vedere, non è in quanto vi sia superficialità nell'attrubuire queste monete a Valentiniano III, piuttosto che Teodosio II, o Avito o Onorio. Piuttosto è una materia ancora assai poco determinata e, anche in solamente un anno, quando uno (come nel caso tuo) ci si dedica a fondo, sperimenta una evoluzione importante nelle proprie idee: questo è positivo, perché vuol dire crescere nella comprensione di un tema numismatico assai complesso e ancora poco compreso. Irrigidirsi nella propria opinione, quando non vi sono motivi reali per confermarla, mi pare una superficialità.

Tornando ad Avito, in un articolo che dovrebbe apparire a breve su CN, ho scritto:

"Dietro pressione del Senato, Avito aveva allontanato le proprie forze gallo-visigote da Roma allo scopo di alleviare la domanda di vettovaglie nella capitale, convinto che la sua politica accorta gli avesse guadagnato la fiducia dei Senatori. Le casse dello stato erano drammaticamente vuote, in tal misura che quando i soldati visigoti furono congedati li si pagò ricorrendo alla fusione di alcune statue bronzee . Questa, dunque, potrebbe essere l’origine dei rarissimi bronzetti romani coniati a nome di Avito oggetto di accesi dibattiti, poiché l’autenticità dei tre nummi pubblicati dal Kent è posta seriamente in dubbio.
Per quanto concerne il Ric 2412, la legenda al dritto è evidentemente ritoccata, soprattutto nella parte sinistra dove presenta un rilievo sproporzionato al grado di consunzione della moneta; e dal lato destro la V sembra essere un AN ritoccato: probabilmente si tratta di un nummo di Valentiniano III, il Ric 2122, rifatto nella legenda. Nel caso del Ric 2413, è nuovamente possibile riconoscere un nummo di Valentiniano III ritoccato: forse il Ric 2154. Infine, nel caso del Ric 2411, che qualcuno ritiene un falso creato ad hoc da Luigi Cigoi , ritengo più probabile che si tratti ancora una volta di un nummo di Valentiniano III, il Ric 2147, con la legenda artefatta: ciò è facilitato dal fatto che spesso la legenda di questo nummo è scritta erroneamente  DNAVL… anziché DNVAL…

Nella figura: i tre nummi che il Kent attribuisce ad Avito e che appaiono essere falsificati, posti a confronto con i possibili nummi originari dai quali potrebbero essere stati ricavati.

antvwala:
"Sono relativamente numerosi i nummi attribuiti ad Avito apparsi nel commercio, i quali per lo più sono riconducibili ai tre archetipi riportati sul Ric.
Poiché tra gli altri nummi apparsi sino ad oggi, nessuno offre una lettura certa della legenda, l’inattendibilità dei tre nummi pubblicati nel RIC si è naturalmente estesa a tutti gli esempi di bronzetti attribuiti ad Avito, i quali sono molto ricercati ed altrettanto ben pagati. Questo, tuttavia, mi pare essere eccessivo. Infatti a Roma mancava metallo nobile e vi era la necessità di pagare i miliziani che dovevano tornare in Gallia: ciò va a favore dell’esistenza di una coniazione di nominale di bronzo. Pertanto è possibile che esistano realmente dei nummi coniati in nome di Avito e forse qualcuno di quelli già conosciuti, ma di lettura incerta, potrebbe essere correttamente attribuito a questo imperatore.".

Antvwala


Nella figura: Esempio di nummi apparsi nel commercio numismatico negli ultimi anni ed attribuiti ad Avito

antvwala:
A proposito del francese, temo che sia andata dispersa una collezione di nummi che avrebbe dovuto restare assolutamente integra!
Tu, Pippo, sei riuscito a conservare una copia di tutte le immagini dei lotti?

Antvwala

pippo72:
Le monete del francese sono intriganti ma per lo più malmesse. Qualche foto l'ho conservata e la sto utilizzando per fare analisi statistiche. Ho molti appunti presi di volta in volta perchè, nell'insieme quei lotti avevano una stessa origine, ne sono convinto, quindi il valore statistico è rilevante se volessimo dare valutazioni sulla circolazione monetaria del V secolo.
Possibile l'ipotesi della vecchia collezione perchè alcuni esemplari sono stati malamente sciolti in acido.

antvwala:

--- Quote from: pippo72 on July 07, 2010, 10:49:07 am ---perchè, nell'insieme quei lotti avevano una stessa origine, ne sono convinto, quindi il valore statistico è rilevante se volessimo dare valutazioni sulla circolazione monetaria del V secolo.

--- End quote ---
Quoto pienamente! Averlo saputo prima, sarebbe stato il caso di creare una "cordata" per acquistare in blocco l'intera collezione e impedire che venisse smembrata e dispersa....

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