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Author Topic: IMITAZIONI BARBARICHE DI MONETE ROMANE di Gianfranco Pittini  (Read 15438 times)

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Offline antvwala

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IMITAZIONI BARBARICHE DI MONETE ROMANE di Gianfranco Pittini
« on: September 23, 2008, 05:59:50 pm »
IMITAZIONI BARBARICHE DI MONETE ROMANE

di Gianfranco Pittini



Le imitazioni antiche di monete romane ufficiali si collocano soprattutto in questi quattro periodi storici:

1. Imitazioni illiriche e balcaniche di assi e dupondi dei monetieri di Augusto, spesso contromarcate e di fattura molto scadente (R. Martini, 2002 e 2003). In qualche caso, si ha l’impressione che la moneta e la contromarca siano assolutamente contemporanee ( = conio della moneta già predisposto con la contromarca, che è anch’essa sovente barbarica, ad esempio con le lettere S e C invertite).

[1] - imitazione di sesterzio dei magistrati di Augusto
D: [ob]/civ[is]/[servatos]
R: […]vir[…] sc    con contromarca: T•C•A(?)
Diametro: 23 mm   Peso: 4,2 g

[2] - imitazione di asse dei magistrati di Augusto
D: […] illeggibile con contromarche elmo, AUG e TI•CAE
R: […] illeggibile con contromarca illeggibile
Diametro: 23 mm   Peso: 10,6 g

[3] - imitazione di dupondio dei magistrati di Augusto
D: avgvst(s) tribvnic potesta
R: [cpl] lotivs ru[fvs] iiivr aaa [ff]
Diametro: 22 mm   Peso: 10,6 g
Nota: la a non è presente nelle emissioni "ufficiali"; vr manca della i




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Re: IMITAZIONI BARBARICHE DI MONETE ROMANE di Gianfranco Pittini
« Reply #1 on: September 23, 2008, 06:02:16 pm »
2. Imitazioni bronzee o di mistura dei denari degli Antonini e dei Severi, dette a volte “monete del Limes”, coniate probabilmente in regione danubiana presso le truppe, a volte da zecche itineranti o comunque ufficiali o autorizzate. Sono sovente di buon livello tecnico, a parte il basso titolo di argento.


3. Imitazione dei radiati del III secolo (antoniniani e derivati). Sono situate nel periodo di maggior turbolenza dell’Impero, caratterizzato anche da improvvisa chiusura di zecche, difficoltà nelle comunicazioni e trasporti militari, improvviso insediamento di “usurpatori”.


[4] - imitazione di un radiato di Gallieno
D: Testa radiata a dx   In circolo […]mpcuo[…]
R: Pegaso barbarizzato, con ali esilissime e parte posteriore del corpo sollevata
Diametro: 16 mm   Peso: 1,8 g
Nota: la c è retrograda

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Re: IMITAZIONI BARBARICHE DI MONETE ROMANE di Gianfranco Pittini
« Reply #2 on: September 23, 2008, 06:14:28 pm »
4. Imitazioni del IV secolo, dal 318 al 363 circa e poi successivamente al 379 (quindi: da Costantino 1° a Teodosio 1°). Esse si giustificano con la povertà estrema di emissioni bronzee in alcuni periodi, specie nel Settentrione (Gallia e Britannia), la prolungata chiusura di alcune zecche, l’isolamento di ampi settori dell’Impero per eventi bellici (esempio la Britannia).

[5] - imitazione di bronzetto di Crispo, tipo “virtus exercit”
D: Busto corazzato ed elmato a dx     crispv[….] caes
R: Prigionieri sotto un trofeo    vir […] ex […]cit[   ]  scritta con caratteri atipici
Diametro: 18 mm   Peso: 2,6 g

[6] - imitazione di Ae3 di Costantino, tipo “virtus augg”
D: Busto piuttosto alterato di Costantino I°    costa[…]tinus avg
R: Porta con torri, del tutto destrutturata , porta assente    virtv-s avgg   in caratteri grossolani
Diametro: 20 mm   Peso: 2,5 g

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Re: IMITAZIONI BARBARICHE DI MONETE ROMANE di Gianfranco Pittini
« Reply #3 on: September 23, 2008, 06:20:46 pm »
I principali Autori che si sono occupati delle imitazioni del 4° secolo (A. Alfoeldi, 1926; P. V. Hill, 1950; J. P. Callu e J. P. Garnier; P. Bastien, 1982 e 1985) avevano redatto una sorta di classificazione qualitativa delle imitazioni, suddivise schematicamente in 3 livelli (in particolare: P. Hill, 1950 e P. Garnier, 1985):

I. Esemplari ben riprodotti, ma con alcuni errori nelle iscrizioni.

[7] - imitazione di Ae3 di Costantino, tipo “victoriae laetae princ perp
D: Busto corazzato ed elmato a dx, con volto mal riconoscibile    imp costant[…]nus […]
R: Due vittorie con scudo, aderenti al modello classico, in esergo str
Diametro: 17 mm   Peso: 2,7 g

[8] - imitazione di anonima costantiniana, tipo “vrbs roma”, moneta piccola ma con immagini poco alterate.
D: vr[…] rota
R: Sopra la lupa con gemelli vi è una corona fra due stelle, queste ultime molto approssimative, esergo non leggibile
Diametro: 14 mm   Peso: 1,0 g
Nota: la t è retrograda

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Re: IMITAZIONI BARBARICHE DI MONETE ROMANE di Gianfranco Pittini
« Reply #4 on: September 23, 2008, 06:21:58 pm »
II. Ritratti più o meno degradati, con tendenza occasionale alla stilizzazione.

[9] - imitazione di Ae3 di Costantino, tipo “providentiae avgg
D: Busto piuttosto deformato di Costantino I°    costantinus ayg  scritta con lettere atipiche
R: Porta di città con un solo ingresso, assai mal delineata    […]ae augg
Diametro: 22 mm   Peso: 3,7 g
Nota: y al posto di v

[10] - imitazione di Ae3 di Costantino, tipo “victoriae laetae princ perp
D: Busto elmato, lineamenti un po’ aguzzi    inp costiiiispnnic[…]
R: Le due vittorie estremamente rozze e schematiche    iinnnnn[…] Diametro: 16 mm   Peso: 2,6 g
Nota: iinnnnn serie di i e di n alcune volte retrograde

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Re: IMITAZIONI BARBARICHE DI MONETE ROMANE di Gianfranco Pittini
« Reply #5 on: September 23, 2008, 06:23:14 pm »
III. Monete di stile francamente barbarico, con scritte spesso del tutto incomprensibili.

[11] - imitazione di “victoriae laetae princ perp”, imperatore non identificabile
D: Busto a sx con grosso collo conico e testa piccola, legenda di sole asticelle […]iiii[…]
R: Immagine estremamente degradata delle due vittorie, tracce di asticelle sul contorno
Diametro: 16 mm   Peso: 2,4 g

[12] - imitazione del tipo “victoriae laetae princ perp”, forse di Costantino Figlio
D: Busto a sx, corazzato, elmo e lancia, il tutto realizzato a piccoli punti,    [….]oic[.…]
R: Immagine molto degradata delle due vittorie      [….]iii-ici[.…]
Diametro: 19 mm   Peso: 2,9 g
Nota: c retrograda

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Re: IMITAZIONI BARBARICHE DI MONETE ROMANE di Gianfranco Pittini
« Reply #6 on: September 23, 2008, 06:24:34 pm »
Più recentemente, altri Autori (Pfisterer e Winter) hanno individuato 4 o anche 5 diversi livelli di “barbarizzazione”, con una scansione più graduale nell’allontanamento dal modello originario, specie rispetto alla comprensibilità delle legende, che alla fine si riducono (essendo gli incisori totalmente ignari del latino e per copiatura da altre imitazioni), ad una serie di asticelle, cerchi, semicerchi o segni di altro tipo.

Alcuni studiosi hanno ipotizzato che certe emissioni, specie fra quelle di 1° livello, possano essere state prodotte in officine clandestine da artigiani che lavoravano nelle zecche ufficiali (P. Bastien, 1985) e che avevano libero accesso, in particolare, ai conii del rovescio. Solo i conii del diritto infatti, con l’effigie imperiale, erano tenuti rigorosamente sotto chiave.
Risulterebbe comunque che, quanto meno nel 4° secolo, solo i contraffattori di monete d’oro e d’argento fossero perseguiti e condannati fino alla pena capitale, mentre per l’imitazione dei bronzi vigeva di fatto una sostanziale tolleranza.
Nei ripostigli di questo periodo le imitazioni bronzee costituiscono, rispetto al tesoro complessivo, dallo 0% al 49% del ritrovamento: si va dal 49% di taluni ritrovamenti della Gallia Narbonense, al 17% (come massimo) di taluni tesori inglesi, a percentuali spesso molto inferiori nei tesori tedeschi e svizzeri; mentre in Italia e in Oriente spesso non è reperibile alcuna imitazione. Queste considerevoli differenze sembrano dovute proprio alle condizioni economiche e militari sopra accennate, che erano estremamente varie nelle diverse regioni dell’impero.
Quanto al dato temporale, oggi si ritiene che le imitazioni siano state coniate quasi contemporaneamente agli originali o poco dopo l’emissione di questi; il peso e il modulo delle monete di imitazione (da quelle augustee fino ai minimi e minimissimi) sono quasi sempre inferiori, anche di molto, ai valori medi delle monete di riferimento. Esistono infine anche imitazioni fuse (assai poche), prevalentemente nei primi secoli.

Con “minimi” si definiscono le monete di imitazione, più o meno nettamente barbariche, dei bronzi romani AE 4 dei secoli IV e V (Callu J.P., Adelson e Kustas, ecc.). Alcuni Autori designano “minimi” anche gli ultimi bronzi ufficiali di dimensioni ridottissime, peso teorico 1 scrupolo (1,137 g); così Picozzi, 1966, ma anche Sutherland (op. cit.).

Generalmente, i MINIMI hanno un diametro di almeno 10 mm ed un peso non inferiore a 1,2 g.
Esistono in realtà esemplari di peso anche molto inferiore (da 0,25 a 1,15 g nel ripostiglio studiato da Callu, con diametro fra 7 e 13 mm). I MINIMISSIMI sono quindi le monete più piccole in assoluto, inferiori cioè a 10 mm di diametro ed a 1,2 g di peso; possono scendere a 7 mm di diametro e 0,3 g di peso, o eccezionalmente anche meno (P. Bastien, 1985, p. 145).  In realtà, nella bibliografia sull’argomento è difficile trovare una delimitazione precisa in diametro e peso fra MINIMI e MINIMISSIMI (termine quest’ultimo poco usato) e le suddette misure di 10 mm e 1,2 g non sono da tutti accettate e vanno considerate assolutamente convenzionali.
L’uso pratico dei minimissimi sembra utilizzasse non tanto la singola moneta, quanto sacchetti di monete, forse sigillati e valutati “a peso”.

[13] – minimissimo, imitante “gloria exerc” di imperatore non identificabile
D: Busto imperiale a dx con testa diademata, aspetto abbastanza classico che richiama Costante o Costanzo II°     [….]od[…]
R: Due soldati piuttosto stilizzati con un’insegna centrale
Diametro: 9 mm      Peso: 0,7 g

[14] - minimissimo, imitante “gloria exerc” di imperatore non identificabile
D: Volto imperiale con tratti molto grossolani, naso pronunciato     [….]iiiii[.…]
R: Due figure stanti ai lati di un’insegna, stilizzate
Diametro: 9 mm      Peso: 0,7 g


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Re: IMITAZIONI BARBARICHE DI MONETE ROMANE di Gianfranco Pittini
« Reply #7 on: September 23, 2008, 06:25:27 pm »
Le imitazioni barbariche di maggiori dimensioni hanno in ogni caso un peso poco o tanto inferiore rispetto ai loro modelli ufficiali, che sono rappresentati soprattutto da monete di Costantino (le due vittorie, la Virtus Exercitus, Vota XX) e dei figli (Providentia Augg, Fel Temp Reparatio, Gloria Exercitus, Concordia Militum), ma anche di Giuliano il Filosofo (Securitas Reipub).

[15] – imitazione di Ae3 di Costantino, tipo “victoriae laetae princ perp
D: Busto imperiale approssimativo con tratti aguzzi    imp costanint
R: Le due vittorie molto degradate, nel contorno una serie di asticelle, in esergo tint (?)
Diametro: 18 mm   Peso: 3,2 g

[16] – imitazione di Crispo o Costantino Figlio o Giuliano, forse di “vota X” o “vota XX”
D: Busto imperiale a sx, con scudo, il tutto a piccoli punti    [….]iiic iiiii c iiii c […]
R: serie di piccoli segni incomprensibili, vagamente geometrici e talora simmetrici, alcuni potrebbero indicare dei numeri
Diametro: 17 mm   Peso: 2,6 g
Nota: c retrograda

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Re: IMITAZIONI BARBARICHE DI MONETE ROMANE di Gianfranco Pittini
« Reply #8 on: September 23, 2008, 06:25:56 pm »
I luoghi di produzione di queste monete sono prevalentemente la Britannia, la Gallia Settentrionale ma in parte anche quella centrale, l’Africa, i Balcani (in particolare la Pannonia, attuale Ungheria, ma anche settori dell’Austria e dell’attuale Serbia). Per questo motivo esse vengono reperite ed anche collezionate e studiate prevalentemente nell’Europa Settentrionale e Centrale, e molto poco in Italia.
La materia sinora è stata studiata in modo parziale. Si tenga conto che, fino a non molti decenni fa, le monete di queste dimensioni trovate nei tesoretti non venivano né studiate né repertoriate, e tanto meno esposte nei musei, perché risultavano esteticamente povere e poco interessanti per i collezionisti; è solo dal 1950 circa che sono cominciati ad uscire alcuni studi inglesi e francesi.
Recentemente sono state pubblicate diverse collezioni, alcune delle quali risultano di dimensioni discrete (dalle 40 alle 100 monete ed oltre) e possono rappresentare le prime “Silloge dei radiati, minimi e minimissimi di imitazione” (Callu-Garnier, P. Bastien, Pfisterer-Winter, Barbarous Imitations of the 4th Century in: www.constantinethegreatcoins.com/barb2/ )



Gianfranco Pittini.

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Re: IMITAZIONI BARBARICHE DI MONETE ROMANE di Gianfranco Pittini
« Reply #9 on: September 23, 2008, 06:26:43 pm »
Bibliografia per chi desidera approfondire l’argomento:

- Picozzi V. La monetazione imperiale romana, Roma 1966.
- Adelson e Kustas, “A bronze hoard of the period of Leo I”, ANS, Museum notes, IX, 1960.
- Le Gentilhomme P., Le monnayage et la circulation..”, R.N., 5,7,1943.
- Sutherland C.H.V., «Minimi, Radiate and diademed: their place in Roman and post-Roman currency», in volume con altri contributi, Biblioteca Numismatica S.I.N. di Via Orti 3, E/3, 6.
- R. Martini, Monete romane imperiali contromarcate in bronzo dell’area delle province della Mesia e della Thracia, I secolo d.C., Civiche Raccolte Numismatiche di Milano, Voll. 1° e 2°, anni 2002-2003.
- Articoli di Vittorio Crespi, “La svalutazione delle monete divisionali nel sistema monetario introdotto da Diocleziano”, in Monete Antiche, N°.19 del genn. 2005 e N° 27 del maggio 2006), con amplissima bibliografia.
- P. Grierson: Late Roman Coins.
- RIC vol. X, in particolare: Pseudo-imperial coins: Galli, Spanish, African. Anche però i Visigoths, Franks, Suevi…
- Callegher: studi su ritrovamenti effettuati a TN, in: Archeologia delle Alpi, n.4. Materiali per la storia urbana di Tridentum. II. Ritrovamenti monetali, a cura di E.Cavada e G.Gorini.
- Kent: vedi riassunto nel X vol. RIC  ed integrazioni  successive..
- J.P.Callu e J.P. Garnier: Minimi constantiniens trouvès à Reims, Append. II, Corpus des Imitations, N.A.C. 6  (1977) p.300.
- Bull. de la Soc. Française de Numismatique, 37°, n.10, dec. 1982: Table Ronde de la SFN sur les monnayages d’imitation dans l’empire romain.
- P.Bastien, Imitations of Roman Bronze Coins, ANSMN, 30 (1985)
- M.Pfisterer, H.Winter, Eine Sammlung barbarisierter spaetroemischer Muenzen aus Carnuntum, in M.O.N.G., 41, 2001, n.2
- G. Pittini: Due imitazioni barbariche di bronzi costantiniani, Comunicazione n° 50 della S.N.I., vedi anche la bibliografia.
- M. Asolati, Il ripostiglio di Camporegio (GR), RIN 2006, pp. 113-161.
- International Numismatic Symposium, Budapest, 1980, Ed. Akademiai Kiado by Gedai , Birò-Sey


Dove reperire le immagini dei minimi:

 - P. Grierson (Late Roman Coins): buone riproduzioni di Ae 4 (e qualche Ae 5) di monete imperiali originali (non imitazioni!)
- J.P. Callu Molte riproduzioni interessanti e di buona leggibilità.
- Adelson e Kustas: alcune riproduzioni interessanti.
- M. Asolati: molte riproduzioni.
- P. Bastien (1985): molte ottime riproduzioni.
- Pfisterer-Winter: molte ottime riproduzioni.
- www.constantinethegreatcoins.com/barb2/

La maggior parte delle opere è consultabile presso la Biblioteca della Società Italiana di Numismatica, via Orti 3, MILANO, tel. 02-55194970.

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Re: IMITAZIONI BARBARICHE DI MONETE ROMANE di Gianfranco Pittini
« Reply #10 on: September 24, 2008, 03:16:54 am »
Una spiegazione. L'amico Gianfranco mi inviò un email con questo testo, che scrisse per il bollettino del CCNM (Circolo Culturale Numismatico Milanese). Gli suggerii di postarlo su questo sito, per avviare un topic su una materia sulla quale quasi tutti i collezionisti di monetazione romana hanno esempi da postare. Le prime tre monete postate sono di G. Veronelli; le altre di Gianfranco.
Poiché mi rispose "certo che sono d'accordo di inserire il mio lavoretto su Forumancientcoins, ma ti sarei grato se lo facessi tu", ecco che l'ho postato.
E visto che ho tirato la prima pietra, non nasconderò la mano ma posterò alcuni nummetti imitativi che ho in collezione.

Qui viene il primo che ha un diametro di circa 15 mm. A me pare un'imitazione di un radiato di Tetrico, ma non ci capisco nulla. Monetina acquistata in Gallia, ma in tempi moderni (sono vecchio, ma non contemporaneo di Postumo ;D )

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Re: IMITAZIONI BARBARICHE DI MONETE ROMANE di Gianfranco Pittini
« Reply #11 on: September 24, 2008, 03:19:31 am »
Qui viene la seconda imitativa, con al verso la Victoria Avg (o almeno questo mi sembra). Quanto a chi sia l'imperatore di cui si imita il viso... lo lascio dire a voi... Il diametro è di 16 mm

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Re: IMITAZIONI BARBARICHE DI MONETE ROMANE di Gianfranco Pittini
« Reply #12 on: September 24, 2008, 03:21:54 am »
Ed infine un'imitazione con la Gloria Exercitvs, o qualcosa di simile. Al dritto mi pare si voglia imitare una moneta di Costante (mi sembra di leggerci CONSTANS). Il diametro è di 14 mm.

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Re: IMITAZIONI BARBARICHE DI MONETE ROMANE di Gianfranco Pittini
« Reply #13 on: September 24, 2008, 08:53:53 am »
Ecco ancora un'imitativa di Valentiniano III, ma che forse imitativa non è, del diametro di appena 10 mm...

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Re: IMITAZIONI BARBARICHE DI MONETE ROMANE di Gianfranco Pittini
« Reply #14 on: September 24, 2008, 08:56:24 am »
.... un'imitativa di Claudio I, forse britannica...

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Re: IMITAZIONI BARBARICHE DI MONETE ROMANE di Gianfranco Pittini
« Reply #15 on: September 24, 2008, 08:58:15 am »
... una di Costantino II...

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Re: IMITAZIONI BARBARICHE DI MONETE ROMANE di Gianfranco Pittini
« Reply #16 on: September 24, 2008, 08:59:53 am »
.... ed una, infine, che proviene dalla Spagna ed ha 14 mm di diametro, che ho attribuito ai Vandali.

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Re: IMITAZIONI BARBARICHE DI MONETE ROMANE di Gianfranco Pittini
« Reply #17 on: September 24, 2008, 02:19:10 pm »
ciao Ant sul campgate di valentiniano III abbiamo fatto delle speculazioni un po' di tempo fa. Appartiene ad una tipologia di AE4 che si rinviene esclusivamente in africa a imitazione dei vot pub (e castra) di valentiniano III. "Ufficialmente" si tratta di imitazioni vandaliche, ma, data la serialità con cui vennero coniate e data anche la ripetitività delle legende (all'incirca dnvalen-aug)  è suggestiva l'ipotesi che esistesse la zecca vandala di cartagine che coniava a nome di valentiniano.

ps: se trovo l'immagine di una moneta forse imitativa ma davvero ben fatta (naturalmente di teodosio) la posto perchè non riesco a decidere se essa appartenga alla categoria delle imitative ben fatte o a quella delle ufficiali con piccoli errori di "spelling"...

gpittini

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Re: IMITAZIONI BARBARICHE DI MONETE ROMANE di Gianfranco Pittini
« Reply #18 on: September 24, 2008, 02:45:33 pm »
 :) Ringrazio molto l'amico Antvwala per aver inserito le mie riflessioni in questo Forum, al quale io non ero ancora iscritto. Le monete da lui postate sono tutte "fortemente barbarizzate", salvo forse il Valentiniano III, su cui ho poca esperienza. E' molto interessante anche il Claudio 1°, ma naturalmente le imitazioni del I secolo richiederebbero un discorso a parte, che io non ho per ora approfondito, sia sulla tecnica che sulle motivazioni economico-monetarie alla base di queste coniazioni.

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Re: IMITAZIONI BARBARICHE DI MONETE ROMANE di Gianfranco Pittini
« Reply #19 on: September 24, 2008, 03:06:53 pm »
Sì, Pippo, ricordo bene la discussione sul campgate di Valentiniano III, Ric 2160-63 (sto diventando bravo!), ma ci sta un ma... la coniazione legittima al verso dovrebbe dire CAS / TRA, mentre questo bronzetto dice DIVI / .... . Giustamente, perché la coniazione ufficiale è romana e questa, cartaginese, mi sembra possa essere considerata imitativa di quella romana... che ne dite?

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Re: IMITAZIONI BARBARICHE DI MONETE ROMANE di Gianfranco Pittini
« Reply #20 on: September 24, 2008, 03:16:33 pm »
.... ed ecco un'altra imitativa di Tetrico: il poveraccio è stato imitato persino da Gigi Sabani e Sabina Guzzanti!

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Re: IMITAZIONI BARBARICHE DI MONETE ROMANE di Gianfranco Pittini
« Reply #21 on: September 24, 2008, 03:59:52 pm »
... beh, di quando in quando imitavano anche il figliolo...

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Re: IMITAZIONI BARBARICHE DI MONETE ROMANE di Gianfranco Pittini
« Reply #22 on: September 24, 2008, 04:30:21 pm »
Giacché siamo in tema di Tetrici e dintorni, eccone altri 5...

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Re: IMITAZIONI BARBARICHE DI MONETE ROMANE di Gianfranco Pittini
« Reply #23 on: September 24, 2008, 05:56:52 pm »
ne allego qualcuna delle mie ;)
Non sono propriamente barbariche, ma le definirei "non ufficiali".
La prima che vi posto è un VOT V di Costantino I...una moneta con dovrebbe mai essere stata coniata per questo imperatore, ma solo per i figli ma con leggenda del rovescio riconducibile al ruolo di "Cesare". Come potete vedere non ci sono errori nelle leggende il che già è sufficinete per non definirla barbarica. In esergo si intuisce P star AR e quindi potenzialemnte zecca di Arles.
Scribendi recte sapere est principium et fons

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Re: IMITAZIONI BARBARICHE DI MONETE ROMANE di Gianfranco Pittini
« Reply #24 on: September 24, 2008, 06:02:10 pm »
Sempre dalla "zecca" di Arles (ARLS in esergo) questo piccolo VIRTVS AVGG senza stella in alto, porte, e lettere nei campi. E' evidente che non sia un prodotto ufficiale, mi è stato riferito che se ne sono trovati presso villòeggi gallici del 330.
Scribendi recte sapere est principium et fons

 

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