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Author Topic: a proposito di Vrbs Roma  (Read 30684 times)

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Offline perporius

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Re: a proposito di Vrbs Roma
« Reply #25 on: April 08, 2009, 02:39:40 am »
...
Sulla spalla anteriore della lupa, infatti, non di rado vi sono alcuni simboli per i quali non vi è ancora una interpretazione chiara. Il nostro amico Sergio aveva proposto su lamoneta.it un esempio particolarmente affascinante, che ora vi ripropongo, per il quale aveva dato la seguente lettura:
"Il recente articolo di crivoz qui proposto, su Pertinace, l'Imperatore del mese (http://www.lamoneta.it/index.php?showtopic=31197) con annessa moneta 'ufologica' o 'astronomica', mi ha evocato un'altra interpretazione del simbolo sulla spalla della lupa, oltre alle due proposte sopra, rispettivamente di una mano protesa verso il cielo e di una rappresentazione della costellazione dei gemelli; e cioé che il simbolo possa essere la rappresentazione di un meteorite, vista la forma piuttosto realistica ... (a me è successo una sola volta di vedere un grosso bolide attraversare in pochi secondi il cielo notturno, visione assai impressionante, direi inquietante)".
Sicuramente Sergio saprebbe dirci molto di più su questo tema, ma dobbiamo attendere il suo ritorno sul forum, che ci (e "gli") auguriamo sia molto prossimo.

Voi che ne pensate? Che chiave di lettura dareste a questo e ai tanti altri simboli posti sulla spalla della lupa?

Antvwala




ciao Ant

in effetti la moneta l'avevo postata io, e l'interpretazione del simbolo come di un meteorite, o di una cometa, e' mia personale. Mi pare che questa interpretazione sia piu' realistica di quella proposta nella discussione iniziale (come di una mano mi pare), e mi sembra rappresenti bene quello che e' appunto un grosso meteorite che cade, vedi film tipo Jurassik Park, o una cometa...

Offline antvwala

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Re: a proposito di Vrbs Roma
« Reply #26 on: April 08, 2009, 03:42:14 am »
Ciao Perporius: ti chiedo scusa per aver inizialmente indicato Sergio come autore del post, che invece è tuo (Sergio lo aveva poi ripreso). Come vedi, ho comunque rettificato l'errore.
Ho risposto ad un tuo MP prima di leggere quanto tu avevi qui postato, e ti avevo linkato una discussione... che stavi già seguendo!  ;D ;D ;D
Resta in piedi l'interrogativo: è una cometa? a me parrebbe di sì. Ci fu una qualche cometa in queglia anni? non lo so. Perché qusti simboli strani si trovano sempre sulla spalla della lupa e non in altre posizioni? Ha un significato particolare quella posizione? Eppoi, cosa rappresentano questi simboli?
Aspetto di sapere da te quale sia la zecca che ha coniato la tua moneta: immagine Tessalonica, ma nella foto non riesco a vederlo...
Grazie

Antwvala

Offline antvwala

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Re: a proposito di Vrbs Roma
« Reply #27 on: April 08, 2009, 03:46:14 am »
A proposito della cometa:

"NEL SIRENTE ALLA SCOPERTA DEL METEORITE DI COSTANTINO

Secinaro, alla scoperta del Meteorite di Costantino Un laghetto di probabile origine meteoritica domina il cuore del Parco Regionale Sirente-Velino, a metà strada tra Secinaro e Rocca di Mezzo, nell’entroterra aquilano. Tra conferme e smentite della comunità scientifica, il Cratere Meteoritico del Sirente rappresenta oggi un’autentica attrattiva turistica, un “segno” della natura che evoca secoli passati e misteriose leggende. E che sta diventando un valore aggiunto del patrimonio naturalistico, storico e culturale di questa parte dell’Abruzzo interno, ricco di itinerari da raccontare e tesori da scoprire.

Secinaro e il Meteorite.Che cosa lega questo piccolo centro situato ai piedi del monte Sirente (2348 m slm), nel cuore dell’Abruzzo interno, a quel corpo celeste che anche l’imperatore Costantino, più di 1500 anni fa, avrebbe visto infiammare il cielo?
Si tratta di un laghetto, incastonato in un piccolo altipiano a 1100m di quota, i Prati del Sirente, a nord della dorsale appenninica del Massiccio. Posto a 350 m dalla strada che congiunge Secinaro e Rocca di Mezzo, a 50 km dal capoluogo aquilano, questo “insospettabile” laghetto altro non sarebbe che il risultato dell’impatto di un meteorite, un cratere meteoritico oggi visibile come uno specchio d’acqua all’interno della piana.
Lo schianto del corpo cosmico che avrebbe prodotto la depressione, risalirebbe ad un periodo compreso tra il IV e il V secolo d.C., come rivelerebbero anche gli esami di datazione al carbonio, e costituirebbe la prima struttura di questo tipo rintracciata in Italia.

Ad aver intuito e sostenuto per primo la forma craterica del lago è stato il geologo svedese Jens Ormo, quando nel 2000 giunse in Italia per un soggiorno di studio presso l’Università D’Annunzio di Chieti-Pescara. Per Jormo non c’erano dubbi: si trattava di un cratere provocato dall’impatto di un meteorite, e a confermarlo sarebbe stato proprio il bordo rialzato attorno al perimetro del bacino, che conferisce al laghetto la configurazione “a scodella” tipica dei crateri meteoritici. L’ipotesi di lavoro approdò poi sul tavolo del Sirente Crater Group, team di ricerca formato dallo stesso Jormo, con la collaborazione di Angelo Pio Rossi e Goro Kamatsu dell’International Research School of Planetary Sciences di Pescara. I primi rilievi effettuati in loco confermarono l’idea di partenza e nel 2002 la scoperta fu illustrata dal rapporto pubblicato sulla rivista “Meteoric and Planetary Science”, e poi ulteriormente riferita dall’articolo apparso nel febbraio 2003 sul “The Guardian” con il titolo The day the sky fell in.

Naturalmente non sono mancate le smentite, come quella apparsa in uno studio pubblicato nel 2004, sempre sulla rivista scientifica Meteoric and Planetary Science, e portato a termine dai ricercatori dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv). Secondo le ricerche condotte, quello del Monte Sirente non sarebbe un cratere, bensì una cavità realizzata in epoca storica da comunità pastorali da utilizzare come serbatoio d’acqua per abbeverare le greggi nel periodo della transumanza. Un’ingegnosa opera idraulica scavata in prossimità di piccole sorgenti per creare riserve d’acqua in una zona a prevalente carattere carsico e, quindi, povera del prezioso elemento.

Tutto questo non è bastato, tuttavia, a sfatare il mito del Meteorite caduto sulla piana del Massiccio. Già, perché l’evento astronomico del cratere di Secinaro è circondato da un alone leggendario, che si fonde tutt’uno con la storia attraverso la figura dell’imperatore Costantino.
Narra lo storico Eusebio che il 28 ottobre del 312 d.C., sulla piana di Saxa Rubra, mentre l’imperatore si accingeva ad affrontare con le sue truppe l’esercito di Massenzio, egli vide “con i propri occhi in cielo, il trofeo di una croce di luce sulla quale erano tracciate le parole In hoc signo vinces” (con questo segno vincerai). Dopo una terribile battaglia, Costantino sconfisse il nemico annientandolo sul Ponte Milvio. Di lì a poco la conversione al Cristianesimo, e il riconoscimento della religione cristiana come confessione dell’impero (il famoso editto che dava inizio all’avvento del Cristianesimo).

Ebbene, la domanda è questa: il meteorite caduto sulla piana del Sirente potrebbe essere quel corpo celeste visto a Roma poco prima che Costantino affrontasse l’esercito di Massenzio? Secondo i ricercatori il grosso masso incandescente precipitò alla velocità di 20 km/s: da Roma alla piana sirentina ci sono 80 km, per cui sarebbero bastati 4 secondi per coprire tale distanza prima di impattare al suolo.
Osservando le sponde del laghetto, si capisce che la direzione è quella giusta: una palla di fuoco con una scia luminosa dal cielo di Roma alle pendici del Sirente."


http://www.ilbrigante.com/modules.php?name=News&file=article&sid=10458


Ed ancora:

"Jens Ormo forma un gruppo di lavoro, insieme ai ricercatori Angelo Pio Rossi e Goro Komatsu, ed esegue un sopralluogo esplorativo. L’attenzione degli studiosi si concentra sul cratere principale, occupato dal piccolo lago circolare, e su una ventina di crateri minori. Si scopre così che il magnetismo nella zona è diverso, mentre si rilevano anomalie ambientali che confermano l’ipotesi iniziale. I ricercatori programmano uno scavo con l’obiettivo di recuperare eventuali frammenti di materiale meteoritico sepolto.
I sondaggi sul bordo, all’interno e all’esterno del lago e l’impiego della tecnica col Carbonio 14 consentono infine di datare la formazione del campo. Il violento impatto sarebbe avvenuto fra il III e il IV secolo dopo Cristo quando, a causa della forza di gravità della Terra, un meteorite che aveva deviato dalla sua orbita cominciò a precipitare a una velocità di caduta pari a 20 km al secondo. L’attrito con l’atmosfera terrestre aveva incendiato il corpo celeste che, a causa della sua mole non era evaporato completamente. Giunto in prossimità del suolo, impattando la superficie morbida, aveva liberato l’energia di una piccola esplosione nucleare. L’onda d’urto e una parte del meteorite provocarono la formazione del cratere principale e degli altri di minori dimensioni. «Al momento dell’esplosione l’oggetto celeste poteva essere grande come una Fiat 500», spiega Edoardo Alonzo, ex direttore del Parco Sirente Velino.
La ricerca, durata tre anni, i cui risultati stanno interessando la comunità scientifica internazionale, ha portato alla scoperta dell’unico campo di crateri da impatto presente in Italia e in quest’area del Mediterraneo, mentre nel mondo se ne contano finora 155. Il cratere principale, leggermente ovale, misura circa 140 metri di diametro, e il laghetto che lo occupa un centinaio di metri; le piccole formazioni disseminate nel terreno circostante hanno misure ridotte, da 5 a 15 metri
."

http://www.sanpaolo.org/club3_03/0303c3/0303c394.htm

Dunque, l'impatto di  un meterorite che si frantuma quando si trova ancora nel cielo (forse creando l'immagine di una croce?) o di uno sciame di meteoriti, ipotesi quest'ultima abbastanza improbabile....


Ed infine:

"IL CRATERE DI SECINARO

Il luogo dell'impatto si raggiunge da Secinaro percorrendo la strada che lo collega a Rocca di Mezzo. Percorsi circa 10 km (7 km se si proviene da Rocca di Mezzo) la valle si apre in un altipiano chiamato Prati del Sirente (Parco Naturale Regionale Sirente-Velino) ad una quota di circa 1100 m s.l.m. ed a nord del massiccio del Sirente (2348 m s.l.m.). Quasi all' Estremo nord-ovest della piana, quando la strada ricomincia a salire ed a circa 350 m dalla strada, si trova un laghetto formatosi nella depressione che sarebbe stata prodotta dall'impatto di un meteorite.
Il "cratere" fu identificato per la prima volta nel 2000 dal geologo svedese Ormö durante un periodo di studio in Italia. Tale struttura geomorfologica è presente in altri esemplari, circa 160, nel mondo per cui si costituì subito il gruppo di lavoro Sirente Crater Group con la collaborazione di Rossi e Komatsu dell'International Research School of Planetary Sciences (IRSPS) dell'Università d'Annunzio di Pescara (Italia). Il laghetto era conosciuto sin dall'antichità e si ipotizzava una sua origine carsica, ma dai rilievi nella zona la si è potuta escludere. Anche l'origine glaciale fu esclusa per la giovane età come anche quella antropogenica.
Dai primi rilievi la depressione ha una forma leggermente ellittica (115 x 140 m) con un bordo rialzato alto circa 3.5 m rispetto al terreno circostante anche se in due punti vi sono i segni di tracimazione ed erosione (fig. 5). L'asse maggiore ha la direzione NW-SE. Il bordo, largo alla base una decina di metri, ha la parete interna che scende verso il bacino idrico (al momento della visita - agosto 2003 - il livello dell'acqua era particolarmente basso a causa dell'ondata di caldo che ha interessato la zona per settimane) come l'interno di una scodella, mentre la parete esterna ha il profilo di una campana. Sui bordi sono stati effettuati dei sondaggi per definire la struttura geologica del sottosuolo e per la ricerca di tracce del meteorite impattante. Provenendo dalla strada il terreno pianeggiante non mette subito in risalto il profilo del cratere che si presenta come una lunga striscia di terreno rialzato.
All'interno della depressione non è possibile vedere la parte rocciosa a causa del limo anche se sono presenti due grandi massi, probabilmente rotolati dal vicino versante montuoso. Il bordo e la zona circostante sono ricoperti dal prato montano (spessore circa 1 m) e solo alcuni sassi affiorano. Ovviamente, non è possibile osservare a colpo d'occhio il materiale espulso e la sua distribuzione anche se si sono identificati altri piccoli cratere e/o depressioni (circa una ventina) che farebbero supporre la ricaduta di pezzi a circa 300-400 m di distanza.
I pezzi del meteorite si staccarono dal corpo principale durante l'incandescente volo nell'atmosfera che fece avvolgere di fiamme il meteorite (filmato di una meteora che attraversa l'atmosfera terrestre). Tali crateri secondari hanno un diametro oscillante da 2 a 20 m con una profondità di circa 2 m. Tali piccole depressioni si trovano in buon accordo con i picchi della carta dell'intensità del campo magnetico della zona. Ciò corrobora l'ipotesi che l'impatto abbia lasciato tracce metalliche nel sottosuolo. Nel luglio 2002 si sono eseguiti dei sondaggi che fanno pensare che le tracce del meteorite si possano trovare ad un centinaio di metri di profondità. A tutt'oggi, però, tracce di meteoriti non sono state trovate.
Le analisi con la datazione del radiocarbonio indicano la formazione del cratere a circa 1500 anni fa, tra il III ed il IV sec. d.C.. Tale giovane età sarebbe compatibile con la forma ben conservata del bordo rialzato. Le possibili dimensioni del meteorite si dovrebbero aggirare a circa 3-4 m di diametro al momento dell'impatto, mentre dovevano essere di circa 7-8 m al momento dell'ingresso nell'atmosfera. La composizione del proiettile sarebbe quasi certamente metallica viste le tracce di nichel ritrovate nei crateri come confermato dal prof. Carusi, presidente della Spaceguard Foundation, l'organizzazione scientifica internazionale che coordina gli studi per identificare i corpi che potrebbero cadere sulla Terra
."

http://www.globalgeografia.com/italia/secinaro.htm

Offline antvwala

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Re: a proposito di Vrbs Roma
« Reply #28 on: April 08, 2009, 03:59:26 am »
Eusebio di Cesarea, biografo di Costantino (Vita di Costantino, I - 25-30) scrive:

"Nell'ora in cui il sole è a metà del suo cammino, quando il sole comincia appena a declinare, disse (Costantino, ndr) di aver visto con i propri occhi in pieno cielo e al di sopra del sole, il segno luminoso di una croce, unita alla quale c'era una iscrizione: "Con questa vinci". A causa di questa visione un grande sbigottimento si impadronì di lui e di tutto l'esercito, che lo seguiva nel viaggio, e che fu spettatore del miracolo. Raccontava che molta era la sua incertezza sulla natura di questa apparizione. Mentre rifletteva e pensava sull'accaduto, sopraggiunse veloce la notte. Allora gli si mostrò in sogno Cristo, figlio di Dio, con il segno che era apparso in cielo e gli ingiunse di costruire una immagine simile a quella del segno osservato in cielo e di servirsene come difesa nelle battaglie contro i nemici. Non appena spuntò l'alba, si levò e raccontò agli amici tutto l'arcano."

Fu una cometa?

Il segno, o "labarum" visto da Costantino in cielo e per suo ordine riprato sugli scudi dei suoi militi è questo:  :<a href='http://www.forumancientcoins.com/catalog/roman-and-greek-coins.asp?vpar=810&pos=0' target='_blank'>Chi-Rho</a>:
E' un simbolo che può rappresentare una sintesi delle due principali correnti religioso in voga nello stato, fra civili e militari, raggiungendo così lo scopo di contentare nell'esercito, sia la corrente pagana, sia quella cristiana. Il simbolo era costituito dall'unione di una "X ", simbolo molto comune che rappresenta il Sole, ed il monogramma di Cristo "P".
La visione di una cometa avrebbe potuto atterrare i soldati di Costantino: ma egli seppe convertirla in un'immagine vincente!




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Re: a proposito di Vrbs Roma
« Reply #29 on: April 08, 2009, 04:08:38 am »
Tornando alla nostra monetina - o più esattamente, a quella di Perporius - è credibile, persino probabile!, che il "labarum" di Costantino fosse una cometa, e quindi non è strano che appaia su una moneta destinata a rinnovare la memoria della fondazione di Roma. Costantino stesso riteneva di essere il secondo fondatore di Roma: Costantinopoli era una nuova Roma, ma anche l'introduzione del cristianesimo nell'impero era per molti sensi una "rifondazione" (l'amico Bertinotti ovviamente qui non centra  ;D).
Quindi ci sta pure bene l'immagine della cometa.
Ma perché allora non è un'immagine più diffusa e adottata da tutte le zecche, visto che si tratta di un messaggio politico importante? E perché proprio sulla spalla della lupa anziché nel campo?

Offline perporius

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Re: a proposito di Vrbs Roma
« Reply #30 on: April 08, 2009, 08:18:23 am »
...
Aspetto di sapere da te quale sia la zecca che ha coniato la tua moneta: immagine Tessalonica, ma nella foto non riesco a vederlo...
Grazie

Antwvala

Mi sembrerebbe Cyzicus, SMK...


...E c'è anche quest'altra discussione sul FAC Usa:
https://www.forumancientcoins.com/board/ind...p?topic=16593.0

Antvwala



il link sembra non funzionare

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Re: a proposito di Vrbs Roma
« Reply #31 on: April 08, 2009, 08:42:03 am »
Grazie, Perporius. Se è Cizico, allora è un "notinric"!
Vedete che a poco a poco mi sto convertendo in uno sfogliatore del Ric?...  ;D ;D ;D

Correggo il link dela topic nel FAC: https://www.forumancientcoins.com/board/index.php?topic=16593.0

Per quanto concerne il disegno della lupacchiotta (che sembra una iena, piuttosto che una lupa!), Chersoblepte (sembre ottimamente informato!), sul topic de lamoneta.it aveva riportato una tabella tratta da Die Spätrömische Kupferprägung di Guido Bruck che aggiungo in calce. In essa si cerca di associare le caratteristiche iconografiche del disegno ad ogni specifica zecca. Da un campione di circa 250 fotografie di monete, che è quello che sono riuscito raccogliere sino ad oggi (ma è da solo 2 giorni che mi sto dedicando a questo tema!!!), onestamente, non mi pare che ci siano abbinamenti evidenti tra stile e zecca. Oltre a tutto, non è neppure facile definire archetipi di disegno in quanto, se da un lato è vero che ci sono differenze molto evidenti tra un disegno e l'altrro, d'altra parte è altrettanto vero che non esiste soluzione di continuità tra gli stessi.

Antvwala

PS) Bossi mi ha promesso in regalo 5 trachy (rigorosamente padani, naturalmente!), se avessi detto che la lupa romana assomiglia ad una iena....

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Re: a proposito di Vrbs Roma
« Reply #32 on: April 08, 2009, 01:08:08 pm »
Lo stile del disegno, come abbiamo visto, non è caratteristico per ogni zecca. Invece lo è la presenza di lettere o simboli abbinati alle due stelle: generalmente posti tra le stesse, e in un caso ai loro estremi.
Questo si dà in tre sole zecche: Alessandria, Aquileia ed Arles.
Nel caso della monetazione di Aquileia e di Arles, è possibile trovare la lettera F, N, O oppure X, collocata tra le due stelle (Aquileia solamente la F); mentre nella monetazione di Alessandria, possono esserci le lettere R e S agli estremi della coppia di stelle.

Ma cosa vogliono significare queste lettere? Qualcuno ha qualche ideina?

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Re: a proposito di Vrbs Roma
« Reply #33 on: April 09, 2009, 02:28:51 am »
Un altro elemento iconografico fondamentale è costituito dalla coppia di stelle. Sostituisce il fico ruminale, il quale era già scomparso agli inizi dell’era imperiale per lasciare il campo libero. Non sembra rispondere ad una semplice esigenza estetica e se la forma è lasciata alla discrezione dell’artista, la sua presenza, invece, è un requisito della tipologia e quindi è un simbolo che riveste un significato importante. Tradizionalmente, le due stelle rappresentavano i dioscuri Castore e Polluce, figli di Zeus. Tuttavia ormai il cristianesimo si è imposto e, pertanto, è necessario cercare ad un’altra interpretazione per la coppia di stelle nel campo.
E’ significativo il fatto che solamente a Roma vi siano state emissioni prive delle due stelle, tutte molto rare e della medesima officina, la quinta, che coniò il tipo VRBS ROMA BEATA.
Forse una soluzione grafica iniziale che poi venne abbandonata proprio in quanto venne ritenuta importante, e quindi ricca di significato, la presenza delle due stelle? Un riferimento astrale, ma non più pagano, al destino di Roma?
Tutti interrogativi che al momento non trovano ancora una risposta certa.

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Re: a proposito di Vrbs Roma
« Reply #34 on: April 09, 2009, 05:43:41 am »
Una possibile interpretazione è che le due stelle rappresentassero le due capitali dell’impero: Roma e Costantinopoli.
Costantino era un personaggio molto attento ai segni astrali. Fu un segno astrale (una cometa.come abbiamo ipotizzato precdentemente?) che la notte del 28 ottobre 312 spinse l’imperatore a far disegnare sugli scudi dei suoi soldati il simbolo Chi-Rho. Forse fu nuovamente un segno astrale che apparve nella sera del 3 luglio 324, prima della battaglia di Adrianopoli: il giorno successivo, infatti, fu combattuta la battaglia decisiva tra l’imperatore Costantino, che ne uscì vittorioso, e il suo collega-rivale Licinio. Nonostante Costantino potesse contare su forze meno numerose, riuscì ugualmente a sconfiggere l’avversario che fuggì  in Calcedonia. Il 18 settembre dello stesso anno, Costantino raggiunse e catturò Licinio presso Nicomedia, restando quale unico imperatore.
Ma quella stessa notte tra il 3 ed il 4 luglio dell'anno 324, Costantino apprezzò l’importanza strategica di Costantinopoli, decidendo di farne la nuova capitale dell’impero.

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Re: a proposito di Vrbs Roma
« Reply #35 on: April 10, 2009, 03:21:00 am »
I simboli nel campo

I simboli nel campo, tra le due stelle o affiancandole, sono una prerogativa soprattutto delle zecche di Arles e Treviri, particolarmente della prima, che presenta uno spettro molto ampio di soluzioni grafiche. Quelle di Aquileia, Eraclea e Nicomedia si limitano ad inserire uno o 3 globetti, e Roma una ghirlanda. E infine, quelle di Alessandria, Antiochia, Cizico, Costantinopoli, Lione, Siscia e Tessalonica, invece, non collocano simboli di nessun tipo nel campo (almeno secondo il Ric: ma è proprio così?).

La quantità di simboli della zecca di Arles è enorme. Qualcuno non appare neppure descritto nel Ric, come nel caso del primo in alto a sinistra: non è chiaro neppure cosa stia rappresentando (per lo meno, a me non è chiaro, ma magari a qualcuno di voi sì lo è :)). Probabilmente si è ancora lontani dall'avere una visione completa dell'intera gamam di simboli presenti sulle monete di Arles...

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Re: a proposito di Vrbs Roma
« Reply #36 on: April 10, 2009, 06:53:09 pm »
Gli Augusti vedevano nei gemelli Romolo e Remo non solamente l’origine di Roma, ma anche l’origine della stessa dignità imperiale, come osserviamo in questo raro antoniniano di Probo, Origini Avg, C393:

Offline pippo72

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Re: a proposito di Vrbs Roma
« Reply #37 on: April 10, 2009, 07:18:03 pm »
Molto verosimile l'ipotesi che le due stelle indichino l'avvento della nuova roma accanto all'urbe
nel tardo impero la stella pare venga sistematicamente utilizzata come simbolo che annuncia il porfirogenito e, perchè no, una nuova capitale...
a proposito delle lettere seriali utilizzate nei campi, l'uso è strettamente legato alle zecche e il significato è quasi sempre oscuro...si ipotizzano codici anticontraffazione e numeri che contrassegnano le emissioni....ma a volte, come in una tipologia teodosiana a me cara, le lettere che vengono scelte hanno un significato esoterico, tratto dagli amuleti

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Re: a proposito di Vrbs Roma
« Reply #38 on: April 11, 2009, 03:21:01 am »
Grazie per il tuo contributo, Pippo. Condivido la tua idea.
Sempre in tema di lettere, in Cile ho acquistato da un commerciante Usa una Vrbs della zecca romana notinrì con una X in esergo, tra la R e la Q (se fosse una stella, sarebbe il Ric 370 r2, ma mi pare proprio un  :X: e quindi una notinrì). Ah: ci ha pure tre globetti sulla spalla, altri simbolo inedito... Invio una foto: è modesta ed è quella dell'asta.... ma la moneta ce l'ho in Cile e non posso fotografarla, in quanto ora mi trovo momentaneamente in Italia...
Collezionando "fotografie di monete", ne sto trovando moltissime notinrì, soprattutto per quanto concerne i simboli sulla lupa, presenti in più zecche di quelle previste dal Ric, e forse anche per le lettere tra le due stelle...

E per Rosina, che mi raccontava iersera che questa discussione la diverte, anche se non interviene (e invece devi dire la tua senza timore!), questa moneta che sto postando, per me è qMB, per Postumus è appena B, per il commerciante che la vende è qSpl! ;D

Antvwala

PS) Quanto sta mancando Sergio che era il mago di questi temi!

Offline antvwala

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Re: a proposito di Vrbs Roma
« Reply #39 on: April 11, 2009, 05:15:00 am »
... e sempre in tema di lettere in esergo, tra la R e la Q, credo che si possa immaginare che:

  B stia per BEATA
  F stia per FELIX
 :<a href='../numiswiki/view.asp?key=wreath' target='_blank'>wreath</a>3: stia per INCORONATA
 :branchright: stia per LAUREATA

Ma  :X: per che cosa sta?

Inoltre, è quasi solo la Q[uinta] officina che si è dedicata a coniare queste monete, oppure quella Q sta per qualcosa d'altro?

Che ne dici, Pippo?

Offline antvwala

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Re: a proposito di Vrbs Roma
« Reply #40 on: April 13, 2009, 10:38:31 am »
Siscia sembrerebbe essere una zecca che ha coniato molti Vrbs Roma: per lo meno, analizzando i bronzetti reperibili in questo momento su internet, Siscia e Treviri parrebbero essere i più comuni. Quelle di Siscia e Cizico parrebbero essere le uniche emissioni prive di simboli, tanto nel campo, quanto sulla zampa della lupacchiotta...

Offline antvwala

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Re: a proposito di Vrbs Roma
« Reply #41 on: April 13, 2009, 11:38:12 am »
Tra le abbondanti emissioni di Treviri, non mancano quelle con un simbolo tra le due stelle, o sulla spalla della lupa....

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Re: a proposito di Vrbs Roma
« Reply #42 on: April 14, 2009, 11:49:40 am »
Arrigo mi ha inviato l'immagine di una (o forse due) Vrbs Roma della zecca romana con in esergo la legenda RHQ: un altro notinrì? Che ne pensate? Grazie Arrigo.
Però speravo che mi avereste inviato molte più immagini!  :)

Quello che sto notando, è che ci sono numerosi tipi che non appaiono nelle tavole Helvetica...

Intanto allego l'immagine dei versi della zecca di Roma aggiornato con le ultimi immagini ricevute. Più avanti, con un po' di alma, penso preparare una galleria pubblica con tutte le monete di questa tipologia di cui ho una buona immagine, ovviamente poste con fronte e retro: sono circa 220 (ma se ne aggiungeranno anche altre, spero!) e pesno che renderla disponibile a tutti gli interessati sia una buona cosa...
Ma suvvia!, inviatemi le vostre immagini! o gli è che non ne avete?

Ovviamente, se qualcuno è interessato ad avere queste immagini in alta risoluzione, non ha che da chiedermele...

Se poi qualcuno fosse interessato a scrivere un articolo sul tema, sarebbe bello farlo a quattro o a sei mani :) .... quindi è benvenutissimo!!!


Antvwala

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Re: a proposito di Vrbs Roma
« Reply #43 on: April 14, 2009, 03:10:41 pm »
Non riesco proprio a capire perché negli ultimi giorni su ebay si sono messi a vendere le Vrbs Roma a prezzi altissimi: prima nesuno le voleva e andavano per pochi dollari.... Mah.... Sarà il cambiamento del clima...

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Re: a proposito di Vrbs Roma
« Reply #44 on: April 14, 2009, 03:27:57 pm »
Sarà che noi diamo l'impulso all'acquisto?
Caius Marcus Latinus Cassianius Postumus

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Re: a proposito di Vrbs Roma
« Reply #45 on: April 14, 2009, 03:38:36 pm »
Se tra le due stelle ci vedete 3 globetti allineati verticalmente, scommettete con relativa sicurezza: si tratta di Nicomedia. Ma.... tenetevi da parte una scorta... diciamo 99% Nicomedia ma resta quell'1% e se siete fortunati, vi ritrovate tra le mani un Eraclea! RIC VII Heraclea 129, r4!!!
Altre alternative non ci stanno.
Ma perché proprio 3 globetti allineati verticalmente e mai in altro modo? e perché sempre 3, mai 1 o 2?
Un lamonetiano aveva ipotizzato che fosse un richiamo ad un allineamento astrale. Un'ipotesi buona. Ma allora poerché ripresa solamente da Nicomedia ed Eraclea?

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Re: a proposito di Vrbs Roma
« Reply #46 on: April 15, 2009, 12:56:09 am »
Vi è una notevole pluralità di simboli nel campo.
Presenti nel 15-20% dei casi, sono collocati tra le due stelle o, qualche volta, le affiancano. Essi sono una prerogativa tipica delle zecche di Arles e Treviri, particolarmente della prima, che presenta uno spettro molto ampio di soluzioni grafiche. Quelle di Aquileia, Eraclea e Nicomedia si limitano ad inserire uno o 3 globetti; Roma una ghirlanda. Infine, le zecche di Alessandria, Antiochia, Cizico, Costantinopoli, Lione, Siscia e Tessalonica, invece, non collocano simboli di nessun tipo nel campo.
I simboli possono essere globetti, ghirlande, rami di palma o d’alloro, mezze lune, corone, oppure Chi-Rho. Circa il loro significato, c’è chi ipotizza che essi siano immagini delle costellazioni presenti nel cielo quando venne fondata Costantinopoli: una ipotesi suggestiva, ma al momento non esiste ancora una interpretazione convincente, che giustifichi la loro presenza e spieghi perché essa è limitata ad alcune zecche.

Nell'immagine allegata, i simboli più frequenti e caratteristici: a) tre globetti allineati verticalmente; b) globetto a destra delle stelle; c) Chi-Rho; d) simbolo sconosciuto; e) ghirlanda; f) ramo di palma; g) ramo d’alloro.
Esiste anche il pino (zecca di Arles) ed il nostro amico Sergio ha un esemplare con un crescente lunare, di una zecca non identificata.

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Re: a proposito di Vrbs Roma
« Reply #47 on: April 15, 2009, 04:40:23 am »
Ritornando alla modifica (in rialzo) del costo delle vaianti che via via trattatiamo, sinceramente non me la sento di escludere che un minmo di causa si può trovare nella "pubblictà" fatta in queste pagine.
Mi pare naturale che dopo che se ne è parlato se a una persona, che prima non era interessata particolarmente, viene portata a fare un'offerta... o mi sbaglio?
Caius Marcus Latinus Cassianius Postumus

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Re: a proposito di Vrbs Roma
« Reply #48 on: April 15, 2009, 05:34:27 am »
Quote from: Postumus on April 15, 2009, 04:40:23 am
Ritornando alla modifica (in rialzo) del costo delle vaianti che via via trattatiamo, sinceramente non me la sento di escludere che un minmo di causa si può trovare nella "pubblictà" fatta in queste pagine.
Mi pare naturale che dopo che se ne è parlato se a una persona, che prima non era interessata particolarmente, viene portata a fare un'offerta... o mi sbaglio?

... ma allora vuol dire che ci leggono!!!!  ;D  ;D  ;D

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Re: a proposito di Vrbs Roma
« Reply #49 on: April 15, 2009, 06:47:58 am »
Se tra le due stelle ci vedete 3 globetti allineati verticalmente, scommettete con relativa sicurezza: si tratta di Nicomedia. Ma.... tenetevi da parte una scorta... diciamo 99% Nicomedia ma resta quell'1% e se siete fortunati, vi ritrovate tra le mani un Eraclea! RIC VII Heraclea 129, r4!!!
Altre alternative non ci stanno.
Ma perché proprio 3 globetti allineati verticalmente e mai in altro modo? e perché sempre 3, mai 1 o 2?
Un lamonetiano aveva ipotizzato che fosse un richiamo ad un allineamento astrale. Un'ipotesi buona. Ma allora poerché ripresa solamente da Nicomedia ed Eraclea?


Possibile se non probabile che gli esemplari per Heraclea siano in realtà dei comuni Nicomedia con la N "difettosa".
Non è molto difficile trovare monete di Nicomedia assegnate erroneamente ad Heraclea; nel caso in cui la moneta sia prevesti per entrambe le zecche (tipo gloria exercitvs) l'errore è relativo e smascherabile tyramite un'analisi stilistica, ma quando abbiamo una moneta anomala" per l'una o l'altra zecca il primo pensiero è l'imprecisione dell'incisore.

In allegato una moneta con in esergo chiaramente SMH :Greek_Gamma:...ma che non è assolutamente attestata (nonchè estremamente anomala per questa zecca relativamente a questa tipologia) per la zecca di Heraclea.

Scribendi recte sapere est principium et fons

 

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